11 settembre 2001, l’attacco alle Torri Gemelle: «Ho visto decine di persone lanciarsi nel vuoto dalle finestre»

#Accaddeoggi

 

«Un boato, decine di persone cadevano nel vuoto»

 

È quando la torre è crollata che tutti insieme, come impazziti, abbiamo cominciato a correre verso nord. Io ho preso mia figlia Francesca per mano, l’ho stretta forte come non avevo mai fatto. Correre, scappare via per non essere travolti dai detriti: solo quello contava. Ma mentre scappavamo lontano dalla sua scuola — che è solo a 500 metri dalle Torri gemelle — insieme a quella marea di gente senza controllo continuavo a pensare che doveva esserci un errore, che quello che stavamo vivendo non poteva essere vero. In neanche mezz’ora, dalle 10.05 alle 10.28, sono crollate tutte e due le Torri, simbolo del centro finanziario di New York e sede di lavoro per 40 mila persone. Altri 345 mila vengono quaggiù tutte le mattine e si aggiungono alle decine di migliaia di newyorkesi che, come noi, hanno scelto di abitare in questa zona, fra il fiume Hudson (a ovest) e l’East River. La prima Torre, quella più a sud, l’ho vista incendiarsi mentre stavo ancora nel cortile di casa, il Gateway Plaza, a due passi. Ero scesa per strada poco dopo le 9 perché avevo sentito un botto assordante. Stavo leggendo il giornale nel mio appartamento, che è anche il mio ufficio. Sono corsa giù, dal quindicesimo piano, insieme a mio marito Glauco Maggi, giornalista della Stampa. E la scena che ci si è parata davanti ci ha tolto il respiro: c’era un buco in ciascuna delle due Torri.

 

Quella a Nord aveva la cima in…Continua a leggere>>

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