Un comfort food caldo, corposo e saporito, una “zuppa toscana di magro dei contadini” così come definì la ribollita toscana, Pellegrino Artusi nel suo celebre ricettario
Eccomi tornare per un nuovo appuntamento con la rubrica Light & Tasty che vede protagonisti i piatti classici della tradizione, dolci o salati, rivisitati in versione light.
In cucina questo è il tempo di minestre e zuppe, veri e propri comfort food salutari, preparate con ingredienti benefici e nutritivi. Un ottimo piatto unico, la ribollita, è una zuppa tipica della cucina toscana a base di pane raffermo, fagioli e cavolo nero. E’ un piatto povero della cucina contadina che è nato come ricetta del recupero, per non sprecare il pane avanzato.
Il suo nome è piuttosto recente, risale ai primi anni del Novecento. Ciò che contraddistingue la ribollita è la lunga cottura. “/redirect.php?URL=Ribollita” perchè la tradizione vuole che la si riscaldi più volte. Le donne ne cucinavano in grande quantità, in genere il venerdì, essendo un piatto di magro: si mangiava nei giorni successivi e si riscaldava più volte, da qui il nome “ri-bollita”. E’ probabilmente una delle minestre di verdure più conosciute d’Italia.