Questo post per fare ammenda nei confronti di persone fantastiche che abbiamo conosciuto e che ogni giorno danno vita a straordinarie esperienze nei nostri territori e per scusarmi con i miei lettori che ho lasciato con una narrazione incompleta: infatti devo ancora terminare il racconto del nostro fantastico blog tour delle Marche. Per riprendere il filo del discorso: il primo post, il secondo, il terzo.
Abbiamo lasciato
“La pasta di Aldo” alla volta dell’agriturismo
“Agra Mater” a Colmurano provincia di Macerata, dove ci aspetta un pranzo fantastico.
Purtroppo una forte pioggia ci ha impedito la visita al loro bellissimo orto biologico, ma una volta a tavola ci siamo gustati quelle prelibatezze ed è scomparsa la delusione, perché queste due ragazze Lara e Melissa, che gestiscono l’agriturismo sono bravissime!!! Piatti da gran gourmet realizzati con i prodotti genuini del loro orto!!! “KM 0″ nella massima espressione del termine. Abbiamo mangiato dei grandissimi piatti: una insalatina di erbe di campo e fiori eduli, un crostino con finocchi (cotti), capperi ed alici di San Benedetto, poi del farro mantecato con ricotta di capra, robiola di capra, formaggio a latte misto mucca e capra e cime di rapa, un filetto di maiale con cipolle e mele, aromatizzato alla birra, poi un dolce fantastico aromatizzato al Varnelli che è il liquore tipico della zona di Macerata al gusto di anice.
Questi piatti avrei voluto provare a rifarli tutti, una volta a casa, ma purtroppo molte materie prime non le ho portate dalle Marche e quindi l’unico piatto che ho potuto riprodurre è stato il crostino. Ovviamente la mia versione, visto che non c’è stato tempo di farsi dare le ricette e le materie prime sono quelle che avevo disponibili.
La struttura Agra Mater è anche ricettiva, quindi da tenere presente anche per fermarsi a dormire: ha camere simpatiche arredate con mobili old style, adatti ad un casale di campagna.
Il pranzo è accompagnato dalle birre di
Birrifirma, di Marco Simoni, un “inventore” di birre: ne abbiamo assaggiate molte varietà, tutte molto molto buone. Sarà difficile dimenticarle anche per la fantastica campagna pubblicitaria che Marco ha scelto di dedicarle.
Ma il prodotto di Marco Simoni che mi ha davvero entusiasmato è stato l’idromele, un prodotto antichissimo derivato dalla fermentazione del miele, che ha un gusto veramente particolare.
Per smaltire cotanto cibo ed alcool, abbiamo fatto un bellissimo tour per Macerata, dove siamo arrivati con un pulmino con autista (dissetato da acqua di sorgente) sotto una pioggia battente che non è riuscita a rovinarci una fantastica giornata. La nostra guida Michela, la troviamo allo Sferisterio,uno “stadio” realizzato per uno sport che è stato molto popolare in Italia nell”800 e nei primi del ’900, la “palla col bracciale”. Questa struttura è oggi utilizzata come spazio concerti e per l’opera lirica, molto gettonata perché ha una straordinaria acustica.
Lasciamo lo Sferisterio alla volta del Duomo e della Basilica della Misericordia, per passare poi a Palazzo Buonaccorsi, dove ci attendevano il sindaco e l’assessore alla cultura del Comune di Macerata, che ci hanno accompagnato nella visita.
Palazzo Buonaccorsi, è uno splendido palazzo settecentesco, che oggi è proprietà del comune ed ospita il Museo della Carrozza e le raccolte di arte antica e moderna. Meriterebbe una visita molto approfondita. Abbiamo poi visitato il teatro e l’interno dell’orologio che ha un complesso meccanismo di automi che rappresentano il ciclo del sole.
Ci trasferiamo all’azienda agricola
Si.Gi. gestita da Martina Buccolini e dai suoi genitori, che produce confetture, gelatine, verdure sott’olio, frutti sciroppati e vini dolci. una bella azienda che ha vinto l’Oscar Green della Coldiretti. Abbiamo assaggiato un mucchio di cose buone tra le quali il giuggiolone ed il vino di visciole.
Si è fatta l’ora di cena, quindi tutti alla
Trattoria da Ezio , il locale cult di Macerata per gustare la cucina tradizionale, dove la signora Mirella (personaggio straordinario!) ci fa assaggiare i famosissimi vincisgrassi (ben raccontati da
Carlo Cambi la sera precedente e che non sono neanche simili alla lasagna!!!), la pasta con il sugo di papera e la zuppa inglese.
Rientriamo alla Locanda Fontezoppa stremati e felici per la bellissima giornata trascorsa.
Adesso la ricetta:
crostino con finocchi, capperi di Pantelleria ed alici dell’Argentario.
Ingredienti per 4 crostini:
- 200 g di finocchi (già puliti)
- 1 cucchiaio di capperi di Pantelleria sotto sale La Nicchia
- 4 alici dell’Argentario sott’olio
- 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
- sale di Volterra
- pepe appena macinato
- 4 fette piccole di pane toscano
Preparazione:
Tagliare i finocchi già puliti, privati delle parti verdi e delle foglie esterne rovinate, a julienne.
Scaldare l’olio extra vergine di oliva e saltarci i finocchi a fiamma viva per alcuni minuti: si devono insaporire, ma non ammorbidirsi troppo, lasciarli croccanti. Salare (poco) pepare ed aggiungerei capperi accuratamente dissalati in acqua corrente. Insaporire bene e togliere dal fuoco.
Mentre i finocchi cuociono, tostare il pane in forno ed una volta pronto, disporvi i finocchi cotti con i capperi e due filetti di alice, accuratamente asciugati dall’olio con la carta da cucina.
Servire bello caldo.