Maritozzi con la panna

Cosa si mangia a colazione a Roma? I maritozzi con la panna!
Pare vero! Sono ben pochi quelli che possono concedersi questo lusso mattutino: saranno i soliti problemi di linea, sarà che al bar ci si va sempre meno e solo per un caffè ma il maritozzo, qui a Roma, è diventato una rarità. Che poi, a dirla tutta, ho scoperto un mondo attorno al maritozzo perché quello che siamo abituati a vedere (ormai sempre meno) ben farcito di panna in realtà non è l’originale, ma una rivisitazione dell’autentico. E visto che son foodblogger (!) ho dovuto approfondire.
Il vero maritozzo (da “marituccio” o “maritino”) è un lievitato che la tradizione vuole venisse consumato nel periodo di Quaresima. Impasto a base di pasta di pane arricchito con uvetta e scorzetta d’arancia senza uova, burro né latte: prodotti di origine animale che non potevano essere consumati nei giorni di magro.
E perché maritozzo? Pare venissero donati dai futuri mariti alle future consorti il primo venerdì di marzo (sostituito dall’odierno San Valentino), a volte utilizzati come contenitori per un pegno d’amore.
Per quanto riguarda la versione moderna ho scelto quella di Adriano di Profumo di lievito  a cui ho chiesto il permesso di pubblicare la ricetta. E’ quella che, almeno a parer mio, si avvicina di più a quelli che si trovano nei bar romani.
450 g di farina Manitoba
50 g di farina di riso
200 ml di acqua
90 g di zucchero
1 cucchiaio di miele (possibilmente d’arancio)
1 uovo + 1 tuorlo
8 g di lievito fresco
8 g di sale 1 cucchiaino di malto ( o miele)
60 g di burro
40 g di olio di mais ( o arachide o riso)
zeste di un’arancia grattugiata
albume e sciroppo di zucchero per pennellare.
“Portare l’acqua quasi a bollore con metà scorza d’arancia. L’altra metà farla scaldare nell’olio. Sciogliere il lievito con il cucchiaino di malto (ho usato il miele) nell’acqua tiepida (che bisognerà riportare a 200 ml) in planetaria, aggiungere 200 g di farina e lasciare riposare a temperatura ambiente per circa un’ora. Miscelare la farina restante con quella di riso. Trascorso il tempo aggiungere le farine alternandole allo zucchero con gancio a vel. 1. Aggiungere l’uovo e terminare con le farina rimasta e lo zucchero. Fare andare, poi aggiungere il tuorlo, il cucchiaio di miele e il sale. Aumentare la velocità ad 1,5. Aggiungere il burro morbido in due tempi, unire l’olio a filo, fermandosi ogni tanto per evitare che l’impasto si smolli. Coprire e far lievitare per circa due ore. Riprendere l’impasto, eseguire le pieghe di tipo due, ottenere una pala e coprire. Ho fatto lievitare l’impasto in frigorifero per tutta la notte. Tolto l’impasto dal frigo, porzionare in panetti da 80 g e avvolgere stretto. Dopo 15 minuti rovesciare le sfere, ottenere dei filoncini, coprire con la pellicola e lasciar lievitare per circa 1 ora. Pennellare con albume e infornare a 180 °C per circa 12 minuti. Appena fuori dal forno lucidare con lo sciroppo di zucchero ottenuto portando a bollore 135 g di zucchero in 100 ml di acqua e fatto raffreddare.”
Farcire con panna montata che va spatolata…non messa con la sac a poche che noi romani siam rozzi e i fronzoli non ci piacciono!!

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