Un viaggio tra i vini d’Alsazia #drinkalsace

Grandi ristoranti, vini d’eccezione e tanti luoghi da vedere, volendo sfruttando le Strada del Vino, istituzione sessantenaria che permette di vagare alla scoperta di tanti luoghi belli da vedere e buoni da gustare. L’Alsazia è una regione tutta da scoprire in cui storia, vino e cibo compongono un connubio di incredibile valore. 
Ma la magia del vino è che riesce a farti viaggiare anche restando a pochi passi da casa.
Terra di grande fascino e di storia, l’Alsazia è una delle regioni vinicole più antiche di Francia. Dalle vigne che scendono dai monti Vosgi e arrivano fin quasi alle rive del Reno, si ottengono ogni anno oltre 160 milioni di bottiglie di vino, il 25% del quale è destinato all’esportazione. La fa da padrone il bianco, che ammonta al 20% del totale prodotto in tutta la Francia.
I vitigni coltivati sono sette: il Riesling, forse il più conosciuto, il Pinot gris,una volta noto come Tokay, il Gewürztraminer e lo splendido e meno diffuso Muscat d’Alsace sono i più significativi. A questi vanno aggiunti: il Pinot blanc, delicato e fresco, il Sylvaner, leggero e molto profumato e il Pinot noir, l’unico rosso d’Alsazia, che in questa regione, come nella Loira, si serve freddo.

I vini alsaziani devono le proprie caratteristiche, che ne hanno determinato il successo, a due fattori fondamentali: le eccezionali condizioni climatiche e la conformazione dei terreni. Infatti, questa è una zona dove la piovosità è assai scarsa (tra le più basse di Francia) e le ore di sole numerose. Ma non solo, sul microclima giocano un ruolo fondamentale i monti Vosgi, che riparano dai venti e dall’umidità provenienti dall’Oceano Atlantico le vigne distese sui colli del versante orientale. Clima, dunque, ma anche ricchezza e varietà del suolo, che passa dalle zone ricche di granito fino a quelle silicee e a quelle calcaree, per digradare fino alle piane alluvionali dove poi la vite si ferma. 
i sublimi formaggi italiani della Formaggeria Antica Casera di Vigevano abbinati ai Pinot Gris

Per quanto riguarda la storia dell’Alsazia, è opportuno sottolineare che le complesse e travagliate vicende storiche, come il fatto che la regione abbia cambiato bandiera quattro volte fra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, non hanno impedito lo sviluppo di una tradizione viticola che affonda le proprie radici al tempo dei Romani. Alla fine del primo millennio si contavano oltre 160 distretti dediti alla coltura della vite e nel Medioevo i vini alsaziani erano considerati fra i più cari del mondo; alla fine della seconda Guerra mondiale, nonostante le devastazioni del periodo bellico, erano molte le vigne storiche sopravvissute. Oggi l’Alsazia è una regione vinicola fra le più avanzate d’Europa: all’avanguardia sia sotto il profilo della tutela del territorio e della qualità sia a titolo turistico, proponendosi come una destinazione d’eccellenza per il visitatore appassionato. 

I vini sono identificati in base al livello qualitativo e si distinguono in Appellation Aoc Alsace e Appellation Aoc Alsace Grand Cru: per aver diritto all’Appellation d’Origine Contrôlée Alsace Grand Cru, i vini devono provenire da uve raccolte in 52 territori titolati e strettamente delimitati dei vigneti alsaziani. Sono solo quattro i vitigni autorizzati a divenire grand cru: Riesling, Gewürztraminer, Pinot gris e Muscat d’Alsace; la gradazione alcolica minima deve essere di 10° per il Riesling e di 12° per il Muscat, il Gewürztraminer e il Pinot gris, con un rendimento massimo autorizzato di 70 ettolitri per ettaro. 
piccoli produttori biologici

L’etichetta dei grand cru deve indicare obbligatoriamente, oltre alla Aoc, anche la località, il vitigno e il millesimo di riferimento. A questa classificazione se ne aggiungono altre due: Vendage Tardive, per vini ottenuti con uve vendemmiate in sovramaturazione, e Sélection de grains nobles, per prodotti con grappoli raccolti e selezionati a mano e, solitamente, aggrediti dalla muffa nobile, la Botrytis cinerea. Una categoria a parte riguarda i Crémant d’Alsace, spumanti ottenuti con il Metodo Classico, principalmente da uve Pinot blanc.
i finger-food degli Chef Danilo Angè e Mattia Chiesa

I grandi vini d’Alsazia sono in tour in Italia per poterli conoscere ed apprezzare meglio:
Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato d’Alsazia, Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer Klevener di Heiligenstein saranno in degustazione nelle enoteche italiane di Vinarius. 
il Cremant d’Alsace piacevolmente arricchito con spuma di pesche

Il tour dei Grandi bianchi d’Alsazia in 5 città italiane: Milano, Gallarate, Cantù, Roma e Padova per conoscere i vini della regione francese, prodotti versatili e sorprendenti in abbinamento al cibo italiano.
L’iniziativa di comunicazione e promozione alla scoperta dei vini d’Alsazia e dei suoi terroir è voluta dal CIVA, Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace e rappresenta l’occasione ideale per lasciarsi affascinare dalla rotondità, dalla struttura e dall’eleganza di questi prestigiosi vini.
Un vino per ogni momento della giornata che tutti dovremmo assaggiare e conoscere per apprezzare al meglio.
Altri momenti di questa e altre esperienze le puoi vedere seguendomi qui
Cet honneur, Mercie!

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