Con l’approsimarsi della giornata degli innnamorati, oggi, voglio raccontarvi una struggente storia d’amore, svoltasi tra i palazzi della città vecchia.
Non solo una piazza, che poi definirla piazza, date le sue dimensioni, ci vuol molto coraggio, ma anche un vico, che dalla principale Via degli Orefici vi conduce, sono meta dei turisti, che attirati dalla toponomastica corrono a fotografarli. Ma non penso che le guide raccontino la leggenda, i cui personaggi sono esistiti veramente, quale mi accingo a raccontarvi.
Bene, facciamo un salto al 1502, quando il Re Luigi XII arriva a Genova per chiedere man forte al Doge nelle sue battaglie contro la Spagna.
La città lo accoglie con fasti e parate e, per l’occasione, viene anche indetto un gran ballo nella Villa Cattaneo in Albaro, dove il Re si scatena danzando con molte dame.
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Tommasina è la terza figura dietro la donna velata di bianco |
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Ma ad un certo punto, tra le sue braccia capita una giovane, la quale bellezza disarmante lo rapisce.
Lei è
Tommasina Spinola, una nobildonna già sposata con l’anziano Luca Battista Spinola, ma questo non li ferma dal ballare assieme in quella calda serata estiva, limitandosi a lanciarsi sguardi palpitanti, per tutta la notte.
Ahimè. come succede in tutte le leggende d’amore, il Re il giorno dopo lascia Genova e, tra pianti e tragedie, Tommasina lascia andare il suo innamorato e, abbandona marito e famiglia per rinchiudersi tra le mura di un palazzo in questa piazza, nel vecchio quartiere de La Maddalena.
Trascorrono i mesi e Tommasina, avendo eletto il Re Luigi XII a suo amore ideale, secondo la regola cinquecentesca dell’Intendio, ossia la possibilità di farsi un amante in forma platonica, casta, si rifugia nel suo sentimento d’amore, vero e sincero.
Passa il tempo, e si arriva al 23 aprile 1503, quando un cavaliere dei Doria, bussa all’uscio portando una triste notizia: il Re di Francia è perito nella battaglia di Cerignola.
Tommasina piange e si dispera, e il suo cuore non regge. La donna, cade al suolo, morta.
Qualche giorno dopo, non è chiaro il periodo, ma questa è pur sempre una leggenda, arriva dalla Francia un cavaliere, Jean D’Anton, con una notizia davvero sconvolgente: non solo Re Luigi XII è vivo e vegeto tra i suoi palazzi, ma vorrebbe venire a Genova, questa volta a dichiarar guerra però, e incontrare Tommasina.
Il cavaliere non potè che tornare in patria, raccontando le tragiche notizie al Re, scrivendo un “compianto” con “belle miniature” che si dice sia sepolto assieme alla bella Tommasina.
Anni dopo Re Luigi XII torna a Genova, questa volta come nemico e, nel dolce ricordo, di quella sera passata a ballare con l’amata, si fa accompagnare a vedere il luogo dove lei perì.
E così, rimirando il palazzo dove Tommasina, si distrusse d’amore, pronunciò le seguenti parole:
- avrebbe potuto esser un amor perfetto -
Oggi, nessuna ricetta ad accompagnare questa breve, affascinante quanto tragica storia d’amore… con le ricette di San Valentino credo di avervi già ammorbato abbastanza.
Ve l’ho voluta raccontare così di come se ne vocifera per la città.
Ma su una cosa si può star certi: i personaggi sono veri, tanto che la miniatura sopra che ritrae Tommasina è tratta da questa meravigliosa pala conservata tra le mura del Museo della Chiesa di Santa Maria in Castello.
La Pala Di Ognissanti o Paradiso, datata 1513 e dipinta da Ludovica Brera, originariamente custodita nell’intero della chiesa, ritrae la comminttente Teodorina Spinola (madre della nostra Tommasina), con dietro di lei in successione i figli raccolti in preghiera difronte al medaglione in cui Maria intercede davanti alla Santa Trinità.
Ma questa è già un’altra storia, e prossimamente ve la racconterò…
Buon San Valentino!
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