Buon Anno!!!
Auguro a tutti un anno speciale, colmo di salute e di tutto quello che desiderate! Personalmente aspiro solo alla salute e alla tranquillità, quello appena trascorso è stato un anno molto intenso, con tanti pensieri e problemi, non così gravi, ma che turbano la serenità rendendomi nervosa e agitata.
Ho finalmente traslocato ed ora sono nella casa ristrutturata, esattamente dalla sera della vigilia di Natale; sì ho scelto questa data, perchè volevo che fosse ricordato e soprattutto che mi fosse di augurio! Speriamo!
La mia latitanza dal blog e dai social è dovuta soprattutto a questi impegni familiari, ora spero di riuscire a rientrare in pista prima possibile, al momento sono ancora nella fase “non-trovo-nulla-avrò-cambiato-locazione-o-è rimasto-nella-vecchia-casa?” il che mi rende più stordita che mai!
Ma passiamo alla ricetta di oggi, preparata per la rubrica L’Italia nel piatto . L’ argomento è “il consumo consapevole”. Questo titolo vuole essere un buon proposito per il 2023, sarebbe utile rendere il consumatore più responsabile ed attento alle condizioni ecologiche e sociali di produzione dei prodotti e noi abbiamo deciso di provarci, almeno in questo appuntamento!
L’incremento del consumo dei prodotti a KM 0, per aiutare l’ecologia ed evitare trasporti sconsiderati, imparare a riciclare, utilizzare prodotti anche di scarto (tipo bucce di patate, foglie esterne dei carciofi o terzo quarto nella carne), diminuire il consumo di carne infatti pare che la produzione di carne richieda più risorse, porti a maggiori emissioni di gas serra contribuendo alla deforestazione e all’inquinamento in misura maggiore rispetto alla produzione di frutta sono comportamenti saggi volti a rispettare il nostro pianeta.
Per l’occasione ho pensato di proporre una ricetta tipica dell’Emilia-Romagna, il collo di gallina ripieno. E’ una ricetta della mia nonna, quando cucinava la gallina, teneva in disparte collo, ventriglio, cuore e zampe, così da poterle utilizzare per un’ulteriore cena infrasettimanale.
Il collo veniva asportato dopo la fiammeggiatura della gallina, lavato e dallo stesso era estratta la trachea (che veniva eliminata insieme all’esofago) e la colonna vertebrale con i muscoli annessi, quest’ultima veniva aggiunta al brodo di cottura.
Ma passiamo alla ricetta:
Ingredienti
1 collo di gallina
2 cucchiai di pane grattugiato
20g di burro
1 uovo
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 spicchio di aglio
50g di salsiccia
prezzemolo
sale
noce moscata
latte q.b.
Tagliare il collo dalla gallina in prossimità del busto dopo aver fiammeggiato con cura la pelle per togliere ogni piumetta e poi eviscerare e lavare la gallina sotto acqua corrente. Asciugarla con carta assorbente.
Lavare bene il collo eviscerato e asciugare con carta assorbente.
Preparare il ripieno: in una ciotola inserire il pane e il burro, bagnare con un paio di cucchiai di latte caldo, unire poi formaggio, salsiccia, uovo, sale, prezzemolo (a piacere, io non abbondo), lo spicchio di aglio spremuto e la noce moscata. Impastare con un cucchiaio (o anche con le mani, se volete), il composto non deve risultare troppo compatto, se ciò fosse aggiungere un poco di latte.
Coprire la ciotola con la pellicola e lasciare riposare in frigorifero fino al momento di utilizzarlo(è possibile prepararlo anche il giorno prima).
Farcire, quindi, il collo con il ripieno preparato aiutandovi con un cucchiaino, dopo averlo cucito con ago e filo da un lato (è possibile chiudere anche con uno stuzzicadente se non avete dimestichezza con gli attrezzi da sarta) e poi proseguire a cucire anche il lato opposto. Fate attenzione a non riempirlo troppo e di non sigillare completamente i due estremi in quanto in cottura potrebbe rompersi).
Fare cuocere il collo di gallina ripieno in acqua dopo aver aggiunto le classiche verdure (cipolla e chiodi di garofano, sedano e carota) e la colonna vertebrale nel brodo di pollo, le zampe di gallina, il ventriglio e il cuore, quando arriva a bollore abbassare e coprire con coperchio, cuocere per 1 ora circa.
Raffreddare il collo prima di affettarlo e servirlo tiepido con tante verdure fresche, il brodo leggero che ha formato può essere utilizzato per una minestrina serale.
Ecco le altre ricette “consapevoli”:
Lombardia: Pancotto Lombardo all’uovo – Pancott maridàa
Trentino-Alto Adige: La Panada
Friuli-Venezia Giulia: Lesso rifatto
Veneto: Tacos con insalata radicchio, fagioli e nervetti
Emilia-Romagna: Collo di gallina ripieno
Liguria: Coste di bietole ripiene
Toscana: Trippa alla montalcinese con lo zafferano
Umbria: Fave con le cotiche
Lazio: La minestra di pane sotto
Abruzzo: Pane in galluccio: ricetta tipica abruzzese
Molise: Pancotto alla contadina molisano
Campania: Involtini di cotiche di maiale
Puglia: Fegato all’arancia
Basilicata: Acquasale con lampascioni
Calabria: Suzu calabrese
Sicilia: Pane fritto alla Siciliana
Sardegna: Su Pani Indorau
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