Anversa degli Abruzzi e la Cooperativa di comunità Anversiamo

Borghi che non vogliono morire, anzi combattono per la sopravvivenza. Lo spopolamento delle zone interne dell’Abruzzo è un problema che mina l’identità di un popolo accentuatosi  ancor di più dopo il terremoto del 2000 all’Aquila. Negli ultimi anni sono 14 le cooperative di comunità costituite nella regione Abruzzo, un primato nazionale che fa sperare in una valorizzazione dei territori interni e  la frenata dall’emorragia dei giovani che emigrano sempre più nei grossi centri urbani. Confcooperative Abruzzo  ha messo in atto uno strumento per cercare di arginare questo fenomeno, la rete dei Borghi cooperativi Borghinche mette in rete appunto, le 14 cooperative di comunità nate nel territorio abruzzese. Il bellissimo tour organizzato da confcooperative dal 7 al 9 maggio ha toccato alcuni Borghi appartenenti alla rete  “Borghin” .

Un viaggio affascinante per scoprire e raccontare l’abruzzo interno, guidati dai soci delle cooperative di comunità che ci hanno accompagnato a scoprire paesaggi, ambiente, cibo, cultura e tradizioni dei borghi. Anversa degli Abruzzi  è stato il punto di ritrovo per tutti i partecipanti del Tour dove siamo stati accolti da Manuela Cozzi, socio della cooperativa di comunità Anversiamo, e dal Sindaco di Anversa. Dopo i saluti e le presentazioni, il primo cittadino ha voluto sottolineare l’importanza delle cooperative di comunità per contrastare lo spopolamento di queste aree. I cittadini che diventano impresa per i territorio e il comune che affiderà alcuni servizi alla neonata cooperativa Anversiamo. “Ad oggi le attività della cooperativa sono lo spazzamento delle strade comunali   e l’organizzazione di qualche evento, per i progetti futuri c’è in progetto il recupero di oliveti abbandonate e altre attività di gestione  di proprietà comunali.” Il Sindaco teneva a precisare che l’obiettivo di queste comunità è quello di conservare borghi e ricchezze ambientali così come le abbiamo ereditate.

Il nostro viaggio continua con Manuela Cozzi tra le stradine di Anversa fino ad arrivare alle Gole del Sagittario, una  profonda vallata tra rupi calcaree scavato dal fiume Sagittario.  Riserva Regionale ricca di copiose acque sorgive cantate da D’Annunzio nella Fiaccola sotto il Moggio. Per questo motivo il Borgo è anche sede di un Parco Letterario, dedicato allo scrittore. Offre rifugio anche all’orso minacciato dalla frammentazione dei boschi in un area di 400 ettari. Un viaggio tra ambiente e antropologia; all’interno del parco è situato il Museo naturalistico  della RNR/Oasi WWF dove è custodito il simbolo di queste valli, il Fanciullo del Saggittario. I resti, sono stati trovati  trovati da una guardia del Wwf nell’Oasi delle Gole del Sagittario e inusualmente inglobati in una concrezione calcarea.
Aveva circa 8 anni d’età e probabilmente era di sesso maschile, stante le caratteristiche dell’Ileo, un osso del bacino. Il  “Fanciullo del Sagittario” fu seppellito in un arco temporale che va dal 469 al 599 d.c. sui monti  abruzzesitra le pareti calcaree delle selvagge Gole del Sagittario.

Tutto il panorama che si osserva da Anversa degli Abruzzi è di una bellezza indescrivibile, la vegetazione tutta in ordine, sembra disegnata dalla mano di un Essere Superiore. Qui in questo posto dopo poche ore, lo stress accumulato nelle città frenetiche e caotiche sembra scomparire in un istante. Ci spostiamo di pochi chilometri e andiamo a fare visita al Biograturismo la Porta dei Parchi della cooperativa ASCA. L’azienda nasce nel 1977 come scommessa di rivalutazione di un ambiente montano in via di totale spopolamento. L’azienda è composta dalla parte originaria agro-zootecnica con ovile (1500 capi) , caseificio, punto vendita diretto, fienile, magazzini,  uffici,  rimessa macchine ed attrezzi, (Coop. ASCA) e da quella propriamente agrituristica, didattica e sociale (Bioagriturismo che comprende punto ristoro, camere con bagno e appartamenti,  aula didattica. La cooperativa agricola è comunque socio fondatore della cooperativa di comunità Anversiamo. L’attività principale è la produzione di formaggio e l’allevamento.
Ospiti di questo fantastico bioagriturismo, abbiamo degustato per la cena prodotti dell’azienda, cucinati e prodotti con tanto amore. 

Fusilli fatti con grano saragolla con ragù di agnello o pesto di rucola, bistecca di pecora, agnello alla brace, purè fatto con patate vere, dolci con ricotta di pecora. Sapori antichi e autentici.

La cooperativa agricola produce il particolare  pecorino abruzzese lavorato con latte crudo e nel 2002 la ricotta di pecora aromatizzata ha vinto la medaglia d’oro all’olimpiade dei formaggi di montagna.

Il tour Qui da noi abbruzzo continua….

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