Il Prosciutto di Parma è il prosciutto crudo più conosciuto ed esportato al mondo. Per noi italiani non conosce stagione e se d’estate adoriamo vederlo accanto a melone e fichi, d’inverno siamo soliti mangiarlo da solo come antipasto.
Dietro a questa coscia di maiale si celano così tante curiosità e segreti che elencarli tutti sarebbe impossibile; ma per capire cosa rende il crudo di Parma così speciale ci sono alcune informazioni che non vanno mai omesse.
L’area di produzione
Il Prosciutto di Parma, che oggi conta circa 200 produttori, deve essere lavorato in una zona della provincia di Parma molto circoscritta, ovvero nei dintorni di Langhirano. Tutto il processo produttivo deve avvenire almeno a 5 km a sud dalla via Emilia, fino a un altitudine massima di 900 metri e delimitata a ovest dallo Stirone e a est dal fiume Enza.
Le operazioni di verifica
Una volta terminata la stagionatura, prima che il prosciutto possa essere messo in commercio, occorre effettuare delle verifiche olfattive in vari punti della coscia. Per compiere questa operazione gli addetti utilizzano un particolare ago realizzato con l’osso di cavallo.
La fibula del cavallo infatti assorbe gli aromi del prosciutto, ma al tempo stesso li perde con molta facilità, così da non contaminare le altre cosce e rendere più facili le verifiche da parte dei controllori.
Il taglio
Per riuscire a gustare al meglio il Prosciutto di Parma è sconsigliato il taglio manuale. Se dunque a casa non si hanno gli strumenti adeguati, meglio recarsi dal proprio salumiere di fiducia e approfittare delle sue affettatrici a gravità, in grado di regolare lo spessore della fetta al millimetro.
Le fette devono essere sottili come un foglio di carta e una volta tagliate devono essere mangiate nell’arco di poco tempo; una lunga permanenza all’aria, infatti, tenderà a rendere troppo salato il sapore del prosciutto.
La strada del prosciutto e il museo
Parma e i suoi dintorni sono così legati a questo prodotto che hanno pensato di creare un vero e proprio percorso turistico dedicato, conosciuto con il nome di Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma. L’itinerario si snoda tra i borghi, i campi, le vallate e le aziende che hanno reso il crudo di Parma celebre in tutto il mondo.
A Langhirano è invece presente il Museo del Prosciutto; organizzato in otto sezioni, il percorso si snoda tra territorio, razze suine, sale, ma anche norcinera e testimonianze storiche. La visita si conclude sempre con una degustazione presso la Prosciutteria del museo accompagnata da vini dei Colli di Parma.
L’app del prosciutto
iParma è l’applicazione del Consorzio del Prosciutto di Parma che permette ai più tecnologici di consultare tante ricette, creare una lista della spesa per recuperare gli ingredienti utili alla realizzazione del piatto e scoprire i punti vendita e i ristoranti dove poter acquistare e gustare il Prosciutto di Parma. Non manca anche una parte di realtà aumentata per scoprire il mondo del prosciutto da un insolito punto di vista.
Al prossimo racconto commestibile A.
*Articolo scritto in collaborazione con Freccia Inox
**Ph @AntonellaManfredi – Copyright ©Antonella Manfredi – Tutti i diritti riservati.