Questo articolo si legge in 4 minuti – la colonna sonora è: Matt Simons – Catch & Release (Deepend Remix)
Secondo e ultimo giorno a Rotterdam, una città moderna e cosmopolita che dal dopoguerra ad oggi ha saputo interpretare al meglio il ruolo di laboratorio di nuove forme di design, urbanistica e architettura. Alti palazzi vetrati, piazze ipogee che inventano nuovi spazi urbani, linee rette e una viabilità a misura d’uomo. Oggi tenteremo di scovare questo laboratorio proprio laddove stanno nascendo le nuove istanze dell’architettura del futuro.
Ti sei perso il racconto del primo giorno del nostro soggiorno nella città olandese? Non ti preoccupare puoi leggerlo seguendo questo link: cosa vedere parte 1
Secondo giorno visita al quartiere del design
Schieblock è un palazzone rettangolare di edilizia popolare, ubicato a pochi metri dalla stazione centrale della città. Un investimento che non ha saputo attrarre clienti così nel 2007 la proprietà, in accordo con l’assessore all’urbanistica, decide per la demolizione e successiva costruzione di un parcheggio.
Elma van Boxel e Kristian Koreman dello studio ZUS ( guarda il sito ), contrari alla scelta della proprietà, hanno proposto un progetto di riqualificazione dell’edificio, da spazio vuoto e degradato a laboratorio urbano.
Nel tempo il progetto Shieblock, grazie all’accesso ad un sistema di micro-credito, ha saputo attirare una dinamica folla di imprenditori che hanno aperto: spazi espositivi, workshop culinari, mini-magazzini e scuole di danza.
Così facendo e grazie alla caparbietà dei due architetto, si è trasformato un quartiere degradato in uno spazio urbano vivo al punto che il vicino MiniMall (una vecchia stazione diventata un hub creativo) è stato utilizzato come Test Site alla Biennale Internazionale di Architettura di Rotterdam del 2012.
Un bell’esempio di “fare città” seguendo modelli di pianificazione urbana alternative e low-budget.
Ancora ZUS, ispirandosi alla celebre High Line di New York ( guarda il sito ), ha costruito Luchtsingel, un ponte in legno e cemento, pagato grazie al crowd-funding, per collegare lo Schieblock e quello che una volta era la sede della Shell.
La particolarità di questo sistema di passaggi sopraelevati sono le liste di legno del pavimento e dei gradini verniciati di giallo milano. Un’esperienza unica e affascinante tant’è che pare di percorrere la strada di mattoni d’oro che porta a Oz.
Al termine della via gialla s’accede a Groos ( guarda il sito ) uno spazio dove giovani designer creano oggetti curiosi e innovativi. Una specie, per chi lo conosce di Ventura Lambrate ( guarda il sito ) alla olandese.
Ultima annotazione al giovedì sera nel BierGarten ( guarda il sito )presente all’interno del palazzo si può gustare birra e maialino arrosto.
Rotterdam all’avanguardia per i cambiamenti climatici
Ci spostiamo a Wihelminapier per visitare i Drijvend Paviljon un progetto voluto dal ministero dell’acqua olandese con l’intendo di realizzare un prototipo di casa e fattoria galleggiante, energeticamente autosufficiente e a impatto zero.
Lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi del climate change. L’attrazione è visitabile e completamente gratuita, al suo interno dei pannelli multimediali raccontano il progetto e le sue finalità
Per finire in allegria: wednesday night skate
Peccato non averlo saputo prima, ma a Rotterdam son tutti pazzi per le rotelle nelle varie loro forme: pattini, rollerblade, skateboard, monopattini e aggeggi strani di cui ignoravo l’esistenza. Tutti questi appassionati delle 8 e più ruote s’incontrano il mercoledì sera e come matti percorrono le strade cittadine a suon di musica per poi ritrovarsi per una birra in StadHuisplein . L’evento si chiama wednesday night skate ( qui il link dell’iniziativa )
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