Incominciamo subito col dire che questa ricetta non è quella della tradizionale piadina romagnola, ma sono semplicemente istruzioni generiche per preparare, con ingredienti probabilmente sempre disponibili a chi si fa abitualmente da mangiare, un pane piatto non lievitato da usare per avvolgere o contenere qualcosa. L’ho chiamata “simil-piadina” perché “pane piatto non lievitato da usare per avvolgere o contenere qualcosa” mi pareva lungo; siate buoni!
Pani di questo tipo esistono praticamente in tutto il mondo; la cosa che probabilmente più somiglia a questa specifica versione è la tortilla de harina dell’America Latina. Alla fine, l’elenco di cosa la differenzia da una piadina vera.
Come all’inizio dell’anno si vede il picco delle iscrizioni in palestra, così in questi giorni di epidemia pare che gli italiani (e non solo loro) abbiano improvvisamente deciso che è finalmente arrivato il momento di imparare a fare il pane in casa. Ho visto foto di gente metter nel carrello decine di panetti di lievito da mezzo kilo (che suppongo si vendono normalmente ai forni), con l’idea di congelarlo una volta a casa. Pur non essendo esperto o appassionato di panificazione, non saprei da dove cominciare a spiegare perché tutto questo è sbagliato. Ecco: questa ricetta è abbastanza rapida e facile che potrebbe dar soddisfazione anche a queste persone, che sono altrimenti destinate ad amare sorprese.
Per quattro simil-piadine di circa 25 cm di diametro:
- Farina bianca di frumento (il tipo esatto non cambia molto): 250 grammi
- Acqua: quanto basta, ma circa 90 mL
- Sale: mezzo cucchiaino scarso
- Olio o altro grasso: due cucchiai
Per prima cosa, versate la farina in una terrina o “a fontana” su una spianatoia. In un pentolino, riscaldate l’acqua fino a quando non sarà molto calda ma non ancora bollente e scioglieteci il sale. Versate l’olio sulla farina, aggiungete tutta l’acqua e incominciate a lavorare. Lavorate la pasta fino a che non avrete un impasto liscio ed elastico, non appiccicoso e abbastanza sodo; ci vorranno circa cinque minuti. La consistenza giusta è quella della creta da modellare: un po’ più tenera della pasta fresca all’uovo ma un po’ più dura della normale pasta per pane o pizza. Se vedeste che rimane troppo duro (cosa probabile), aggiungete ancora un goccio d’acqua.
Dividete l’impasto in quattro porzioni, ricoprite con della pellicola da cucina oppure con un panno leggermente umido e lasciate riposare una ventina di minuti per permettere al glutine di rilassarsi. Se non avete tempo o pazienza di aspettare, la fase successiva sarà molto più difficoltosa.
Prendete ciascuna porzione di pasta, appiattitela a disco con le mani e stiratela su un piano con un mattarello fino a raggiungere una forma circolare e lo spessore di circa un millimetro. Ruotare l’impasto di circa 30° ogni volta che tirate con il mattarello: vi aiuterà ad ottenere una forma più o meno tonda. Non occorre voltare la simil-piadina, ma se volete lo potete fare, né occorre veramente infarinare il ripiano: non si attacca granché. La simil-piadina sarà leggermente traslucida quando avrete raggiunto lo spessore giusto. Badate che occorre tirare tutte le simil-piadine prima di cuocerle, perché la cottura è troppo rapida e non fareste in tempo a stenderle una per volta. Per evitare che le simil-piadine stese si secchino, consiglio di non farne più di quattro/sei per volta, se non siete veramente rapidissimi.
Per la cottura servono due padelle, di cui una con il coperchio. Vi servirà, inoltre, uno straccio da cucina pulito, preferibilmente lavato senza sapone e – soprattutto – senza ammorbidente. Mettete a scaldare una delle due padelle a fuoco molto alto; bagnate lo straccio sotto l’acqua fredda e strizzatelo molto bene. Quando la padella sarà ben calda, metteteci la simil-piadina, senza olio o grassi. Quasi subito inizierà a cambiar colore e a gonfiarsi. Se volete che non si rigonfi, bucherellatela con una forchetta appena l’avete messa sul fuoco. Dopo una ventina di secondi (ma dipende dalla temperatura del fuoco, quindi dovrete andare a sentimento!), voltatela e fatela cuocere per altrettanto tempo anche dall’altro lato. Mettete la simil-piadina cotta nell’altra padella, ricopritela con lo straccio umido e chiudete col coperchio. Cuocete le simil-piadine successive e impilatele sopra alla prima, sempre coprendo con lo straccio e il coperchio. Quest’operazione impedisce alle simil-piadine di seccarsi e le mantiene morbide e pieghevoli, adatte ad avvolgerci qualcosa.
Farcite come preferite e riscaldate sul fuoco o nel forno prima di servire.
Un rapido ripieno possibile, tanto per dare un’idea: pollo grigliato affettato, maionese o salsa rosa, lattuga, pomodoro, cetriolo, cipolla.
La piadina romagnola è uguale alla ricetta che ho spiegato a parte per il fatto che:
- ha strutto e non olio, sempre circa 35–40 grammi per 250 di farina;
- ha un impasto più duro, circa come quello della pasta fatta in casa;
- non si volta mentre la si tira;
- si tira sul piano infarinato e dovrebbe risultare quindi leggermente “sporca” di farina;
- ha un bel pizzico di bicarbonato;
- si buca mentre cuoce per non farla gonfiare;
- si usa immediatamente e non si fa ammorbidire con il metodo che ho spiegato.