Un altro dolce tratto dal libro Jerusalem di Ottolenghi. Un libro bello non solo per le ricette, ma anche per la narrazione che l’autore fa della storia, della vite e della cultura di Jerusalemme.
Questi sigari sono un dolce tradizionale ebraico/tunisino che si mangia durante le festività di Purim.
Ci sono varianti anche salate con ripieni di pollo e cipolle o carne tritate cipolla. Alcune versioni prevedono la frittura come questa o cotte al forno.
Una ricetta per il Redone di Ottobre 2017 dello Starbooks.
INGREDIENTI
mandorle in scaglie, 80 g
pistacchi non salati sgusciati, 60 g oltre ad un extra per servire
zucchero vanigliato, 80 g
uovo medio di gallina ruspante, 1 – Tuorlo e albume separati, l’albume sbattuto
scorza di limone, 1 cucchiaio
pasta fillo, 12 quadrati ciascuno di 18 cm di lato circa
olio di arachidi per friggere
miele di buona qualità, 180 g
d’acqua, un cucchiaio
PROCEDIMENTO
con il mixer fai una pasta di mandorle e pistacchi. Trasferite l’impasto in una padella insieme a 4 cucchiai di acqua e allo zucchero, su una fiamma bassissima.
Cuocete per 4 minuti circa, fino a scioglimento dello zucchero. Togliete dal fornello. Aggiungete rimestando il tuorlo d’uovo, la scorza di limone.
Su un piano di lavoro pulito, sistemate un quadrato di pasta fillo e distribuite una cucchiaiata della mistura di frutta secca, formando una striscia sottile lungo il bordo più vicino a voi, lasciando libri 2 cm a sinistra e a destra. Ripiegate i bordi laterali, perché il ripieno stia ben chiuso. Arrotolate la sfoglia creando un sigaro compatto con la mistura dentro.
Sigillate il bordo superiore ripiegato con un po’ dell’ albume sbattuto. Fate la stessa cosa con gli altri quadrati di sfoglia.
In una padella versate l’olio fino a un livello di 2 cm., scaldatelo bene e friggete i sigari su una fiamma media, per 10 secondi da ogni parte o fino a completa doratura.
Metteteli in un vassoio sopra carta da cucina e lasciate che si raffreddino. Nel frattempo mettete in un pentolino il miele, un cucchiaio d’acqua e portate a bollore. Quando lo sciroppo sarà ben caldo immergetevi con cautela i sigari per un minuto e smuoveteli piano finché non saranno ben coperti. Toglieteli, metteteli su un vassoio da portata e lasciate che si raffreddino.
Note:
Ho seguito la ricetta, non ci sono ingredienti particolamente difficili da reperire.
Con le dosi proposte dovevano uscire 12 sigari, io sono riuscita a farne 10. Probabilmente ho riempito troppo i primi due, ma ho dovuto prendere “le misure”.
Con il righello ho tagliato i quadrati a misura di 18 cm. di pasta fillo e questo ha comportato un residuo nel foglio di pasta, una striscia di tre/quattro centimetri che, con mio dispiacere ho dovuto eliminare. In ogni foglio me ne sono venuti due.
E’ un po’ complicato arrotolare il sigaro perchè per stendere l’impasto mi sono aiutata con le mani, che rimanevano poi un po’ appiccicose per arrotolare il sigaro. Ma tutto sommato è andata bene.
Per farli diventare dorati ci sono voluti più di qualche secondo.
Ho usato un miele di fiori di arancio che ha esaltato i profumi di frutta secca del dolce.
La questione dell’uovo, di fatto si usa solo il tuorlo, mi ha creato una leggera confusione. All’inizio pensavo andasse sbattuto per inserirlo nell’impasto. Ho riletto la ricetta tre volte per capire in che punto andasse inserito, senza trovare nulla. Poi ho capito che sarebbe servito “solo” per aiutare a chiudere il sigaro.
Il mio pistacchio non era così verde, come nella foto originale.
Per il resto le procedure sono abbastanza facili e ben spiegate. La ricetta è promossa: è uno sfizioso dopocena.
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