Per la Settimana dedicata alla Penitenza del Calendario del Cibo Italiano ripropongo una ricetta fatta più volte. Vi consiglio l’articolo scritto da Alessandra, che come sempre è ricco di informazioni e spunti di riflessione.
Il vero maritozzo (da “marituccio” o “maritino”) è un lievitato che la tradizione vuole venisse consumato nel periodo di Quaresima. Impasto a base di pasta di pane arricchito con uvetta e scorzetta d’arancia senza uova, burro né latte: prodotti di origine animale che non potevano essere consumati nei giorni di magro.
E perché maritozzo? Pare venissero donati dai futuri mariti alle future consorti il primo venerdì di marzo (sostituito dall’odierno San Valentino), a volte utilizzati come contenitori per un pegno d’amore.
Questa volta ho scelto la ricetta di Anna Gosetti della Salda, che in realtà utilizza le uova discostandosi dagli originali, ma a dirla tutti mi hanno soddisfatto più degli altri.
Maritozzi alla romana
300 g di farina di grano tenero 12% di proteine
100 g di uvetta passolina
50 g di pinoli
50 g di cedro candito
50 g di zucchero semolato
50 g di pasta da pane (che ho interpretato come pasta madre)
olio extra vergine d’oliva
2 uova – sale
Mettete sulla spianatoia la pasta da pane e lavoratela con 100 g di farina, un pizzico di sale, una cucchiaiata di olio e un uovo intero.
Trasferite in una ciotola, coprite e fate lievitare per 4 ore o fino al raddoppio.
Rimettete la pasta sulla spianatoia, unite la restante farina, 40 g di olio, lo zucchero, un pizzico di sale e l’altro uovo. Impastate bene incorporandovi un pochino di acqua tiepida.
Unite l’uvetta precedentemente ammollata, i pinoli e il cedro finemente tritato.
Lavorate a lungo la pasta. Con il composto ricavate dei panini oblunghi e disponeteli su una teglia ben oliata.
Fateli lievitare per 6 ore, sempre fino al raddoppio, e infornate a forno ben caldo (180°) per circa 15 minuti.