E niente mi sa che il Sig. Inverno ci ha proprio ripensato, si è voltato all’uscio ed è tornato indietro, ha disfatto le valigie, infilato le pantofole col pelo e si è comodamente ripiazzato al Bistrot^^ Ora è sul divano bello bello con la sua copertina che aspetta qualcosa di caldo per la cena.
E allora cosa offrirgli? Cupcake petalosi di primavera? Mmm, no di certo, ce li tirerebbe dietro…vediamo un po’, piove, o meglio, diluvia con tratti di grandine, ma allora vuoi vedere che è finalmente giunta l’ora della serata Ramen fatto in casa? Lo conoscete già?
In Giappone il ramen è un piatto popolarissimo (a Yokohama esiste addirittura il Ramen museum in cui poter assaggiare tutte le varianti!) a base di noodles in brodo che vanta molteplici declinazioni, ogni Regione ha la sua variante tipica, ogni locanda custodisce in segreto la ricetta del brodo, l’elemento principale di questo piatto, non una brodaglia qualunque ( e diffidate da certi ristoranti che propongono spaghetti in brodo insipido spacciandolo per ramen), ma un vero e proprio viaggio nei sensi.
In Giappone i posti migliori in cui gustare dell’autentico e delizioso ramen sono spesso delle vivaci “bettole”, piccole locande con bancone e cucina a vista, una squadra di cuochi con la fascia di stoffa in testa che si gridano le comande tra di loro e in pochi minuti ti servono la ciotola incandescente con le bacchette per tirare su i noodles e un cucchiaio per il brodo.
Un piatto popolare che costa solo pochi yen, ma che scalda il cuore…e se non foste ancora sazi, potreste osare un antipasto a base di gyoza, qui trovate la nostra videoricetta su iFood
Poteva mai mancare la ricetta dei ramen nel nostro Bistrot? Il risultato è veramente superlativo, di una bontà esagerata, pure il Sig. Inverno si è leccato i suoi baffoni a manubrio ed ha chiesto il bis, annunciandoci che probabilmente sarà nostro ospite ancora per un po’^^
- Per 2 persone:
- 220 g di noodles secchi (sceglieteli piuttosto sottili, simili ai tagliolini, ma sono fatti solo di acqua e farina di grano tenero, senza uova)
- Per il “chashu” di maiale:
- 4 fette spesse almeno 1 cm di maiale di taglio piuttosto grasso (ad es. pancia, oppure costine)
- ½ porro
- ca. 3 cm di zenzero fresco lavato con la buccia
- 3 pezzi di anice stellato
- 200 ml di sakè
- 200 ml di salsa di soia
- 70 g di zucchero di canna (se preferite meno dolce diminuite un po’ lo zucchero)
- 2 cucchiai di salsa di ostriche (oyster sauce)
- ca. 1 litro di acqua
- Per il brodo dei ramen:
- 800 ml ca. di acqua
- 1 bustina per fare il brodo dashi (in alternativa la base può essere un brodo di pollo o brodo vegetale)
- alcuni mestoli presi dalla preparazione del chashu
- un cucchiaio di miso chiaro
- pepe bianco q.b.
- Guarnizioni:
- 4 fette di chashu
- 1-2 uova
- mais in scatola q.b.
- 1 pak choi o in alternativa spinaci freschi
- cipollotto fresco
- erba cipollina
- 2 cucchiai di olio di sesamo
- peperoncino q.b. o pepe bianco
- 1 foglio di alga nori
- Iniziate con la preparazione del chashu:
- tagliate il porro a metà e mettetelo in una casseruola (meglio se di ghisa) grande assieme allo zenzero, alla carne di maiale e al resto degli ingredienti del chashu. Aggiungete quindi l’acqua (ca. 1 litro) di modo che tutta la carne sia coperta e mettete sul fuoco.
- Chiudete il coperchio e fate cuocere a fuoco dolce per ca. 30 minuti, dopodiché scoperchiate e fate cuocere un’altra mezz’ora.
- Togliete ora la carne e fate ridurre leggermente il brodo nella pentola per concentrarne il sapore. Non serve che diventi denso poiché parte di questo brodo sarà la base del brodo dei ramen.
- Spegnete il fuoco e rimettete la carne nella pentola.
- Passate quindi alla preparazione dei ramen:
- Iniziate a preparare i vari topping di modo di avere tutto pronto per l’impiattamento finale.
- Fate bollire le uova lasciandole barzotte con il tuorlo morbido (4 minuti da quando l’acqua bolle). Per un gusto ancora più intenso dopo averle cotte, immergetele in acqua ghiacciata per sgusciarle e fatele marinare in frigo dentro ad un sacchetto da freezer con due cucchiai di mirin , 1 cucchiaio di acqua e 2 di salsa di soia, altrimenti lasciatele così.
- Fate bollire per pochi minuti il pak choi lavato (dopo aver eliminato le coste dure) o gli spinaci freschi e immergeteli subito in acqua ghiacciata per mantenere il verde vivace.
- Affettate il cipollotto per diagonale, e tritate l’erba cipollina.
- In una ciotola piccola mescolate i 2 cucchiai di olio di sesamo e spolveratelo con il peperoncino o il pepe bianco. Prendete 2 cucchiai di mais e tenetelo da parte.
- Ora che tutte le guarnizioni sono pronte passate alla preparazione del brodo dei ramen:
- Versate in una pentola capiente l’acqua, la bustina per il dashi (o in alternativa partite dalla vostra base di brodo di pollo o vegetale), prendete ora alcuni mestoli dalla pentola del chashu (2-4) assaggiando di volta in volta prima di aggiungerne altri, a seconda della sapidità del vostro brodo di base. Fate bollire ed infine aggiungete un cucchiaio di miso, fatelo sciogliere e abbassate il fuoco tenendolo al minimo.
- In una pentola a parte fate bollire i vostri noodles per il tempo indicato nella confezione (assaggiate, non devono essere al dente come la pasta italiana), scolate bene e metterli nelle ciotole.
- Aggiungete con un mestolo il brodo dei ramen, guarnite con la carne del chashu, il mais, il pan choi, l’uovo, il mais, il cipollotto, l’erba cipollina, il nori e l’olio di sesamo preparato in precedenza.
- Buon appetito!!!
I noodles per il ramen possono essere più o meno gialli (ma non è una pasta con l’uovo), sono fatti con acqua e farina di grano tenero, si possono trovare secchi o freschi (freschi però solo in Giappone). La prossima volta proveremo a farli in casa e vedremo la differenza! Lo spessore può variare, ma rimangono comunque sottili, da non confondere con gli udon (simili ai nostri umbricelli per spessore).
Il chashu è la preparazione della carne di maiale (che deve essere di taglio grasso come la pancia) che viene cotta in una marinata a base di sake, salsa di soia, anice stellato, zenzero e porro, quello autentico viene fatto brasare per ore ed ore. Seguendo la nostra ricetta otterrete lo stesso risultato di scioglievolezza deliziosa della carne in minor tempo. Se avete la pentola a pressione potrete ulteriormente accorciare i tempi.
Il pak choi è un cavolo cinese molto piccolo (reperibile negli alimentari etnici) che può tranquillamente essere sostituito dagli spinaci freschi.
Il nori (opzionale) è l’alga giapponese che solitamente avvolge il sushi, si può far tostare passandola vicino alla fiamma del fornello per una maggiore croccantezza.
Infine ci vuole la bevanda giusta per contrastare un piatto così bollente, ovviamente una birra fredda giapponese come l’Asahi o la Kirin Beer completeranno alla perfezione la vostra serata ramen!
Speriamo di avervi incuriosito, se avete l’occasione provatelo perché è veramente speciale, per dubbi o passaggi poco chiari non esitate a scriverci
Un abbraccio ed infine auguriiiii a tutte le meravigliose donne e amiche che passano per il Bistrot ♥