Tour Andalusia Siviglia Cordoba e Granada
Amo la Spagna e questo viaggio in Andalusia ha contribuito ad aumentare la mia passione per questa terra calda, accogliente e ricca di storia, cultura e tradizioni.
Il mio tour è durato 5 giorni ed è stato decisamente low cost: voli acquistati con 3 mesi di anticipo, spostamenti in treno/autobus, tante passeggiate e pasti consumati in posti non turistici e tutti con un buon rapporto qualià-prezzo.
Siete curiosi? Ecco a voi il mio Tour Andalusia: Siviglia Cordoba e Granada.
Tour Andalusia Siviglia Cordoba e Granada
Giorno 1: Siviglia
Arriviamo a Siviglia a metà mattina con un volo diretto Vueling da Roma.
Per raggiungere il centro prendiamo l’autobus EA (Especial Aeropuerto) che in meno di 30 minuti ci porta al centro della città e ci lascia a Paseo Colon, vicino l’hotel da noi prenotato.
Il tragitto di sola andata costa 4€ mentre a/r costa 6€, molto conveniente.
Lasciamo i bagagli in hotel e usciamo subito per visitare questa meravigliosa città partendo proprio Placa de la Virgen, bellissima piazza nel cuore del centro storico, da dove possiamo ammirare la Catedral de Sevilla, la cattedrale gotica più grande al mondo (quasi 23.500 mq), dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1987!
La parte più famosa della Cattedrale è sicuramente La Giralda, la sua torre campanaria, uno dei simboli della città.
Noi decidiamo di non salire in cima alla torre ma, se voleste, sappiate che il biglietto costa 9€.
A breve distanza troviamo l’Alcazar, il palazzo reale originariamente forte dei Mori, un complesso di palazzi in stile mudéjar che per secoli hanno ospitato le famiglie reali e con giardini da sogno.
L’antica fortezza araba presenta una combinazione di colori semplicemente affascinante;
bellissimi anche i pavoni e gli altri animali che circolano liberi tra i vari giardini del parco.
Il biglietto di ingresso costa 11,50€ e la visita, molto fugace, dura circa un’ora.
Essendo ora di pranzo, acquistiamo due bocadillos e ci addentriamo nel Barrio di Santa Cruz, il pittoresco quartiere ebraico della città.
Girovagando tra l’intrico di viuzze del barrio, caratterizzate da casette bianche in tipico stile andaluso, arriviamo a Plaza de Espana, all’interno del Parque de Maria Luisa, famosissima per le 58 panchine in maioliche colorate che rappresentano tutte le province spagnole e che vengono prese d’assalto da turisti e locali all’ora di pranzo.
Nel pomeriggio, passeggiamo lungo le rive del Guadalquivir per far ritorno in hotel ma prima di fermiamo ad ammirare Las Setas (o Metropol Parasol), un enorme edificio bianco alto 26 metri, che ricorda la forma di 4 grandi funghi. L’edificio è visitabile al costo di 3€ ma noi, essendo leggermente stanchi, torniamo in hotel per rilassarci in vista della serata.
A cena, attraversiamo il Puente de Triana e andiamo a cena da Restaurante & tapas El Sella, scovato su Tripadvisor e con punteggio 4,5.
Accogliente, spazioso e ben arredato, il ristorante si rivela una scelta perfetta, con un menu vario e a prezzi medi. Noi abbiamo mangiato tapas (buone e super abbondanti) accompagnate da un vino asturiano consigliatoci dal cameriere e abbiamo speso circa 20€ a testa, ottimo!
La scelta del locale ci consente sia di assaggiare cucina tipica sia di passeggiare tra le vie del quartiere gitano, culla del flamenco, terminando così la serata.
Giorno 2: Siviglia – Cordoba
Il secondo giorno a Siviglia decidiamo di visitare il Barrio de la Macarena, meno turistico rispetto al Barrio Santa Cruz e al Barrio Triana ma comunque affascinante.
Il simbolo del quartiere è la Basilica della Macarena, ospitante proprio la Virgen de la Macarena, una delle statue più venerate di tutta la Spagna, totalmente vestita e ornata d’ oro, argento e pietre preziose: una meraviglia per gli occhi!
Su calle Doña María Coronel si trova un muro con la ruota del Convento di Santa Inés, tramite la quale le monache del convento, non potendo entrare in contatto con il pubblico, vendono dolci e biscotti artigianali.
Incuriositi, abbiamo preso un etto di biscotti alle mandorle molto buoni e a un prezzo irrisorio, che abbiamo trangugiato durante la passeggiata nel quartiere.
Vicino a Plaza de los Terceros si trova la Iglesia de Santa Catalina, riconoscibile dalla torre campanaria in stile mudéjar simile alla Giralda e il portone in stile gotico.
Usciti dalla chiesa, ci fermiamo per pranzo a El Rinconcillo (calle Gerona 40), storico locale fondato nel 1670 e ideatore delle tapas.
Pranzare al banco con tapas e birra è il modo migliore per godere dell’atmosfera di questo locale, il tutto spendendo meno di 10€ a testa, super consigliato!
Nel pomeriggio, attraversiamo il Puente Barqueta e visitiamo l’Isola de la Cartuja, che deve il suo nome al Monastero omonimo che si trova sul lato sud.
L’isola non è abitata ma ospita solamente bar, ristoranti e discoteche, oltre al parco divertimenti Isla Magica.
I posti da vedere assolutamente sono la Torre Triana, sede della regione Andalucia, la Torre Pelli (o Torre Cajasol), un grattacielo moderno attiguo agli splendini giardini di Magellano e, infine, il Monastero della Cartuja, fondato nel 1399 e luogo di permanenza e sepoltura di Cristoforo Colombo.
Il monastero fu abbandonato nel XIX secolo e successivamente fu anche una fabbrica di ceramica, poi nei secoli a venire fu restaurato e diventò sede del padiglione reale della Expo Universale del 1992, oggi è il centro Andaluso di Arte Contemporanea.
Poco prima di cena, prendiamo un treno che, in meno di 1 ora e al prezzo di 6€, ci conduce direttamente a Cordoba.
Qui, lasciamo i bagagli in albergo e usciamo subito per cenare da Bodegas Mezquita Céspedes, scovato su Tripadvisor con punteggio 4,5 e che vi consiglio caldamente.
Abbiamo fatto una cena tra amici con tapas e piatti tipici. Con meno di 20 euro a testa abbiamo mangiato molto e bene, il servizio è stato ottimo.
Giorno 3: Cordoba
Iniziamo il nostro tour della città di Cordoba con la visita della Mezquita, la moschea più grande dell’Andalusia (più di 23.000 metri quadri), che oggi ospita la Cattedrale di Cordoba.
Chi viene in vacanza a Cordoba non può non visitare questo capolavoro: un misto di arte araba e cristiana unito in un unico monumento, dove vi sembrerà di stare in un labirinto di colonne e archi tra cui perdervi, veramente affascinante!
Una meravigliosa fusion di stili e religioni, un’atmosfera quasi surreale e ultrasensoriale.
Il biglietto di ingresso costa 10€ e la visita dura poco meno di un’ora.
Dalla Mezquita, ci dirigiamo al Alcazar de los Reyes Cristianos (biglietto 4,50€), di certo non il palazzo reale più sontuoso dell’Andalusia ma comunque degno di nota per via degli splendidi giardini con giochi d’acqua che ospitano le statue di Isabella e Ferdinando di Castiglia che incontrarono qui Cristoforo Colombo per finanziare il suo viaggio alla scoperta delle Americhe.
Splendida anche la Torre dell’Inquisizione, da cui si gode una splendida vista e i reperti archeologici custoditi all’interno del palazzo come i famosi mosaici romani.
Di fronte all’Alcazar ci sono i Baños del Alcázar Califal (biglietto 2,50€), i bagni arabi costruiti nel X secolo, scoperti “per caso” nel Novecento e oggi restaurati e adibiti a museo.
Entrando da Puerta del Puente, attraversiamo il Puente romano, simbolo della città e costruito dai romani nel I secolo a.C. fino ad arrivare alla Torre de la Calahorra, una piccola fortezza araba costruita per proteggere la città, dove pranziamo ai Jardines del Rocio con due bocadillos.
Nel pomeriggio, torniamo indietro per passeggiare tra le viuzze della Juderia, il pittoresco quartiere ebraico caratterizzato da case bianche riccamente addobbate da fiori.
Imperdibile la Calleja de las flores, nei pressi della Mezquita, famoso per i vasi blu con fiori rossi appesi alle pareti.
Divaghiamo nei pressi di Plaza del Potro alla ricerca della Posada del Potro, la locanda resa celebre da Cervantes nei versi del Don Chisciotte (peraltro, oggi sede di un museo del flamenco), poi ci fermiamo a cena nei pressi di Plaza de la Corredera, molto simile alla madrilena Plaza Mayor, una delle piazze più grandi e suggestive di Cordova.
Ceniamo da La cazuela de la esparteria, un ristorante carinissimo e ben arredato, molto accogliente e informale, che propone piatti tipici della cucina andalusa con un buon rapporto qualità-prezzo.
Noi abbiamo preso 3 tapas, due secondi di carne e una bottiglia d’acqua spendendo meno di 25€ a persona, ottimo direi!
Giorno 4: Cordoba – Granada
Prima di partire per Granada, ci concediamo una ghiotta colazione al Mercado Victoria, un grande mercato coperto in Paseo de la Victoria pieno di stand enogastronomici, molto simile al mercato centrale di Valencia.
Se amate le colazioni salutari, vi consiglio lo stand Mil Sabores, dove troverete frullati e centrifughe preparati sul momento, da accompagnare con brioche e caffè da Panea.
Salutiamo Cordoba con un treno che in meno di 2 ore e 30 minuti e al costo di neanche 15€ a testa, ci porta dritti a Granada, ultima tappa del nostro viaggio.
Arriviamo a Granada a ora di pranzo e, essendo leggermente stanchi, rimandiamo al giorno dopo la visita dell’Alhambra e ci gustiamo un appetitoso pranzo a base di tortilla del Sacromonte, il piatto tipico di Granada, una corposa frittata a base di midollo, uova e interiora di vitello, accompagnata da patatas a lo pobre, ovvero patate fritte ripassate con aglio, cipolla, vino e olio.
Sazi e soddisfatti, decidiamo di visitare prima la Cattedrale di Granada (biglietto 5€), la prima struttura rinascimentale della Spagna e la seconda più grande del paese,e poi la vicina Capilla Real de Granada (biglietto 5€), un tempio con i resti mortali dei Re Cattolici Fernando de Aragón e Isabel de Castilla.
Molto vicina alla Cattedrale si trova la Alcaicería, una zona dedicata ai negozi dell’artigianato granadino, dove approfittiamo per acquistare souvenir e ninnoli in puro stile arabeggiante.
Passeggiando tra le stradine tipiche del quartiere di Albayzin, arriviamo al Palazzo Dar-al-Horra (Monastero di Santa Isabella), uno dei pochi edifici del quartiere a conservare tutt’ora l’aspetto originario, edificato dagli arabi e poi ceduto ai cattolici e divenuto, su volere della Regina Isabella, Convento Reale di Santa Isabella.
L’ultima tappa della nostra giornata granatina è il Mirador de San Nicolas, nel cuore dell’Albayzin, un belvedere dal quale si gode una vista mozzafiato sull’Alhambra e sulla Sierra Nevada.
Pieno di turisti, pittori e suonatori di strada, ricorda molto il Pincio a Roma, un luogo romantico e suggestivo.
Ci concediamo un aperitivo a base di tapas e sangria proprio nei pressi del Mirador e poi, alle 20, assistiamo ad uno spettacolo di flamenco a Jardines de Zoraya (prezzo 20€).
Magnifico, emozionante e coinvolgente, lo spettacolo ci stupisce e ci fa innamorare ancora di più della cultura andalusa grazie al mix di suoni, colori e calore.
Giorno 5: Granada
Dopo una golosa colazione a base di caffè con leche e churros, usciamo alla volta dell’Alhambra, la fortezza spagnola per eccellenza posta sul colle della Sabika, da cui domina l’intera città.
Il complesso è formato da diversi palazzi, torri e giardini: noi abbiamo comprato i biglietti per la visita del Palazzo (14€) e dei Giardini (7€) e vi consiglio di comprarli on line così da saltare la fila, ma acquistare l’audioguida per apprezzare ancor di più la bellezza e la storia dei luoghi.
La zona più imponente è quella araba del palazzo Nazaries, il quale conta tre edifici:
- Il Mexuar, la zona più antica, era riservata alla gestione degli affari pubblici e della giustizia, decorata con arabeschi e azulejos e il suo patio era considerato l’entrata ufficiale.
- Il palazzo del Trono o di Yusuf I, dove spicca il Patio de los Arrayanes con la sua enorme vasca di acqua in cui si riflette la Torre de Comares;
- Il palazzo dei Leoni o di Mohammed V con il Patio de los Leones, un porticato di 124 colonne costruite in marmo bianco della città di Almeria, e al centro la fontana decorata con 12 leoni.
Oltre il Nazaries, la visita prosegue all’interno della Medina, ovvero la parte residenziale, l’Alcazaba, il recinto militare, e il Palazzo di Carlo V, un edificio rinascimentale tuttora utilizzato per esposizioni temporanee e concerti.
Usciti dall’Alhambra, la tappa successiva è la Generalife, la residenza estiva dei sultani, un luogo ideale di pace e relax, con giardini e fontane scenografiche. Memorabile la Escalera de agua, la scala con l’acqua che corre lungo la ringhiera.
Impieghiamo quasi quattro ora per visitare l’intero complesso, rimanendo di volta in volta affascinati dal mix tra cultura moresca e cristianesimo che fanno di questo luogo di culto una delle meraviglie del mondo, dove la realtà supera la fantasia.
Avendo saltato il pranzo, ultimata la visita, torniamo in città e ci concediamo una merenda marocchina da Alfaguara (Calle Caldereria Nueva 7), un locale arabo situato in una delle vie più caratteristiche di Granada.
Sdraiati su soffici cuscini e attorniati da arredi arabeggianti, facciamo merenda con té (ampia scelta! Io consiglio il té marroquí o il té egizio con i datteri) accompagnati da dolci fatti sul momento (fantastiche le crèpes zaharaui con limone, miele, banana e cioccolato).
Appagati dalla nostra merenda marocchina, chiudiamo la giornata facendo shopping tra le vie adiacenti, pullulanti di negozi di souvenir e artigianato locale, ma anche oggettistica in stile arabo marocchino.
Giorno 6: Rientro.
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