Quest’anno non essendo propriamente di buon umore, non me la sono sentita di realizzare nulla da regalare ad amici e parenti per la Pasqua, come sempre faccio.
Queste buonissime tortine pertanto risalgono allo scorso anno quando, assieme alle uova di cioccolata, visibili qui e qui, le regalammo in un simpatico cestino decorato, a ciascuna delle famiglie presenti al tradizionale pranzo.
Questa ricetta era stata già collaudata la prima volta qui e per noi è ottima!
Ingredienti:
200 gr di manitoba
300 gr di farina 0
150 g di zucchero semolato
75 gr di strutto ammorbidito a temperatura ambiente
25 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
20 gr di lievito di birra (il classico cubetto da frigorifero)
4 uova medie
100 ml di acqua
1 pizzico di sale fino
Aromi:
la scorza grattugiata di 1 arancia
la scorza grattugiata di 1 limone
2 cucchiai di cannella in polvere
1 grattata di noce moscata
1 cucchiaio abbondante di semi di anice
1 cucchiaio di Alkermes
1 cucchiaio di Maraschino (o Strega)
1 cucchiaio di Mistrà
1 cucchiaino scarso di aroma liquido di mandorla amara
1 bacca di vaniglia
Procedimento:
Tagliare la bacca di vaniglia a metà nel senso della lunghezza, con un coltello raschiarne i semini e metterli assieme a tutti gli altri aromi in infusione con i tre liquori in un bicchiere, un’oretta prima dell’inizio della preparazione dell’impasto.
Sciogliere il lievito nei 100 ml d’acqua tiepida e lasciare fermentare circa 5 minuti.
Unire 100 gr di farina manitoba e mescolando a mano, formare una pastella morbida, in una ciotolina.
Coprire la superficie con un altro poco di manitoba e far riposare una buona mezz’ora coprendo la ciotolina con pellicola trasparente per alimenti.
Passato il tempo, l’impasto risulterà tutto screpolato sulla superficie.
Nella planetaria con la frusta montare le uova con lo zucchero ed il sale amalgamando il tutto con la restante manitoba e la farina 0.
Unirvi i liquori dove erano stati messi in infusione gli aromi ed infine il burro e lo strutto quindi aggiungervi l’impasto fatto precedentemente.
Lavorarlo per diverso tempo, sarà molto morbido, utilizzare però il gancio al posto della frusta ed aggiungendo se necessario ulteriore poca farina, a velocità moderata.
Se non si ha la planetaria lo si può fare tranquillamente a mano, ovviamente occorrerà più tempo.
Far riposare il panetto una quarantina di minuti coprendo la ciotola con pellicola trasparente per alimenti.
Passato questo tempo, modellare il panetto a forma di palla se si vuole realizzare un’unica pizza dolce e metterla in uno stampo tondo (noi invece abbiamo diviso il panetto in cinque parti in altrettanti stampi di misure diverse).
Far lievitare in un posto bello caldo, sino a quando l’impasto avrà raggiunto il bordo.
Infornare a 180°, nel nostro caso forno elettrico con funzione tutto ventilato.
Fare sempre la prova con uno spiedino per verificare che al centro l’impasto non sia molle, prima di prelevare il dolce dal forno.
Una volta che sarà cotto, metterlo a raffreddare su una gratella.
Ingredienti per la glassa:
250 gr di zucchero a velo
1 cucchiaio e 1/2 di acqua tiepida
1 cucchiaio di succo di limone
confettini di zucchero colorati
Procedimento:
Mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti sino ad ottenere una glassa bella bianca lucida, che dovrà avere una consistenza non troppo liquida ma neanche troppo densa, il giusto per poterla versare sul dolce e e farla colare leggermente.
Regolarsi pertanto in modo da aggiungere altro liquido o altro zucchero a velo.
Cospargere subito la superficie con zuccherini colorati e lasciare asciugare a temperatura ambiente.
Il Barba trucco:
Accendere il forno posizionando la manopola sulla temperatura a 180°
Dopo qualche minuto inserire il dolce e mettere sul fondo del forno, un contenitore con dentro l’equivalente di un bicchiere di acqua (questa è una nostra modifica alla ricetta originale).
Passato il tempo controllare con uno stuzzicadenti ma se l’impasto ha lievitato bene, una cinquantina di minuti dovrebbero essere più che sufficienti.
Inoltre abbiamo utilizzato meno lievito (rispetto a quello della ricetta originale) pertanto abbiamo atteso più tempo affinchè crescesse l’impasto.