Copenaghen e la Svezia: diario di viaggio

Fuga dal Natale. O per lo meno da quello fatto di corse ai regali, cene e pranzi infiniti, parenti e tombolate.

Non è mancata però l’atmosfera natalizia, quella più vera e tradizionale, visto che la meta scelta per il nostro viaggio è tra i luoghi più natalizi per definizione: il Nord Europa, da Copenaghen fino a Stoccolma.
Nella capitale danese abbiamo trascorso tre giorni.
Temevo il freddo e il brutto tempo e invece abbiamo trovato cielo sereno e sole scintillante.
Tempo perfetto per camminare alla scoperta della città.
Copenaghen è tutta in pianura e completamente coperta dalla pista ciclabile, quindi si gira benissimo a piedi o in bicicletta. Proprio come fa il 50% dei locals. E difatti il traffico è praticamente inesistente. Comodissimo il nostro albergo in pieno centro, il First Hotel Kong Frederik, a due passi dalla Strøget, la via principale dello shopping, dal City Hall e dall’imperdibile Tivoli, un parco giochi illuminato da milioni di luci. Andateci quando fa buio perché è ancora più suggestivo, e non perdetevi un giro sulla “Mistica” (una torre alta come un palazzo di 12 piani, dalla quale si può ammirare tutta la città. Occhio alla discesa… precipitosa!! Solo per cuori forti) e un bicchiere di glogg (vino rosso cotto e speziato) in uno dei tanti locali all’interno del parco.
Se amate i musei a Copenaghen avrete solo l’imbarazzo della scelta.
Io tra tutti ho scelto il Design Museum, museo di arte e design, e ho approfittato della sua posizione (un po’ decentrata) per visitare anche la celebre e deludente Sirenetta.
Interessante invece un giro a Christianshavn, il quartiere più alla moda con i suoi locali e negozi di tendenza, e nella “famigerata” Christiania.
Un’insegna di legno sovrasta l’ingresso di questa specie di comunità hippy, nata come esperimento sociale e oggi poco più che un mercatino con bancarelle che vendono soprattutto marijuana in varie forme, dalle piantine ai biscotti. Anche se non siete consumatori fateci un giro. È un posto divertente e colorato. Fate una sosta in uno dei bar all’interno, prendete una birra e vi sentirete uno del posto.
Sempre a Christianshavn, ho visitato il mercato dello street food, allestito in una specie di grande hangar, con trucks che vendono cibo di ogni nazionalità e provenienza. Abbiamo assaggiato carne alla griglia stile churrasco e fantastici smørrebrød con salmone e pollo fritto. Io ho avuto la fortuna di vederlo appena in tempo: purtroppo al momento lo stanno smantellando per lasciare lo spazio a una grande piscina pubblica.

Copenaghen è una città molto amata dai gourmand e devo ammettere che si mangia mediamente molto bene.
Ecco alcuni dei miei consigli.

Cap Horn: smørrebrød fantastici, atmosfera accogliente, vista sui canali.
Scegliete un tavolo vicino al camino e non perdetevi i loro fantastici snaps (shottini di acquavite ottenuta dalle patate).

The Olive Kitchen and Bar: locale dove il design incontra l’ottima cucina. Tartare di salmone, anatra confit, costolette di agnello. Non dimenticate di prenotare!

Sonny: per una sosta rigenerante scegliete questo piccolo caffè a due passi dal City Hall.
Sandwich buonissimi e cappuccini dignitosi. Il personale giovane e gentilissimo vi farà sentire a casa.

Ma nessun locale o ristorante ovviamente potrà accogliervi come un danese doc che vi apre le porte di casa sua.
La cugina di mia mamma si chiama Marina ed è di Copenaghen e quindi ho avuto la fortuna di provare questa fantastica esperienza.
Il 23 dicembre ci ha invitati a casa sua per un tipico Lillejuleaften (letteralmente “piccola Vigilia di Natale”) con una dozzina di suoi amici vicini di casa.
La prima cosa che Marina ha fatto appena siamo arrivati è farci fare un giro della casa.
È una cosa che fanno tutti in Nord Europa. “Non per ostentare” ci ha spiegato lei “ma in modo che tutti possano sentirsi a casa propria”. Questa cosa mi ha letteralmente conquistato!
C’erano persone di ogni età, ognuno aveva cucinato qualcosa di tipico (maiale arrosto, insalata di cavolo, patate caramellate, budino di riso e mandorle) e c’erano regali per tutti.
Ultimamente si usa tanto il termine hygge per indicare un’atmosfera intima, accogliente.
Ecco, nessuno come gli scandinavi riesce a farti sentire così naturalmente e semplicemente benvoluto, non giudicato, “sciallo”, per usare un termine che renda l’idea.
Si sta insieme, si mangia, si beve e ci si diverte.

Il nostro viaggio è proseguito in Svezia. Una quarantina di minuti di treno e, attraverso il ponte di Øresund si arriva a Malmö.
Il binomio Vigilia di Natale e pioggia incessante non rendono Malmö il posto ideale: strade deserte, negozi, musei e ristoranti chiusi e noi, colti dalla disperazione e affamatissimi, siamo finiti a pranzo in un fast food turco e a cena in un pub irlandese. Ho detto tutto!
Ma già il giorno dopo in città è tornata la vita. E a noi il sorriso.
Abbiamo celebrato il giorno di Natale nel più anticonvenzionale dei modi: a Kallbadhuset Och Ribersborg, uno stabilimento balneare al quale si arriva attraverso un ponte di legno lunghissimo e sferzato dal vento. È aperto tutto l’anno e pagando una piccola quota d’ingresso si può fare la fantastica esperienza di una sauna (alimentata a legna) con vista sul Mar del Nord e un tuffo nelle acque gelide del mare.
A dir poco tonificante! Pensavo di morire di freddo e invece dopo ti senti rigenerata e in super forma.
Il pranzo di Natale è stato a base di zuppa di funghi e bacon croccante, salmone affumicato e gamberetti freschi, nel ristorante del centro, allietati da un’orchestrina dal vivo e da candele su tutti i tavoli, of course!

Altro treno, altra città: Göteborg, seconda città della Svezia, vivace e ricca di cultura, locali, teatri, cibo fantastico.
Qui non vi annoierete.
Scegliete uno dei tanti musei; io sono stata al Konstmuseet, che custodisce opere di Rubens, Munch, Van Gogh, Picasso, e allo Stadsmuseum (qui troverete i resti di una nave vichinga e fantastiche mostre fotografiche); fate un giro al Liseberg, il parco divertimenti più grande di tutta la Scandinavia; vagate per le stradine del pittoresco quartiere di Haga, tra negozietti e caffetterie profumate di caffè e cannella.
Irrinunciabile una visita al Feskekörka, mercato del pesce all’interno di una chiesa.

Dormire
Gothia Tower
Hotel Pigalle

Mangiare
Gabriel al Feskekörka (pesce freschissimo, ostriche super e zuppe avvolgenti).
Atelier (delizioso! Ambiente romantico e cibo delizioso, all’interno dell’Hotel Pigalle).
Sjöbaren Haga
Bord 27 (filetto di renna sublime)
Le Petit Cafe a Haga (perfetto per la classica fika svedese o per un pranzo veloce).

Shopping
Scegliete Östra Hamngatan (e le vie limitrofe) e la Magasinsgatan e datevi alla pazza gioia.

Il treno è davvero un’ottima soluzione per girare la Svezia. Le vetture sono ampie, pulitissime e, ça va sans dire, in perfetto orario.
Ogni vagone ha un angolo organizzato con giornali, caffè, tè, piccoli muffin e mandarini e ci si può servire liberamente.
In tre ore raggiungiamo l’ultima tappa del nostro viaggio: Stoccolma.
Io mi sono letteralmente innamorata di questa città.
14 isole collegate da ponti, vicinissime una all’altra tanto che è molto piacevole girare a piedi, corsi d’acqua scintillanti, carica di energia, pulita, elegante.

Da non perdere
Palazzo Reale Kungliga Slottet
Fotografiska. Museo della fotografia. Non dimenticate di fare un salto al ristorante all’ultimo piano: la vista è meravigliosa!
Abba Museum, tempio dedicato al mitico gruppo pop svedese e potrete addirittura ballare sul palco con la band in una sorta di realtà virtuale e portare a casa la registrazione video!
Vasamuseet.
Un giro in battello.
Una visita al mercato coperto di Hötorgshallen dove potrete assaggiare il meglio della cucina svedese e fare anche acquisti da riportare a casa.

Mangiare
Lisa Elmquist (specialità di pesce all’interno dell’Östermalms Saluhall – mercato coperto)
Kajsa Fisk (assaggiate lo skagen toast e la zuppa di pesce: sublimi!)
The Hairy Pig deli
Icebar, bar scolpito nel ghiaccio dove, a una temperatura di -5 gradi si bevono cocktail a base di Absolut Vodka.

Fabrique e Vetekatten, per me le migliori pasticcerie della città.
Gli amanti del cioccolato troveranno il paradiso nel minuscolo Sv Michelsen, nel cuore di Gamla Stan.

In Svezia il cibo è una cosa seria. Sono lontani i tempi in cui l’alimentazione scandinava si basava su patate, aringhe e poco altro.
Oggi tutti i locali fanno a gara nel servire piatti a base di ingredienti freschi, salutari, quasi esclusivamente organici.
La Svezia anche a tavola sceglie la qualità.
Must-eat dishes to me:
salmone (non ne avrei mai abbastanza!)
skagen toast (sorta di toast aperto farcito con una purea di gamberetti, salmone e maio)
ostriche (sulla West Coast le migliori!)
köttbullar (polpettine di carne)
kanelbullar (rotolini alla cannella)
filetto di renna
snaps (cicchetto) di aquavit (ottenuto dalle patate)
aringhe marinate o fritte
il loro pane meraviglioso, accompagnato da burro fresco e delizioso

Sono appena tornata a casa ma ho già una grande nostalgia di questo Paese meraviglioso, tanto che sto già pianificando di tornarci questa estate per un giro in auto fino a Capo Nord.
E nel frattempo combatteró la nostalgia con lunghi giri da Ikea!!!

(Per organizzare il mio viaggio mi sono documentata sulle mie irrinunciabili e inseparabili guide della Lonely Planet e lasciata ispirare da Alice di A Gipsy in the Kitchen).

 

 

 

 

 

 

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