E anche questo Natale è arrivato portando con sé la gioia e il calore dello stare in famiglia.
Devo essere sincera, riflettendoci quello che più amo del Natale, non è il giorno di Natale. Significato spirituale a parte, che ahimè si sente sempre meno, il 25 dicembre è meraviglioso perché si respira amore e intimità famigliare, perché si vive quell’atmosfera di unione che, perlomeno nel mio caso, si verifica raramente durante l’anno, e quindi trovarsi seduti attorno alla tavola imbandita, con il nonno che con la sua espressività diventa il giullare della ciurma, la nonna sempre elegante e delicata, la zia che si trasforma nell’anima della festa insieme a mia sorella, papà che si improvvisa chef stellato e la mamma, dolce, infaticabile ed impeccabile padrona di casa, ci consente di vivere l’amore della famiglia veramente e profondamente.
Ma la magia del Natale, quella più incantata ed emozionante, in realtà io la sento durante il periodo dell’Avvento per la magia che l’uomo riesce a creare in questo mese di luci, colori, neve…si, magari è una favola molto artificiale ma io ho sempre amato questo clima, forse perché mi permette di essere meno razionale e cerebrale rispetto agli altri 11 mesi dell’anno, lasciando più libero il mio Io bambino. E allora ecco spiegato perché fino all’anno scorso passeggiare per esempio lungo la Darsena o il Naviglio grande in dolce compagnia, con il naso all’insù e i piedi che inciampavano in ogni sampietrino sollevato dal pavè, era una gioia. Riabbassavo lo sguardo solo davanti alla nostra crepe alla Nutella.
Però resta il fatto che queste feste restano l’occasione di vivere la famiglia, di vivere l’amore, di vivere davvero la magia, che solo in questo modo può esprimersi.
Però, durante il giorno di Natale di spazio per fare biscotti devo dire che qui da noi non se ne trova…per questo bisogna portarsi avanti, o posticipare a dopo il Natale, e allora ecco che l’antivigilia mi sono dedicata a confezionare sacchettini per i bambini delle colleghe di mia mamma riempiendoli di orsacchiotti di pasta frolla che in realtà nascevano come renne ma alla fine, dopo una crisi di identità, hanno deciso di diventare orsetti.
Mi piace sempre fare i regali fai-da-te, così come amo scrivere lettere o biglietti; in questi gesti io leggo l’amore che l’altro ha messo nel dedicarti del tempo pensando a come renderti felice. Basta un gesto o anche una sola parola capace di evocare emozioni, capace di dire “ti voglio bene”. Sono i regali più belli, e non funzionano solo a Natale; sono le emozioni che evocano che restano per sempre.
100g
farina 00
100g
burroTemperatura ambiente
100g
zucchero
1
uovo
2Cucchiai
cacao amaro
q.b.
Smarties
q.b.
gocce di cioccolato
60
Mini bretzel
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Lavorate lo zucchero con il burro a cubetti, aggiungete l’uovo leggermente sbattuto e mescolate.
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Unite la farina, il lievito per dolci, la vanillina o le spezie e impastate. Formate un panetto omogeneo, avvolgetelo nella pellicola è riponetelo in frigorifero per almeno 30 minuti.
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Ripetete lo stesso procedimento per l’impasto al cacao.
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Estraete i due impasti dal frigorifero, stendeteli su una spianatoia infarinata e ritagliate 15 cerchi bianchi con uno stampino di circa 10 cm di diametro, e altrettanti neri con uno stampino da 5 cm (Oppure invertite).
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Disponete i cerchi grandi su una teglia coperta con carta da forno e sovrapponete quelli più piccoli facendo una leggerissima pressione.
Ora avete creato il musetto degli oresetti.
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Usate le gocce di cioccolato per fare gli occhi, uno smarties per il naso e due mini bretzel per le orecchie.
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Fate cuocere in forno già caldo a 180°C per 10 minuti.
Lasciate raffreddare completamente.