Crustuli, chiacchiere, guanti

 

Ho scritto pure chiacchiere, ma per noi calabresi queste friabili e sottili  strisce di pasta sfoglia sono i crustuli. A Carnevale non possono mai mancare, è una dolce tradizione alla quale è difficile rinunciare. Però e sembra strano, è uno dei pochi piatti destagionalizzato, infatti a Bisignano nel cosentino venivano e vengono ancora preparati per i banchetti nuziali e per le feste di Sant’Umile e San Francesco di Paola. Ma cambiano nome, non crustuli e nemmeno chiacchiere, ma guanti. 

Ingredienti

500 gr di farina 00

2 uova

50 ml di olio

50 gr di zucchero

un pizzico di sale

vino bianco o vermouth q.b.

olio per friggere

zucchero a velo

Preparazione

Sulla spianatoia versate nella classica fontana della farina setacciata le uova, l’olio, lo zucchero, il sale e il vino bianco a filo. L’impasto deve risultare morbido ma non appiccicoso. Il panetto ottenuto va fatto riposare all’incirca per mezz’ora. Poi con il mattarello o con la macchinetta stendetelo in una sfoglia sottile e con una rotella dentata ritagliate delle strisce che chiuderete a ciambella oppure annodatele.



Nel frattempo versate l’olio in una larga padella e una volta raggiunta la temperatura ottimale, buttatevi i crustuli. Lasciate friggere a fuoco moderato fino a quando saranno dorati. Una volta fatti asciugare dall’olio in eccesso poneteli in un vassoio e spolverizzateli con lo zucchero a velo.



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