Zuppa matta – piatto povero toscano

Zuppa matta – piatto povero toscano…e le prime foto di Nixi (datemi tempo di capire come funziona XD, c’è qualche errorino, siate buoni :P).
il nome di questo piatto è controverso.
ho smosso mari e monti per capire come si chiamasse.
ho interpellato vicini, parenti, amici e cartomanti.
e la risposta è giunta infine – forse non la risposta definitiva, ma quella che mi è piaciuta di più – da Michela, la mia migliore amica, che mi ha detto: “Ah ma si fa da sempre a casa mia, noi la chiamiamo zuppa matta!”
ho adorato da subito questo nome e ho deciso di farlo mio.
o suo…della zuppa intendo.
perché con i piatti della tradizione non si scherza.
il piatto può essere anche quello, con qualche variante concessa da zona a zona.
ma se si entra nella questione nomi c’è da perderci la testa.
mia mamma ad esempio sostiene che mio nonno la chiamava la “Zuppa del Seghetti”.
allora sono andata a documentarmi.
e le versioni sembrano non combaciare.

Zuppa matta - piatto povero toscano

Zuppa matta – piatto povero toscano

Zuppa matta - piatto povero toscano

Zuppa matta – piatto povero toscano

sembra che questa Zuppa del Seghetti sia niente di meno che l’atto dell’inzuppare il pane nel vino, come fanno molti italiani a fine pranzo, oppure i biscotti (cantucci se parliamo di toscani) nel vin santo.
la storia narra questo: che il Seghetti fosse un condannato a morte, e quando gli venisse chiesto quale fosse il suo ultimo desiderio, lui abbia risposto:
“Mi garberebbe rinzuppallo”
ovviamente non si riferiva al pane, il birichino!
ma i suoi carcerieri presero la cosa alla lettera e gli portarono pane e vino e fu così che nacque la famosa zuppa.
povero Seghetti…
come mai a casa mia questa zuppa di fagioli venga chiamata così non ne ho proprio idea.
che sia una versione viareggina?
che sia una versione della mia famiglia?
non mi è dato di saperlo…mio nonno non c’è più e non ho modo di chiederglielo purtroppo, e questo rimarrà sempre un mistero.
fatto sta che questa zuppa matta – o dello pseudo Seghetti – è una cosa tipica toscana, non è altro che dei semplici fagioli, cotti e poi ripassati nella loro acqua rosolata con un po’ di aglio e salvia.
un piatto semplicissimo.
contadino.
poverissimo.
una zuppa non zuppa.
ecco perché l’appellativo matta gli calza a pennello!

Zuppa matta - piatto povero toscano

Zuppa matta – piatto povero toscano

Ingredienti per 4 porzioni di Zuppa matta – piatto povero toscano:

  • 400 gr fagioli borlotti secchi q.b.
  • acqua q.b.
  • 1 ciuffo di salvia
  • sale
  • 3 spicchi d’aglio

Per la zuppa:

  • fagioli cotti
  • acqua di cottura q.b.
  • abbondante olio extravergine di oliva
  • peperoncino
  • 8 salvia (2 foglie a persona)
  • 4 aglio (1 spicchio a persona)
  • pane raffermo tostato q.b.
  • olio a crudo

Procedimento:

Lessare i fagioli secchi, messi la sera prima in ammollo, con salvia e aglio, in abbondante acqua salata. Potete fare questa operazione anche con la pentola a pressione per velocizzare l’operazione.
Quando sono cotti, in una pentola preferibilmente di alluminio, mettere abbondante olio di oliva (circa 1 cucchiaio a persona), peperoncino, salvia e aglio e rosolare.
Unire poi i fagioli e parte della loro acqua di cottura.
Si deve ottenere una zuppetta semiliquida. Far cuocere per insaporire per circa 5 minuti.
Tostare il pane raffermo in forno, o su una griglia elettrica.
Servire la zuppa in un piatto fondo, o in una tazza, accompagnata dai crostini di pane raffermo e un filo di olio a crudo.

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