Speciale Halloween : Le Streghe

Halloween si avvicina perciò ho pensato di scrivere un”articolo a tema” dedicato agli amanti del brivido!
Prego astenersi fifoni

Halloween è chiamata la notte delle streghe quindi parlerò proprio delle ” star della festa ” le streghe!

La parola strega viene dal greco stryx: barbagianni, gufo.( strix significa propriamente strige, un uccello notturno presente in antiche favole).
Per gli antichi erano uccelli di cattivo auspicio che, secondo la leggenda, succhiavano il sangue dei bambini nelle culle e instillava loro il proprio latte avvelenato!
Strix è una parola onomatopeica, che proviene dal verbo latino strideo, cioè stridere, emettere suoni acuti e sibilanti.
Il verso dei rapaci, quindi, ha portato alla creazione di questa parola, e se il rapace è notturno ecco che la fantasia popolare si accende e nella mente semplice degli uomini di quei tempi si formano le immagini di creature fantastiche, che a loro volta danno vita a esseri dotati di poteri sovrannaturali.

Streghe: le origini della leggenda

La strega, intesa come persona dotata di poteri occulti, è una figura antichissima
Le origini più antiche della stregoneria si fanno risalire al codice di Hammurabi, siamo quindi al secondo millennio avanti Cristo. In questo codice sono riportate delle disposizioni contro quegli stregoni e maghi che hanno arrecato danni ad altri.
Nella Bibbia, sebbene il termine “stregoneria” sia usato una sola volta (in Galati 5), tuttavia ci sono non pochi brani che parlano di questa attività. Sono usate parole come sortilegio, negromante e negromanzia, divinazione, magia, indovini, fattucchieri,si parla della Strega di Endor, capace di evocare lo spirito dei morti. Per la Bibbia le stregonerie sono opere della carne, come l’idolatria e la fornicazione. Per chi pratica questi riti è riservata la morte e, dopo, le fiamme dell’inferno.
Per i Greci, le streghe della Tessaglia, ancelle della dea Ecate, erano in grado di trasformarsi in uccelli e altri animali.
Troviamo esempi di stregoneria in Omero, negli episodi sulla Maga Circe che trasformava i marinai in porci, e in Medea che lanciava il malocchio con intrugli che produceva mescolando diversi ingredienti.

Roba da…streghe!

La classica iconografia sulle streghe vede queste donne volare a cavallo di una scopa. È una tradizione che risale perfino all’epoca precristiana e è presente negli atti processuali per stregoneria dei secoli XVI e XVII.(ma perché le streghe cavalcano una scopa? Secondo una teoria, perché era lo “strumento di lavoro” che le donne portano con sé nei riti pagani, accusati poi di stregoneria. Gli uomini invece hanno il forcone, che nelle rappresentazioni del diavolo diventa un tridente).
Sono poi viste con un mantello nero e un calderone: strumento indispensabile per produrre incantesimi e malefici.
Le erbe si rivelano un ingrediente importante:
per i malefici o per riti benefici.
Anche le candele erano uno degli strumenti utili alle streghe, durante i sabba, unitamente a un cerchio magico.
Bottiglie di vetro e orci servivano per contenere i filtri magici,

Curiosità…

-Secondo la leggenda, le streghe di tutto il mondo si davano appuntamento a Benevento, dove si radunavano all’ombra di un noce secolare e si esibivano in danze indiavolate. Una credenza che probabilmente trae origine dai riti pagani che i Longobardi celebravano in quella zona.

-Sapevate che oltre la strega c’è anche lo strego? È un personaggio delle tradizioni popolari di alcune parti della Toscana. A differenze delle loro colleghe, gli streghi si disinteressano agli esseri umani: sono invisibili e si notano soltanto per il chiasso che fanno danzando tra gli alberi.

-Ha il naso adunco, un cappellaccio floscio e vola a cavallo di una scopa: non c’è dubbio, anche la Befana è una strega! Solo che è una strega benefica. Il suo nome viene da epiphania, che significa apparizione, un termine con cui gli antichi Greci indicavano gli atti con cui gli dei si manifestano.
Oltre che strega, anche megera e arpia sono epiteti poco lusinghieri per indicare donne malevole e petulanti. Sono entrambe figure mitologiche. Megera era una delle tre Erinni, o Furie: geni alati che vendicavano i delitti di sangue. Le Arpie invece erano mostri con viso di donna e corpo d’uccello.

-La notte di Valpurga è la notte delle streghe,( Per gli antichi Celti, infatti, la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio segnava la fine dell’inverno e l’arrivo della bella stagione, alla quale si dava in benvenuto con grandi festeggiamenti, protetti dalla Grande Madre della fertilità che governava il destino dei vivi e dei morti) la seconda festa mondiale dopo Halloween che ha per tema il magico e l’esoterico, il momento in cui gli spiriti maligni escono dai loro rifugi per scorrazzare liberi, danzando e celebrando con i loro riti macabri la Luna.
Con la cristianizzazione dell’Europa si cercò di dare un significato religioso a questa festa di primavera tutta pagana, i cui festeggiamenti vennero ricondotti all’opera di Satana. Per scacciare le presenze demoniache, i nuovi cristiani chiesero l’intercessione di Santa Valpurga, canonizzata proprio il 1° maggio del lontano 893 e che per una coincidenza di calendario diventò così la Santa che protegge dalle streghe.

-Magica De Spell ossia la fattucchiera Amelia è nata nel 1961 dalla matita di Carl Barks, che per disegnarla si ispirò a Sophia Loren e a Morticia Addams

-L’opposto della strega è la fata. All’inizio del Novecento in molti credevano che queste creature magiche esistessero veramente. Tra questi c’era anche Sir Arthur Conan Doyle, creatore del famoso Sherlock Holmes, tratto in inganno da un fotomontaggio.

-Le streghe, si sa, lanciano sortilegi con cui possono pietrificare le loro vittime quando meno se lo aspettano. Sarà per questo che un particolare tipo di lombalgia acuta (mal di schiena) si chiama “colpo della strega”: viene all’improvviso quando si china la schiena e dopo, rialzarsi da soli è quasi impossibile.

– Nei prati, ogni tanto si vedono funghi disposti in cerchio. Sono i “cerchi delle streghe”, che secondo la leggenda crescono dove hanno danzato le fattucchiere. In realtà è il micelio, la parte sotterranea del fungo, che si sviluppa dal centro alla periferia e forma cerchi sempre più grandi).

Paese che vai…Strega che trovi

La strega si manifesta sotto varie forme e assume nomi e caratteristiche differenti in base alla località in cui vive. Ogni regione d’Italia possiede così un proprio folclore e dà alle streghe i nomi più disparati,

– Abitatrici dei campi: Sono presenti nelle leggende della Calabria e della Basilicata, che hanno subito l’influenza delle comunità albanesi. Si dice che rapiscano…. Continua a leggere»

 

 

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