Dee Rettali, nel suo Baking with Fortitude, ci racconta come lo yogurt naturale vivo, regala una mollica molto morbida al suo soda bread, allo stesso modo , da una consistenza squisita anche all’impasto “di polenta” usato per fare questa torta all’arancia con yogurt e farina di mais.
Il latte ammorbidisce la granulosità della farina di mais, donando una consistenza simile alla torta di semolino medio-orientale, la basbousa o budino di semolino vecchio stile.
Lo yogurt, inoltre, conferisce alla torta una nota sapida e pungente, amplificata dal profumo degli agrumi. Se preferite cuocere torte monoporzioni, si possono fare anche dei deliziosi muffin con, magari, l’aggiunta di qualche frutto di bosco. Naturalmente, vanno cotti per un tempo inferiore, circa per 25 minuti.
Per uno stampo da plumcake da cm 12×23 circa
- 250 g di farina di mais tipo fioretto (quella fine per dolci)
- 45 g di farina di grano saraceno biologico
- ½ cucchiaino di sale marino fino
- 1½ cucchiaino di lievito in polvere
- 130 g di zucchero semolato dorato non raffinato
- 130 g di burro salato, molto morbido
- Scorza e succo di 2 arance biologiche non trattate
- 4 uova grandi
- 85 g di yogurt naturale con fermenti lattici vivi
Per le arance caramellate
- 300 ml di acqua
- 150 g di zucchero semolato
- 2 arance, non trattate, affettate con la buccia
Preriscaldare il forno a 220°C/200°C ventilato
Foderate lo stampo con carta da forno e imburratelo o spennellatelo con olio
Mettete tutti gli ingredienti nella ciotola di una planetaria e mescolate con il gancio a foglia a media velocità per 5 minuti o fino a quando non saranno ben amalgamati.
Versate l’impasto della torta nello stampo foderato e cuocete per circa 1 ora o fino a quando non risulta soda al tatto. Lasciate raffreddare la torta all’aranacia nello stampo.
Per fare le arance caramellate, versate l’acqua in una padella e aggiungete lo zucchero e le fette di arancia. Cuocete a fuoco lento per 15 minuti. Scolatele e distribuite le fette di arancia caramellate sopra la torta….cercate di resistere a non mangiarvele tutte! Vi assicuro che non è facile