Mini Paris-Brest con ganache al cioccolato e glassa al calvados

“Questo è un sogno?” “Il più bello dei sogni, amore mio.” “Sì, ma perché qui? Perché ora?” “Perché qui? Perché ora? Quale posto migliore di Parigi per sognare?” dal film Ratatouille, 2007

     E ci risiamo….. seconda ricetta per il contest sul cioccolato. Dopo due ricette, che vinca o meno non mi interessa, perché ho già vinto avendo avuto la “/redirect.php?URL=scusa” di mangiarmi qualcosa che in genere evito (causa diete più o meno in corso!).
    Il Paris-Brest è stato il mio primo pensiero, ma l’ho voluto elaborare. Intanto sono andata a prendermi la ricetta direttamente sui siti francesi dopo un’attenta scrematura (d’altra parte è nato lì, e io vado sempre a recuperare le ricette nei paesi d’origine!). L’ho variato: non l’ho cotto con le scaglie di mandorle e poi coperto di zucchero a velo, perché avevo voglia di ricoprirlo con una glassa liquorosa. Inizialmente ho pensato al rum, ma siccome è un dolce francese, perché non usare uno splendido calvados?
    La ganache al cioccolato poi ….ma che parlo a fare? Io non devo più partecipare a questi contest, esiste un contest sull’insalata e i piatti dietetici? Se no non ne esco più!!!

     Con questa ricetta partecipo al contest Chocolat di Alchimia Petitpatisserie in collaborazione con Babbi.

INGREDIENTI:

per 6 Paris-Brest:
  • 125 g d’acqua
  • 125 g di latte intero
  • 5 g di zucchero
  • 5 g di sale
  • 110 g di burro
  • 135 g di farina di forza
  • 245 g di uova intere
per la ganache al cioccolato fondente
  • 150 g di panna fresca
  • 100 g di cioccolato fondente in scaglie o grattugiato
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 40 g di burro
per la glassa al calvados
  • 100 g di zucchero a velo
  • 2 o 3 cucchiai di calvados
per decorare
  • qualche fettina di pera (o mela)
abbinamento vino
  • un ottimo calvados, obviously

PROCEDIMENTO:

1° step: prepariamo la pâte à choux

     Non è assolutamente difficile, il solito vecchio procedimento per fare la pasta bignè, o come si dice molto più elegantemente in francese, la  pâte à choux. Indi per cui…. mettiamo in un pentolino tutti gli ingredienti escluso la farina e le uova. Portiamo a ebollizione, ma stiamo attenti, perché la dose non è enorme e arriva presto a ebollizione, e noi non dobbiamo farla bollire perché altrimenti l’acqua evapora sfalsando le proporzioni, quindi stiamo attenti. Appena vediamo che bolle versiamo in un colpo solo tutta la farina che avremo preventivamente setacciato (le farine vanno SEMPRE setacciate) e togliamo il pentolino dal fuoco, faremo amalgamare il tutto fuori dal fornello. 
     Mescoliamo bene, appena abbiamo ottenuto una bella palla, rimettiamo sul fuoco per due o tre minuti continuando a mescolare, dobbiamo eliminare l’acqua e l’umidità in eccesso.  Una volta fatto asciugare, prendiamo il nostro impasto bello bollente e mettiamolo in una ciotola, se lo lasciamo in pentola il calore lo continuerebbe a cuocere, ma noi vogliamo farlo intiepidire.

01-pasta à choux

     Eh sì, perché adesso tocca alle uova, e se è troppo caldo creiamo “l’effetto frittata”. Quindi lasciamolo da parte mentre con molta calma pesiamo le uova. 
     In pasticceria i pesi sono importantissimi, e specialmente nella pâte à choux, che è semplice sì da fare, ma bisogna stare molto attenti con le grammature e soprattutto con gli occhi, perché avere un impasto troppo duro o troppo lento è un attimo, compromettendo il risultato finale.
     Quindi pesiamo bene le nostre uova. Se mettendo l’ultimo uovo avremo superato la dose, no problem: date una veloce mescolata e togliete a cucchiai l’eccesso fino ad arrivare alla grammatura esatta.
     Io le ho ben sbattute, come se facessimo una frittata, le ho messe in una caraffa graduata per poterle versare con agio, e un poco alla volta le ho incorporate all’impasto che si era ormai intiepidito. Un poco di uova, e via mescolare benissimo. NON aggiungere il resto fino a che non sono bene incorporate le precedenti, anche perché in questa fase dobbiamo tenere d’occhio l’impasto per non rischiare di aggiungere troppo uova. 
     Siccome sappiamo che le farine rispondono diversamente, a seconda del tipo, dell’umidità sia della farina che della temperatura esterna, è proprio qui che dobbiamo monitorare la situazione. Quando l’impasto è ottimale? Quando, prendendo con lo stesso cucchiaio di legno col quale state mescolando una bella dose di impasto, tenendolo in verticale sopra la ciotola, l’impasto comincerà a colare dal cucchiaio lentamente formando una specie di “V”, senza cadere subito nella ciotola. Se cade velocemente è troppo morbido, non verranno bene, se non cade proprio è troppo duro, bisogna aggiungere uova, ma se si comincia a formare la “V” senza cadere ma allungandosi dal cucchiaio di legno, l’impasto è perfetto!

2° step: cottura dei Paris-Brest

     Prima di tutto accendiamo il forno, 180° statico. I Paris Brest hanno una forma particolare. Su youtube troverete centinaia di migliaia di video che spiegheranno benissimo, in pratica dovrete fare con la sac à poche un anello con l’impasto, farne un altro all’interno del primo ben attaccato, e un terzo sovrapposto sopra i due anelli, a metà.

<PROBLEMA> 

come riuscire a fare anelli perfettamente rotondi?  Ecco qui il barbatrucco!

     Prendete un coppapasta, o un bicchiere, o comunque la misura che volte, e “pucciatela” in un piatto dove avrete versato un po’ di farina, in modo da sporcare i bordi.
03-coppapasta
     Con un gesto deciso mettetelo sulla piastra ricoperta di carta forno o foglio di silicone, e avrete le vostre “tracce” belle pronte.

02-prepariamo le misure
     Su quelle farete, con l’aiuto di una sac à poche, i vostri deliziosi Paris-Brest. Due anelli, il secondo attaccato all’interno del primo, e il terzo sovrapposto a metà dei due precedenti.

04-paris brest pronti da cuocere
     Di una semplicità da paura! Inforniamo, in forno statico, per 40 minuti a 180°. Anche qui dipende molto dai forni. Io li ho cotti agevolmente per 40 minuti, suggerisco intanto di fare 30 minuti, perché ci vogliono, poi di controllare la cottura, perché purtroppo ogni forno è diverso. Controllare la cottura sì, ma non aprite il forno prima dei 30 minuti per evitare di afflosciarli, mi raccomando! Togliamoli dalla teglia bollente e mettiamoli su una gratella a raffreddare.

     Eccoli qui, belli gonfi e dorati. L’impasto mi è riuscito perfettamente. In genere sono in “ansia da prestazione” con l’impasto dei bignè, perché sì che è facile, ma nasconde molte insidie. Una volta ho dovuto rifarlo 3 volte prima di riuscire a fare dei bignè decenti, ma è verissimo quando si dice che “sbagliando si impara”. Andranno tagliati a metà, ma solo da freddi. Quindi mentre si raffreddano, sarebbe l’ora di preparare la deliziosa crema ganache.

05-paris brest cotti

3° step: la ganache

      E’ la classica ganache. Innanzitutto mettiamo in freezer la ciotola dove monteremo il composto, meglio se in ferro perché riesce a rimanere più fredda. Mettiamo panna zucchero e burro in un pentolino, e scaldiamo fino a far sciogliere il burro. Non dobbiamo portare a ebollizione, mi raccomando. Quando sta “quasi-per-arrivare-a-ebollizione-perché-si-vedono-i-primi-bollori” spegniamo il fuoco e aggiungiamo il cioccolato, che deve essere RIGOROSAMENTE a scaglie o tritato o grattugiato, in modo da sciogliersi in maniera uniforme e quasi istantaneamente, altrimenti si corre il rischio che la ganache non venga. Mi raccomando perché questo passaggio è importante.

      Quando abbiamo ben sciolto le scaglie di cioccolato, travasiamo il composto nella nostra ciotola che avremo tirato fuori dal freezer, e cominciamo a montare il composto (che avrà mantenuto ancora del calore) mettendo il tutto a bagnomaria in un’altra ciotola più grande con acqua e taaaaanto ghiaccio. Più riusciamo a raffreddare il composto meno tempo ci metteremo. Io ci ho messo circa 10 minuti di frullino prima di riuscire a montare il composto, d’altra parte col caldo non monta.

       Quando sarà montato e avrà acquisito una bella consistenza molto solida, mettiamo il composto in una sac à poche. Se mettiamo per 10 minuti la sac à poche in frigo o freezer è ancora meglio, riusciremo ad avere un composto bello sostenuto. Sulla ganache c’è da dire un paio di cose: la prima è che se si conserva in frigo diventa durissima, la seconda è che si liquefa col calore, quindi stiamo attenti. Le accortezze a cui dobbiamo sottostare sono compensate dall’estrema bontà della ganache, che fra l’altro può essere variata come proporzioni dosi. Io per esempio mi sono tenuta bassa col cioccolato perché era un cioccolato fondente “strong”, ma si può aumentare la proporzione fino a 1:1, cioè per 100 g di panna 100 g di cioccolato.

     Alla fine di tutto avremo da una parte i nostri meravigliosi  bignè e dall’altra parte la nostra ganache pronta per essere usata. Con un coltello seghettato tagliamo a metà i Paris-Brest, e con la sac à poche (che può essere dotata di beccuccio come ho fatto io o anche liscia) riempiamo i nostri bignè come se non ci  fosse un domani. Stupendi! E il bello di questo dessert, in caso di ospiti, è che potete prepararlo in anticipo, basta conservarlo in frigo e estrarlo un’ora prima di mangiare!!!

     Adesso manca solo la glassa al calvados!

4° e ultimo step: la glassa al calvados

     Piccola premessa: questo è ovviamente un dessert “adulto”, ma se ci sono bambini, si può tranquillamente optare per la classica copertura con scaglie di mandorle e zucchero al velo o una glassa fatta con succo di frutta o semplicemente la classica glassa bianca. Siccome di bambini (purtroppo) non ne ho in giro, ho optato per una glassa liquorosa, e credetemi, è di una bontà stratosferica! Ovviamente il calvados non deve essere un prodotto a basso costo comprato chissà dove, un calvados decente deve partire almeno  da 20-25 euro in su. Ricordiamoci che quello che abbiamo ce lo troviamo in bocca così com’è, siamo cuochi mica maghi!

     Non dobbiamo fare altro che scaldare in un pentolino la dose di liquore, e metterla a cucchiaiate in una ciotolina dove abbiamo messo la dose di zucchero a velo. Deve risultare una cremina densa, se fosse troppo liquida aggiustare con ulteriore zucchero a velo e se fosse troppo densa aggiustiamo con altro liquore, ecco fatto! Deve risultare abbastanza densa se no scivola via. La versiamo ancora calda sui bigne, se sono stati in frigo precedentemente ancora meglio perché la differenza di temperatura farà rapprendere la glassa ancora più velocemente.

    Se vogliamo decoriamo con delle fettine di mela o pera, io ho usato le pere, d’altra parte il calvados è fatto con mela e pera, quindi siamo in tema. E poi sappiamo bene come le pere si sposino superlativamente col cioccolato! Mangiamocelo a morsi come se non ci fosse un domani accompagnato da un bicchierino di calvados, un vero e proprio piacere dei sensi!!!

06-mini Paris Brest con ganache al cioccolato e glassa al calvados

08-mini Paris Brest con ganache al cioccolato e glassa al calvados
07-mini Paris Brest con ganache al cioccolato e glassa al calvados

09-mini Paris Brest con ganache al cioccolato e glassa al calvados

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