FOOD BLOGGER: Paola.memole

D’un tratto sentirla, la leggerezza che cercavi. D’un tratto ritrovare nell’autunno la primavera e la promessa di un futuro e quel chissà. D’un tratto nuove strade, nuovi percorsi e nuove sfide. D’un tratto la voglia di riprovarci, a metterti in gioco, lì dove sei più carente, per superare un altro limite ancora. Hai avuto paura. Continua a leggere..

Linee dorate che si perdono nel nero. Una ribellione di corpi e forme geometriche. Colori intrecciati a mani dalle dita lunghe. Abbraccio di madre a una figlia fragile. L’amore donato da un abbraccio, l’attesa finita. Un bacio e il mondo fuori che perde contorni. Volti di donne. La forza delle bellezza. La bellezza della forza Continua a leggere..

Parte in automatico coi cambiamenti, la voglia di mettere le mani in pasta. Parte a ricordarmi di imparare ad aspettare, di saper ascoltare e pazientare. Ancora non ho imparato a non correre, a non volere “tutto e subito”. E quando mi rendo conto che i vortici della mia testa non corrispondono a quelli delle ore, Continua a leggere..

Lascio andare la mano che mi stringe la gola Lascio andare la fune Che mi unisce alla riva Perdo il confine e l’ordine dei giorni. Le giornate sono fatte di minuti interminabili e mi ritrovo a sorprendermi di un tramonto e di una stella spuntati improvvisi. Ribalto le regole che mi davo, confondo i lunedì di Continua a leggere..

Arriva così, improvviso, a sorprenderti e dirti che nonostante tutto è lì, pronto. La sua aria più fresca ad aspettarti la sera, le foglioline ingiallite o più rosse che tappezzano le strade e ti sfiorano i capelli, quasi a carezzarli. E’ scivolato via questo settembre, con i suoi attimi scappati via velocemente e quelli dilatati nel tempo. Continua a leggere..

Sono tornata su alcuni dei passi fatti, alcune delle cose cominciate qui e lasciate al tempo che passava. Era da tanto che ci pensavo a farla tornare e questa estate me ne sono convinta di più. Riportare alla luce una delle rubriche a cui tengo di più, quella che unisce due passioni, che passano dal Continua a leggere..

Ho sempre saputo che sarebbe stato difficile conviverci. Sapevo quali sono i momenti no, quelli in cui chiudersi in un guscio di noce sarebbe l’unica cosa che si desidera. Sapevo di quali sono le mie reazioni a tutto questo. Chiudere, tutto. Il cuore, gli occhi, lo stomaco.. la bocca. Giorni difficili, di quelli che tornano Continua a leggere..

Una parte di me è rimasta in Emilia Romagna, legata ai suoi profumi e a quelle distese verdi. Una parte di me ha ancora voglia di rivederli quei campi, intervallati dalle strade sempre troppo buie e vuote. Una parte di me ha nostalgia dei portici di Bologna e dei sampietrini del centro di Ravenna, delle Continua a leggere..

Sono ripartita un po’ in salita, faticando a tirar fuori tempo e a volerne trattenere. Ho ricominciato a cucinare senza ben sapere che direzione prendere, smarrita nei pensieri prima ancora che nelle azioni. Lunghe giornate trascorse a decidere verso cosa andare e cosa tendere, a vincere la voglia di mollare che sempre più si faceva Continua a leggere..

Avevo bisogno del mare. Un’appendice del cuore, il fluido che lo aiuta a battere e a restare a galla. Avevo bisogno di quelle onde che allontanassero i pensieri, per averne di nuovi, illuminati dal sole che tarda ad arrossire. Avevo bisogno di rallentare, di fermare quella velocità che mi aveva travolta, di fare chiarezza tra Continua a leggere..