Cosa è il servizio assenzio e come farlo correttamente

A un sistema che ogni giorno si inventa qualcosa per limitarci, scoraggiarci e imprimere paura, bisogna reagire con l’ottimismo e la voglia di scoprire cose nuove. Bisogna vivere giorno dopo giorno e godere delle cose belle della vita, perché ricordate che c’è sempre un rimedio a tutto…Il primo articolo dell’anno lo voglio dedicare a una pratica poco conosciuta, ma che vi stupirà: cosa è il servizio assenzio e come farlo correttamente.

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Cosa è l’assenzio

L’assenzio è uno “spirito” dal caratteristico aroma di anice  e dalla gradazione alcolica ben elevata, ottenuto dalla distillazione dei  fiori e delle foglie dell’Assenzio maggiore conosciuto anche con il nome di Artemisia absinthium.

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Come coltivare l’Assenzio Artemisia absinthium

A prima vista la pianta dell’assenzio può ricordare un “prezzemolo” con le foglie argentate, in quanto potete piantare tranquillamente l‘Artemisia absinthium insieme ad altre piante aromatiche. Usata per le sue proprietà medicinali, sa il fatto suo anche in cucina, ma soprattutto nei liquori.

Riconoscibilissima per le sue foglie grigie“, è una pianta aromatica che potete piantare  sia in vaso che in piena terra. Sopporta sia il freddo che le alte temperature e va piantata in pieno sole.

L’Artemisia absinthium è una pianta facile da coltivare, della quale si utilizzano le foglie sia fresche che essiccate.

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Servizio Assenzio al ristorante cosa è e come si fa

Servizio assenzio al ristorante, cosa è e come si fa? L’ho chiesto a Marta Bidi, che insieme al marito Filippo Baroni, sono le anime del ristorante Mater a Moggiona, frazione di Poppi, nel Casentino.

Filippo è lo chef e Marta la padrona di casa del Mater, e tra le sue passioni c’è quella di preparare gli aperitivi direttamente al tavolo con il  Vermouth fatto in casa e effettuare il servizio assenzio alla fine del pasto, seguendo un vero e proprio rituale. Ecco come si fa.

Un medico si rese conto delle proprietà dell’Artemisia e decise d’inventate una panacea che curasse un po’ tutti i mali. Le persone iniziarono a dire che era un po’ come una fata verde e questo è il motivo da cui poi i “bohèmien” misero in circolo l’idea che bevendo l’assenzio si vedono le fate verdi. In realtà non è proprio così non vediamo le fate verdi se beviamo l’assenzio a meno che non lo si beva puro come probabilmente facevano loro visto che l’assenzio puro ha 60 gradi” racconta Marta.

Al Mater proponiamo il servizio assenzio servendolo nel modo classico: la fontana di acqua,  una parte di assenzio puro nel bicchiere, due zollette di zucchero e con molta moltissima calma facciamo scendere l’acqua ghiacciata”. L’assenzio in realtà funziona un po’ come il Pastis, quindi come capiamo quando è pronto? Quando inizia a cambiare colore e diventa un po’ gelatinoso.” Al Mater ci piace concludere la cena in questo modo “un po’ ribelle e anticonformista ”.

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Quali sono gli strumenti per servire l’assenzio

Per servire correttamente l’assenzio vi occorre una caraffa oppure una “fontana con un rubinetto” piena di acqua che servirà per diluire l’assenzio lentamente, una pinza per le zollette di zucchero, lo speciale cucchiaio da assenzio forato, un bicchiere e naturalmente una bottiglia di assenzio a vostra scelta che può essere sia verde che bianco, dipende dai vostri gusti.

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Come diluire l’assenzio e prepararlo a casa

Naturalmente una volta che abbiamo tutto l’occorrente il servizio assenzio lo possiamo fare anche a casa. Prima di tutto versate l’assenzio in un bicchiere, aggiungete qualche goccia d’acqua nell’assenzio puro e vedrete che comincerà a cambiare colore e a danzare… Posizionate il cucchiaio forato sopra il bicchiere e metteteci sopra una o due zollette di zucchero.

A questo punto versate l’acqua  a filo utilizzando una  caraffa (o la speciale fontana) per colpire l’alcol. In gergo si dice “picchiare” l’assenzio, è il modo per ossigenarlo e  esaltarne i sapori. Quando il liquido comincia a cambiare colore è pronto per essere bevuto.

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