Diario di una aracnofobica – I ragni e la macchina parte 1

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Diario di una aracnofobica: Legenda
Diario di una aracnofobica - I ragni e la macchina parte 1

Diario di una aracnofobica – I ragni e la macchina parte 1

I RAGNI E LA MACCHINA

I.

Quando il viaggio di ritorno da un concerto si trasforma in un film horror di serie Z.
Autostrada, 130 km all’ora, un ragno gigante che sbuca sul parabrezza, all’interno della macchina, dal tuo lato ovviamente.
Mica poteva andare a fastidiare qualcun altro?
Tu che urli come un’ossessa, e salti in braccio al tuo ragazzo alla guida facendogli fare un brusco cambio di corsia. Miracolo che non arrivava nessuno sparato da dietro nel frattempo…
Costringendolo poi ad accostare alla prima piazzola di sosta e armati di torce intraprendendere un’estenuante spiderquest alla ricerca del ragno scomparso.
Intanto tu in lacrime urli in mezzo all’autostrada e lui cerca di convincerti che il ragno è sceso dallo spavento, dato che sbraiti peggio che l’intera tifoseria juventina durante il derby.
Infine fare a scambio con la tua migliore amica, mentre sostieni garbatamente “COL CA§§O CHE RIMONTO IN MACCHINA, TORNO A PIEDI”  –  a soli 300 km di distanza da casa – amica che stava seduta sul sedile posteriore assieme al suo ragazzo, aracnofobico pure lui, che dal terrore è rimasto pietrificato e non ha proferito parola.
Finire il resto del viaggio sul sedie di dietro con il tuo compare di sventure aracnofobiche, a controllare ogni angolo e insenatura della macchina con la torcia e gli accendini accesi, mentre il tuo ragazzo vi minaccia di non dare fuoco alla tappezzeria.
ARACNOFOBIA, IL 6° PASSEGGERO A BORDO.
il 5° era il ragno.

II.

Stamani esco di casa e trovo un ragno gargantua sul patio, a lato della porta.
Lo osservo mantenendo la debita distanza di sicurezza e non si muoveva.
Aveva un che di sbilenco, tutto allungato da una parte e tutto rattrappito dall’altra.
Gli soffio, dalla mia distanza di sicurezza e lui non si muove.
Di schiacciarlo con il piede, non se parlava proprio!
Temevo un furtivo attacco al polpaccio.
Così prendo lo zerbino, con la punta del piede, e lo trascino piano piano fino al ragno.
Sempre dalla mia sacra distanza di sicurezza.
Quasi faccio la spaccata.
Arrivo a toccare il ragno con la punta dello zerbino e il ragno non si muove.
Vai…fiuh…è morto!
Telefono a Gabriele “oh mio eroe, mio eroe anti-ragno, hai ucciso tu il ragno che poteva attentare alla mia vita, stamani quando sei uscito per andare al lavoro?”
Lui ovviamente non sapeva di che diavolo stessi parlando.
Concludo che è venuto a suicidarsi di fronte a casa mia, in atto di umile scusa da parte di tutta la sua infida razza.
Ma ovviamente il karma non poteva essere così buono con me.
Per un ragno suicidato di fronte alla soglia di casa, doveva essercene uno vivo e vegeto e ancora più grande sul finestrino della macchina.
Mi guardo intorno in cerca di aiuto.
Faccio un rapido check.
Pizzeria chiusa.
Negozio di abbigliamento chiuso.
Serrande di vicini chiuse.
Passanti pari a zero.
Andrò all’alimentari!
“SCUUUUUUSA…non è che mi verresti ad uccidere il mostro?”
Arturo, il padrone, mi accompagna, ridendosela sotto i baffi, io intanto con un minimo di imbarazzo – ma neppure troppo, ormai ci sono abituata a queste figure del cavolo – gli spiego che sono aracnofobica.

Arrivati alla macchina gli porgo il mio fazzolettino-anti-ragno, che non manca mai nelle mia borsa e lui mi fa:
“macchè fazzolettino!!!! col dito!”
Penso di avere passato tutti i colori dell’arcobaleno, e anche quelli che non ci sono, compreso il nero, il marrone-melma e il color morte.
Lui stana il ragno con il dito dall’intersezione tra finestrino e gommina e il ragno cade giù a metà sportello, lui gli dà una manata e questo finisce per terra.
Sull’asfalto.

GRIGIO SU GRIGIO.
Mimetismo perfetto! con mio immenso orrore.

io: E ORA?
lui: e ora cosa! se n’è andato!
io: sì ma non l’hai ucciso!
lui: sì ma non c’è più sulla macchina!
io: cosa c’entra? E SE RITORNA?
lui: eh ma mica c’ha le ali?
io: seeeeee vabbè!

Pensando tra me e me: COSA NE SAI TU UMANO NON ARACNOFOBICO DELL’ANATOMIA RAGNESCA NONCHE’ DEI LORO SUPERPOTERI ANTI-VALE?
Così impanicata al massimo salto in macchina, la sposto di 3000 metri, per evitare che il ragno risalga.
Ma starò in ansia almeno per i prossimi 2-3 giorni….lo so…mi conosco.
Devo trovare un vicino fidato ammazza-ragni.
Ecco.
Questo non va bene. SCARTATO.
Non ha passato il test da spider-buster.
=_=

III.

Devo ancora capire perchè quando c’è un ragno inuccidibile sulla macchina – ossia sopra la dimensione formica – Torre del Lago si trasforma automaticamente in una città fantasma.
Non ci sono ca§§i.
Puoi aspettare anche mezzora un passante di fortuna, guardandoti intorno disperata in cerca di aiuto. Ma nessuno passerà mai a salvarti.
Così me ne vado sconsolata all’alimentari, come la volta scorsa.
Arturo, vedendomi arrivare con la faccia distorta in un ghigno di disperazione e raccapriccio tipo l’urlo di Munch capisce tutto al volo e mi fa:
“Via giù, andiamo ad ammazzare il ragno”.

Giunti alla macchina studiamo un attimo l’orrenda creatura e concordiamo sul fatto che sia lo stesso ragno che aveva scacciato la volta precedente (e qui si torna al fatto che graziare un ragno non è mai cosa buona e giusta), così gli porgo il fazzolettino-anti-ragno e gli faccio:
“eh no! questa volta me lo ammazzi! te l’avevo detto che ritornava!”
“mi vuoi trasformare in un assassino di ragni adesso?”
“mi pare il mimino, fai il tuo lavoro e non pensiamoci più”
Alla fine lo uccide, e FINALMENTE, con mio massimo gaudio, vedo il cadavere spiaccicato.
Sta imparando.

Potrei promuoverlo come vicino-ammazza-ragni-ufficiale.
Ci sono ampi margini di miglioramento!

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Diario di una aracnofobica – I ragni e la macchina parte 1

IV.

Un terrore a 8 meno 6 zampe…
Stamani esco di casa e mi avvio verso la macchina, parcheggiata vicino all’ennesima siepe. Noto con orrore che c’era una ragnatela di quelle professional (ossia niente fili singoli ma proprio di quelle fatte con tutti i crismi del caso) che andava dalla siepe al finestrino posteriore della macchina.
Per la mia ormai comprovata teoria che una ragnatela porta anche ad un ragno, aguzzo la mia super-vista ragnesca e vedo 2 orride zampette che uscivano dall’intercapedine tra la carrozzeria e il finestrino ad aletta della 206 (quei finestrini che si aprono all’indietro).
Solitamente sono le 8 zampe che mi terrorizzano, ma ho scoperto che anche vederne solo 2 mi fa sclerare, perchè so che le altre 6 ci sono e sono nascoste, anzi è pure peggio, perchè non so cosa facciano e quali malefici piani stiano tramando.
Con immenso orrore e disgusto per la grandezza del ragno e la sua posizione praticamente INUCCIDIBILE, arretro in preda al panico.
Penso quei 2-3 minuti sul da farsi, ripetendomi come un mantra: non ce la puoi fare da sola, non ce la puoi fare da sola, e infine mi reco da Arturo, l’omino del negozio accanto.
Quasi in lacrime: “una catastrofeeee, una disgraziaaaaa, aiutamiiiiiiii!!!!!”
Lui che ormai conosce la mia fobia mi fa: “via…dammi il fazzolettino.”
Li addestro bene i miei vicini eh?
Andando verso la macchina gli spiego la difficoltà della SPIDERQUEST attuale e lui mi rassicura che in qualche modo ce la faremo.
Arrivati alla macchina localizza l’orrenda creatura, e mi dice: “bhe in effetti la situazione è complicata. non è che posso entrare in macchina e ucciderlo da dentro?”
Lo osservo con uno sguardo severo: “ora…secondo te io apro i finestrini con quel coso sulla macchina, con il rischio che poi entri e mi giri indisturbato per l’abitacolo?”
Capisce che non è cosa da chiedere…e che il suo proposito è stato bocciato.
Quindi si ingegna in altro modo…
E con il fazzoletto a cuneo (NON AVREI MAI POTUTO FARCELA DA SOLA!) lo stana dall’intercapedine. Quello fionda giù per terra rotolando lungo la fiancata dell’auto a mo’ di pallina e poi atterra sull’asfalto aprendo le zampette per attutire il colpo. L’ho detto svariate volte che sono immortali!
E scappa sotto la macchina mentre io urlavo: “PESTALO PESTALOOOOOARGHHHHHH!”
Indecisa sul significato di pestalo.
Picchialo perchè è stato un ragno catttivo.
O spiaccicalo con il piede.
In ogni modo sfrutto quei 3 nanosecondi di libertà dell’auto dal terrore a 8 zampe, ci salto su tipo starsky e hutch, senza aprire lo specchietto, senza mettermi la cintura, ancora con il freno a mano tirato, quasi neppure senza ringraziare, e parto a 1000 sperando che il ragno non sia risalito sull’auto nel frattempo.
Mica tanto sicura eh?
Paranoia per almeno i prossimi 6-7 giorni.
Comunque Arturo sta diventando uno spiderbuster fidatissimo.
Se non che questa volta ha sbagliato due cose:
1. non ha pestato il ragno, qualunque cosa significasse.
2. mi ha dato una pacca sulla spalla con il fazzolettino ragnoso/ragnateloso.
Deve ancora migliorare.
L’addestramento ha da proseguire…

V.

Livello di aracnofobia GRANDIOSO, livello di figura diM**da EPICO..
E la giornata inizia bene direi… XD
Mi appresto a partire per il lavoro, e come di consueto faccio il mio check-auto giro giro alla macchina, sia Mai che ci sia un ragno e come apro i finestrini me lo trovi dentro mentre guido.
Trovo uno dei miei peggiori nemici, il RAGNO STELLA MARINA, che cercava addirittura di mimetizzarsi, perchè era grigio metallico come la 206.
Ora il problema è che gli stella marina di solito sono piccoli, questo invece era enorme e velocissimo e zigzagava per il mio immenso orrore.
Io lo guardo, lui mi guarda.
In tono di sfida.
NO NON CE LA FARO’ MAI AD UCCIDERTI” penso ad alta voce.
Mi guardo intorno disperata in cerca d’aiuto.
Il pizzaiolo era chiuso, come di consueto il lunedi.
Si palesa la donnina del negozio di vestiti lì davanti, come un angelo sceso dal cielo.
Io: “scuuuuusa, ti devo chiedere un favore enorme. Sono aracnofobica abbestia, non è che mi uccideresti un ragno ENORME sulla macchina?”
E gli porgo titubante un fazzolettino.
Lei mi dice: “ah si certo, però aspetta un attimo che c’ho gente, appena sono libera”
Io mi metto lì e fisso il ragno, seguendo i suoi spostamenti, sperando che nel frattempo esplodesse, si smaterializzasse, o cose del genere.
Maledicendo anche un po’ la tipa:
CIOE’ IO SONO QUI, IN PERICOLO DI VITA?
E TU CHE FAI?
PENSI AI CLIENTI?
CIOE’…NON C’E’ PIU’ RELIGIONE!
Alla fine arriva, con il suo scottex, si avvicina e fa:
“Dov’è?”
Io lo indico tremando e a debita distanza di sicurezza.
E lei ” sì ma dov’èèèèèè!”
Io: “lììììììì ma non lo vedi? è ENORMEEEEE!!!!!!!!!!!”
Lasciamo perdere le mille ore di risate successive della tipa quando infine lo vede e le svariate considerazioni sulla sua supposta enormità, perché quello che importa è che alla fine lo uccide.
Aspè lo uccide.
Io non ne sono proprio certa perchè non mi fa vedere il cadavere, e questa cosa un po’ mi indispone.
Ma tutto era sempre meglio che vederlo lì sulla FIANCATA DELLA MIA MACCHINA, BELLO SPAPARANZATO A STELLA MARINA!
Poi la tipa mi fa: “ehhh ma che vuoi che sia, andava via anche con il vento se partivi”.
Con il vento?
Volevo dirle: “ma non lo sai che i ragni sono anti-tutto?
Anti-fazzolettinizzazione.
Anti-ciabattata.
Anti-morte.
Anti-vale.
Figuriamoci se non sono anche anti-vento!”
Tsè…quanta ignoranza c’è in giro :snoffs:

VI.

Ma secondo la vostra esperienza personale, è sufficiente la combo tergicristalli + acqua per uccidere un ragno?
Sono dubbiosa.
Non lo trovo più.
Voglio vedere il cadavere.
Sono in paranoia adesso.

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