Buttare al vento un’intera giornata di lavoro

Oggi avevo senza ombra di dubbio deciso di girare il vlog. 
Tutto pronto: luci, microfono, effetti speciali, direttore della fotografia, aiuto regista, ecc. Ogni cosa al suo posto.
Poi succede che…puff!
Mi accorgo in fase di post-produzione che la macchina non aveva registrato un’intero pezzo! Dopo l’iniziale convinzione di riuscire a gestire nel migliore dei modi l’accaduto, mi rendo poco dopo conto che non c’è via d’uscita: devo rigirare tutto.
Fase riorganizzativa, sistemo le luci, la macchina e tutto il resto.
Sono di nuovo pronto. Carico. Si gira.
Finito di girare, passo nuovamente alla fase di post-produzione e mi accorgo che manca, invece, un’intero pezzo di audio.
Sono senza parole, ho buttato all’aria un’intera mezza giornata di lavoro senza ricavarne assolutamente nulla.
Bella cosa. 
Nervosismo ai massimi livelli e voglia di distruggere mezzo mondo.
Poi mi fermo. Ragiono. Penso.

No, effettivamente non mi piaceva la prima volta tutto il girato e non mi è piaciuto la seconda volta. Se fosse andato tutto al proprio posto non mi sarebbe comunque piaciuto, ma forse me lo sarei fatto andare bene, offuscato da quella fastidiosa sensazione dalla quale vengo pervaso ogni qual volta monto un mio video, in cui dopo un po’ non riesco più a sentirmi parlare, quasi infastidito dal quel mio alter ego oltre lo schermo con quella fastidiosissima voce – magari un po’ nasale dovuta ancora al raffreddore – che cerca di trasmettere a me il mio concetto: assurdo!
Nei prossimi giorni ho intenzione di apportare numerose modifiche al testo che ho scritto, altrimenti tutto il lavoro rischia di andare in fumo. Quindi schiena dritta e ci rifacciamo non appena riuscirò di nuovo ad avere tempo sufficiente per rigirare tutta la mia parte parlata.

Detto questo, LA GIORNATA SI È TRASFORMATA IN UNA GITA DA IKEA in tarda serata, dove l’acquisto di mobili in truciolato svedesi apparivano come la miglior cura alla mia mattinata psicologicamente labile.
Ed è qui che sono stato fulminato da una scoperta – alquanto inquietante – che ho anche condiviso sul mio account twitter:
Mi sono sempre domandato che fine avesse fatto #Leonida dopo il #film #300.
Ora lo so: é sponsor dei materassi da Ikea.
QuestoÈUnMeterasso! pic.twitter.com/DQvpy7a1Ab

— FedericoCampolattano (@federcampo) 18 ottobre 2016

Sorpreso dal vedere come Leonida abbia deciso di impiegare il tempo a disposizione dopo la battaglia delle Termopoli, sono stato catalizzato dall’area materassi dove ho scelto il prossimo che acquisterò.
Fuori piove di nuovo. In Germania è arrivato l’inverno.
Stanotte spero di dormire bene, ma quando fuori piove per me è come una ninna nanna.

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