Come proteggere il cane dalla processionaria

Ragazzo tiene il cane a guinzaglio corto per proteggerlo dalla processionaria

Dato che i nostri amici a quattro zampe, annusando e leccando dappertutto per loro natura, possono fare “ incontri ravvicinati ” deleteri per la loro incolumità, è fondamentale sapere come proteggere il cane dalla processionaria e cosa fare nel caso che l’animale vi entri in contatto.

Bruco di processionaria dai peli urticanti pericolosi

Le larve defogliatrici dei lepidotteri delle specie Thaumetopoea, fitofaghe, voraci come le cimici asiatiche e che costituiscono una calamità per pini e querce, sono particolarmente pericolose per i cani.

Infatti il cane, non potendone capire la rischiosità, le avvicina incuriosito invece di starne alla larga come fanno gli umani, coscienti delle conseguenze che comporta il contatto con la processionaria non ancora incrisalidata.

Pertanto sarà necessario non solo difendere Fido da zanzare e pappataci per evitare che contragga la filariosi o la leishmaniosi, ma anche tenerlo lontano da questi bruchi dai peli fitti ed uncinati contenenti taumetopoeina ed altre sostanze tossiche altamente allergizzanti ed urticanti prodotte dalle loro ghiandole.

Effetti nel cane del contatto con la processionaria

Il contatto con i peli della processionaria, che possono essere trasportati dal vento anche fino a 200 m di distanza, può avere conseguenze potenzialmente tragiche se il cane li lecca o li ingerisce.

L’entità del danno causato dalla processionaria dipende da quale parte dell’animale è stata coinvolta e dalla quantità di peluria  con cui è entrata in contatto.

Se i peli penetrano nella pelle del cane, il danno è raramente preoccupante e l’eritema pruriginoso che compare nella zona colpita solitamente va via dopo qualche giorno.

Qualora, invece, il contatto con la processionaria riguardi mucose, occhi, bocca, vie respiratorie o apparato digestivo, può causare conseguenze simili a quelle di una ustione, edema ed addirittura necrosi della lingua e soffocamento.

Quando e come proteggere il cane dal contatto con la processionaria

Larve di processionaria in fila indiana sul suolo

La processionaria costituisce una minaccia per animali e persone solo allo stato larvale avanzato, quando i bruchi, lunghi fino a 4 cm e di colore grigio argenteo o marrone con macchie arancioni o gialle, scendono dagli alberi (formando una specie di “ processione ” a cui devono il nome) per potersi interrare per completare la loro metamorfosi e diventare falene.

Poiché il periodo in cui le larve abbandonano le piante ospiti può variare a seconda delle condizioni climatici, bisognerà avere degli accorgimenti dalla fine di febbraio a giugno inoltrato per impedire che il cane le avvicini.

Non è necessario, invece, adottare precauzioni in piena estate, in autunno ed in inverno, dato che le falene sono innocue e le larve giovani, non essendo ancora ricoperte dalla peluria urticante, sarebbero ugualmente inoffensive anche se cadessero dal nido.

Cosa fare per tutelare il cane nel periodo a rischio

Durante tutto il periodo indicato sopra, non bisogna portare il cane in luoghi in cui si è notata la presenza di bruchi in fila indiana sul terreno e sui tronchi degli alberi nel modo più assoluto.

Occorrerà anche evitare di farlo passeggiare nelle pinete e nei querceti, habitat ideali della processionaria ed assai soggetti ad esserne infestati.

Se proprio non è possibile fare a meno di passare col cane in luoghi a rischio, sarà opportuno farlo velocemente, tenendo l’animale a guinzaglio corto per poterlo “ strattonare ” via immediatamente nel caso si avvicinasse ai bruchi.

Sebbene molti siano restii a mettere la museruola al proprio pelosetto, in tale situazione è consigliabile farlo per scongiurare l’eventualità che possa leccare ed ingerire le temibili larve o i loro peli.

Siccome la processionaria si può trovare anche su cedri, larici e talvolta anche su altri alberi oltre che su pini e querce, non è mai il caso di abbassare la guardia quando lo si porta a camminare dove ci sono piante di medie e grandi dimensioni.

Aspetto del nido della processionaria dei pini

Sarà bene, quindi, tenerlo lontano da qualsiasi albero sul quale si riscontra la presenza dei tipici nidi della processionaria, dal diametro compreso tra i 10 e i 20 cm, ricoperto di fili sericei e dall’aspetto simile a quello di una sacca marroncina se si tratta di Thaumetopoea processionea o a quello di una noce di cocco avvolta in zucchero a velo qualora si tratti di Thaumetopoea pityocampa.

Essendo assai difficile riuscire ad individuare i nidi al buio e considerando che le larve della processionaria son solite abbandonare le piante ospiti di notte, è consigliabile portare il proprio pelosetto a spesso in luoghi alberati prima dell’imbrunire.

Il mio veterinario raccomanda anche di portarsi dietro una borraccia ben pulita riempita di acqua, del bicarbonato e un paio di guanti usa e getta tutte le volte che si esce col cane dalla fine dell’inverno all’inizio dell’estate,

Disporre di queste cose è importante per poter prontamente prestare all’animale il primo soccorso (nella modalità indicata sotto) nel malaugurato caso che entri in contatto con la processionaria.

Una volta tornati dalla passeggiata, bisognerà indossare i guanti e pulire bene le zampe del cane prima che entri in casa.

Avere tale precauzione consente di evitare che eventuali peli delle larve della processionaria calpestati dall’animale possano rimanere tra i cuscinetti delle zampe, irritandoli e provocando allergie nelle persone presenti nell’abitazione.

Come agire se il cane è entrato in contatto con la processionaria

I sintomi, che solitamente si manifestano nel cane subito dopo il contatto con la processionaria, sono:

  • agitazione
  • eccessiva salivazione
  • mancanza di appetito ed astenia
  • infiammazioni ed eritemi cutanei
  • febbre
  • vomito
  • diarrea
  • irritazione della cornea
  • gonfiore e necrosi della lingua e della mucosa

Se si sospetta che l’animale sia entrato i contatto con la processionaria e mostra anche solo uno di questi sintomi, bisogna aprirgli la bocca e, qualora la lingua sia arrossata e/o gonfia, occorrerà prontamente lavarla con acqua e bicarbonato (il bicarbonato, essendo basico, neutralizza in parte l’acidità della taumetopoeina).

Come indossare i guanti di lattice monouso

Il lavaggio deve essere effettuato con delicatezza ed in abbondanza, spruzzando ripetutamente la soluzione nella cavità orale del cane con l’aiuto di una siringa senza ago per rimuovere più peli di processionaria possibili ed indossando guanti monouso per evitare di toccarli a mani nude.

Fatto ciò, bisogna portare immediatamente il cane dal proprio veterinario di fiducia (o al pronto soccorso per animali più vicino).

Il medico zooiatra, dopo aver visitato il cane, gli somministrerà un corticosteroide, un antibiotico o un antistaminico a seconda della gravità del caso e ne indicherà la posologia al padrone.

Poi sosterrà l’animale con una terapia di supporto mirata a ridurre il dolore ed a limitare al massimo i danni causati dalla processionaria.

Sebbene la processionaria sia un pericolo pure per i gatti, lo è in misura minore sia perché i felini sono diffidenti per natura sia per il fatto che, essendo sedentari, preferiscono starsene a casa invece che andare in giro.

In ogni caso, è bene tenere anch’essi lontano dalle larve pelose e dai loro nidi nei periodi a rischio e consultare al più presto un veterinario se si teme che ne siano entrati in contatto.

 

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Credito foto immagine in evidenza:Freepik.com

Credito foto larva di processionaria:Katja Schulz per Flickr.com

Credito foto processionaria in fila indiana: rabiem 22 per Flickr.com

Credito foto nido di processionaria: Keith Williamson per Flickr.com

Credito foto indossare guanti di lattice: Marco Verch su licenza Creative Commons  

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