Ma che strano sogno
di un vulcano e una città..
Gente che ballava sopra un’isola!
Suonava Blue Gardenia
un’orchestrina jazz
l’acqua ribolliva lentamente ad est!
L’esplosione e poi..
Dolce, dolce
un’abbronzatura atomica!
Tra la musica
dolce, dolce
tutto andava giù..
Mentre la tv (diceva)
Mentre la tv (cantava)
Bevila perché è Tropicana, ye!
Già ma qui non c’è un’orchestrina jazz, non c’è l’acqua cristallina (aggiungo io) che ribolle leggermente ad est; non c’è un’abbronzatura atomica – bensì il colore artificiale dell’autoabbronzante che mi salva dallo stato mozzerelloso in cui mi ritroverei se non avessi fatto scorta di bocce e boccettine spray in profumeria! Qui non c’è gente che balla sopra un’isola ma c’è gente che la mattina si alza e se ne va, boccheggiando, a lavorare, nuotando si, ma in un bagno di sudore! Ma soprattutto, qui non c’è un vulcano, piuttosto c’è una città che pare un vulcano, affogata com’è nella morsa dei 36 gradi e dell’afa maledetta di questa estate 2017 arrivata in anticipo, scoppiata all’improvviso come un fulmine! Qui c’è un ventilatore acceso, due pc che stanno per squagliarsi dal caldo, una finestra socchiusa da cui filtra il sole, le tende di seta che svolazzano leggere nella penombra fresca dell’aria smossa dal condizionatore in salotto.. Beh, in fin dei conti, ripensandoci, anche questo scenario ha il suo perché! Beh, in questo scenario spunta, in una sorta di caccia all’intruso, un indizio che sa tanto di Tropicana ye .. Mi è bastato prendere un avocado maturo, aprirlo per sentirne il profumo e testarne la polpa burrosa, per avere la netta sensazione che, finalmente, cheché se ne dica, è estate ed è tutto meravigliosamente perfetto. Prendo tutto quello che c’è di buono e, pace all’anima, accendo di nuovo il forno – oh, io mai che mantenga una promessa! Stavolta però la tortura è durata lo spazio di 15 minuti: dolcetti – più che veri brownies – all’avocado e limone, con tanto zucchero a velo vanigliato… morbidi, morbidi, si sciolgono in bocca e non si depositano nelle arterie!