Avevo visto questi nodini già diverse volte, ma proprio pochi giorni fa in questo post li ho ritrovati e con un impasto davvero interessante con l’aggiunta di ricotta, doppia ragione per provarli. Così con qualche variazione e una farina di farro integrale, macinata a pietra e super profumata, ho osato provarci.
Questo è una ricetta utile per la partecipazione alla rubrica Fattoria consapevole e solidale (qui si descrive il progetto), questa farina è una miniera di vitamine e di sali minerali, ma povera di grassi. Il farro integrale, inoltre, presenta un contenuto di fibre più elevato rispetto al farro perlato, il che lo rende ancora più pregiato.
Grazie a Natalia, una bella ricetta!
per 10 panini
250 ml di acqua circa
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di sale fino
10 g di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio evo
20ml di latte
Versare la farina nella ciotola dell’impastatrice, sbriciolare il lievito e aggiungere la ricotta, il miele, 100 ml di acqua, iniziare ad impastare e inserite poco alla volta l’acqua nel composto fino ad ottenere un impasto morbido (le indicazioni sono abbastanza precise, ma non possono essere ideali per tutte le farine, dipende dal loro grado di assorbimento). Quando risulterà bene incordata unire il sale.
Lasciare lavorare la macchina fino a ottenere un impasto omogeno ed elastico, dopo aver impastato a foglia proseguire con il gancio per 4-5 minuti. Trasferire l’impasto in una ciotola unta con olio, coprire e lasciare lievitare fino a che triplica di volume (io ho preferito 1 notte in frigorifero).
Il giorno successivo si toglie dal frigo per 2 ore l’impasto e poi si divide in tanti bocconcini da 90g di peso (erano 10 pezzi), formare dei salsicciotti della lunghezza di circa 15-20cm con ogni pezzo, che poi vengono annotati.
Posizionare i nodini su una teglia rivestita di carta forno e lasciar lievitare fino al raddoppio, circa 1 ora.
Spennellare con latte e cospargere con sesamo. Infornare i nodini a forno già caldo ( 220 °C) per circa 15-18 minuti o comunque finché diventano dorati.
Con questa ricetta partecipo alla rubrica Fattoria consapevole e solidale