Che io non sappia cosa dire è raro, mia mamma mi ha fatta chiacchierona, eppure non riuscivo a trovar nulla da scrivere per salutare il 2015 e dare il benvenuto al 2016. Così avevo deciso di non scrivere proprio niente sul blog, per evitare di esser banale e blablabla.
E ieri pomeriggio poi mentre facevo il tiramisù versione Natale da portare alla cena dell’ultimo dell’anno TAAC è arrivata l’illuminazione: mi-vi-ci auguro un 2016tiramisù!
Il tiramisù versione Natale è quello fatto per riciclare il pandoro: si prende qualcosa che già si ha, lo si vede sotto una nuova prospettiva, si aggiunge o si toglie qualcosina, si attendono i risultati con pazienza e ciò che si ottiene è speciale e va condiviso!
Allora, con una misculéra (=schiumarola in dialetto piacentino) in mano ed un sorriso ad occhi stretti e labbra aperte, vi-ci-mi auguro di saperci sempre rinnovare e reinventare, di non star fermi ad aspettare, ma di creare, aggiustare il tiro, cambiare proprio direzione se necessario, di saper scegliere cosa tenere e cosa lasciare andare.
Il bilancio dell’anno trascorso è definibile in “montagne russe”: si è portato via subito un pezzo di cuore e di infanzia ed è continuato tra alti e bassi (tipo con caduta dalle scale da un piano all’altro) per finire con qualche bella novità di quelle che fanno bene e che fanno crescere.
Buoni propositi ne abbiamo? Ooohhh a voglia!!! Qualcuno del 2015 portato a termine, qualcun altro è un work in progress e ce lo portiamo nel nuovo anno ed altri ancora sedotti ed abbandonati e restano validi anche per questa 2016 (es.: “da lunedì dieta eh“) , ma credo che capiti un po’ a tutti, e non mi preoccupo più di tanto.
Auguri di cuore a tutti voi che mi leggete e che siete davvero sempre pieni di belle parole ricche di affetto: sappiate che vi devo molto e siete una di quelle cose che prendo con la mia schiumarola e porto nel mio 2016 tiramisù.
A presto, un sorriso