Irish Rugby

… e anche il grafico si buttò nella mischia …

Questo articolo parla di uno sport a me tanto caro; il rugby, che in Irlanda è l’equivalente del calcio in Italia!

La Nazionale di rugby irlandese è rappresentativa dell’intera isola d’Irlanda: operante sotto la giurisdizione della Irish Rugby Football Union, essa comprende sia la Repubblica d’Irlanda che l’Irlanda del Nord (politicamente territorio del Regno Unito). Per tale ragione essa non viene identificata dalla bandiera nazionale irlandese, ma da un vessillo apposito che consiste in un trifoglio: lo Shamrock.

Costituitasi nel 1875, disputò il suo primo incontro internazionale a Londra contro l’Inghilterra. Fin dalla sua istituzione, l’Irlanda disputa, insieme alle altre tre nazionali delle Isole Britanniche, l’Home Nations Championship, che con l’aggiunta della Francia divenne poi il Torneo delle Cinque Nazioni e, dal 2000, con l’arrivo anche dell’Italia, è noto come Sei Nazioni. L’Irlanda ha vinto tale torneo – nelle sue varie denominazioni – 21 volte.

Si ritiene che tutto ebbe inizio dal caid, un vecchio antenato del calcio gaelico che presentava delle forti similitudini con il rugby: questo sport veniva giocato all’interno di uno spazio definito e tra un predeterminato numero di giocatori. La Dublin University, fondata nel 1854, fu la prima squadra di rugby organizzata in Irlanda. Nel 1867, la Trinity Second XV disputò diversi incontri contro il Saint Columba’s College e la Hume High Street, due scuole di Leinster, e affrontò anche la Royal School di Dungannon, una scuola del nord della nazione.

Nel 1874 nacque la Irish Football Union, ricostituitasi nella Irish Rugby Football Union dopo l’unificazione con la federazione dell’Irlanda del Nord.  L’Irlanda disputò il suo primo test match il 15 febbraio 1875 perdendo 7-0 contro l’Inghilterra a Londra.

Nel 1894 l’Irlanda adottò il modello gallese disponendo in campo sette giocatori arretrati e sei avanti. Il Galles era una squadra impressionante e il nuovo sistema cambiò il volto del gioco del rugby. Il sistema che prevedeva quattro tre quarti stabilito dal 1890 portò i suoi frutti e in seguito divenne uno standard sia per le nazionali che per le squadre di club.

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Nel 1894 l’Irlanda sconfisse l’Inghilterra 7-5, la Scozia 5-0 e il Galles 3-0 conquistando la prima Home Championship e la prima Triple Crown, avendo sconfitto tutte le Home Nations. In quell’occasione gli irlandesi vinsero per la seconda volta contro la Scozia e l’Inghilterra in diciotto incontri disputati.

Dopo l’interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, il Cinque Nazioni riprese nel 1947 con il reinserimento della Francia. Gli irlandesi persero la loro prima partita contro la Francia a Dublino 12-8, successivamente vinsero 22-0 contro l’Inghilterra a Lansdowne Road. Questa rappresentò la più larga vittoria dell’Irlanda contro l’Inghilterra fino al 43-13 ottenuto al Croke Park nel 2007. Murphy era il capitano nella partita contro l’Inghilterra: fu l’unico giocatore irlandese a collezionare la presenza sia prima che dopo la seconda guerra mondiale.  L’Irlanda si impose contro la Scozia 3-0 e venne sconfitta nell’ultimo incontro dal Galles 6-0. Il 6 dicembre 1947 ospitò l’Australia da cui fu sconfitta 16-3.

L’Irlanda vinse il suo primo Grande Slam nel 1948 sotto la guida del suo capitano Karl Mullen. Sconfisse la Francia a Parigi, l’Inghilterra a Twickenham, e la Scozia 6-0 a Lansdowne Road con due mete segnate da Jack Kyle e Barney Mullan. Nell’ultimo incontro vinse infine 6-3 con il Galles al Ravenhill Stadium. Nel 1949 l’Irlanda vinse la Triple Crown utilizzando diciannove giocatori. Nel 1951 gli irlandesi si imposero nuovamente al Cinque Nazioni conquistando tre vittorie e un pareggio con il Galles a Cardiff. L’8 dicembre 1951 ospitarono il Sudafrica venendo sconfitti 17-5. L’anno successivo l’Irlanda effettuò per la decima volta in cinquant’anni un tour all’estero, sconfiggendo l’Argentina. Il 9 gennaio 1954 ospitò gli All Blacks a Lansdowne Road venendo sconfitta 14-3. Il 27 febbraio dello stesso anno l’Irlanda affrontò la Scozia al Ravenhill Stadium di Belfast. Il capitano irlandese Jim McCarthy disse al presidente della I.R.F.U., Sarsfield Hogan, che undici giocatori provenienti dalla Repubblica d’Irlanda si rifiutavano di cantare God Save the Queen a fianco della squadra scozzese.  Si convenne di utilizzare un inno abbreviato, noto nell’Ulster come “the Salute“, e di non far giocare più partite della nazionale al Ravenhill Stadium. L’Irlanda sconfisse la Scozia 6-0 e si dovette attendere fino al 2007 per tornare a giocare a Belfast, in occasione dell’incontro con l’Italia.

Al Sei Nazioni 2010 l’Irlanda si piazzò seconda, con tre vittorie e due sconfitte contro Francia e Scozia. Nel tour estivo perse le tre partite contro Nuova Zelanda, New Zealand Maori e Australia; nei test match invernali casalinghi vinse 20-10 contro Samoa, 29-9 contro l’Argentina, e venne sconfitta 23-21 dal Sudafrica e 38-18 dalla Nuova Zelanda. Al Sei Nazioni 2011 l’Irlanda arrivò terza, ma durante questa edizione del torneo si stabilirono dei record individuali: Ronan O’Gara divenne il primo giocatore irlandese, e il quinto al mondo, a superare la soglia dei 1000 punti realizzati, mentre Brian O’Driscoll dopo avere segnato la sua venticinquesima meta diventò il miglior realizzatore di mete di sempre all’interno del torneo stesso. Nello stesso anno si giocò la settima edizione della Coppa del Mondo ospitata in Nuova Zelanda, ma dopo la sorprendente vittoria 15-6 contro l’Australia che valse il primo posto nel girone il XV del trifoglio, venne sconfitto dal Galles ai quarti di finale col punteggio 22-10.

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Dopo un deludente Sei Nazioni 2013, in cui si registrò tra l’altro la prima sconfitta subita ad opera dell’Italia in tale torneo, l’IRFU decise di non rinnovare il contratto al commissario tecnico Declan Kidney che venne sostituito dal neozelandese Joe Schmidt. Durante i consueti test match di fine anno, l’Irlanda ospitò la Nuova Zelanda subendo una sconfitta 24-22 dopo una meta convertita a tempo scaduto dagli All Blacks. L’anno dopo fu l’anno del ritiro di Brian O’Driscoll, celebrato con la conquista del Sei Nazioni 2014. La sconfitta 13-10 subita in Inghilterra costrinse gli irlandesi a dovere battere la Francia fuori casa nell’ultima partita del torneo, cosa che alla fine avvenne con il punteggio 22-20.

L’Irlanda si riconfermò l’anno successivo vincendo anche il Sei Nazioni 2015: con al passivo una sola sconfitta in Galles a fronte di quattro vittorie, l’Irlanda terminò a pari punteggio con Inghilterra e Galles prevalendo però per la migliore differenza tra punti segnati e subiti. Gli irlandesi presero parte alla Coppa del Mondo di rugby 2015 vincendo tutte le partite della fase a gironi, aggiudicandosi il primo posto dopo avere sconfitto la Francia 24-9 nell’ultima partita. Ma ancora una volta i quarti di finale si rivelarono fatali, con la sconfitta 43-20 patita contro l’Argentina.

La nazionale di rugby dell’Irlanda è stata in grado di raccogliere i nazionalisti e gli unionisti. Mentre tutti i giocatori provengono dalle quattro province del Paese, c’è stata una certa controversia sulla bandiera e sull’inno. Quando il XV del trifoglio giocava a Belfast veniva suonato l’inno britannico God Save the Queen, mentre per gli incontri casalinghi disputati a Dublino si utilizzava l’inno della Repubblica d’Irlanda Amhrán na bhFiann. In occasione delle partite giocate in trasferta non veniva suonato alcun inno.

Dall’aprile 1995 è stato appositamente composto l’inno Ireland’s Call da suonare durante gli incontri disputati fuori casa. Questo ha spinto alcuni giocatori e tifosi provenienti dalla Repubblica d’Irlanda a lamentarsi sostenendo che si sarebbe dovuto suonare “Amhrán na bhFiann”. Negli incontri giocati a Dublino viene sempre utilizzato “Ireland’s Call” accanto a “Amhrán na bhFiann”.  L’uso di quest’ultimo ha causato simili lamentele da parte di giocatori e tifosi provenienti dall’Irlanda del Nord. Per il test-match pre-mondiale contro l’Italia, in programma a Belfast (la capitale nordirlandese non ospitava la nazionale ovale dal 1953) il 24 agosto 2007 in preparazione della Coppa del Mondo, è stato richiesto di usare “God Save the Queen” accanto a “Ireland’s Call”. La proposta è stata rifiutata dall’IRFU, che ha sostenuto che la partita si sarebbe giocata fuori dall’Irlanda e quindi andava suonato solamente “Ireland’s Call”.

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In modo simile, il tricolore irlandese (la bandiera ufficiale della Repubblica d’Irlanda) viene usato solamente nelle gare giocate nella Repubblica Irlandese. Una bandiera con i simboli che rappresentano le quattro province d’Irlanda viene usata accanto al tricolore irlandese nelle partite giocate a Dublino, mentre è utilizzata in modo esclusivo per gli incontri disputati da qualsiasi altra parte. In alcune occasioni, durante il cerimoniale che precede l’inizio della partita, viene utilizzata la bandiera della Irish Rugby Football Union (IRFU), l’ente governativo del rugby irlandese.

La casa tradizionale del rugby irlandese è Lansdowne Road a Dublino, dove sono state disputate la maggior parte delle partite casalinghe dell’Irlanda fino alla sua demolizione e rimpiazzo con l’Aviva Stadium. Lo stadio originale, di cui era proprietaria l’Irish Rugby Football Union, è stato costruito nel 1872, e nel periodo della sua chiusura nel 2007 rappresentava la sede più vecchia del rugby internazionale in cui si disputavano ancora degli incontri. Il luogo in cui sorge lo stadio continua ad essere menzionato come il più vecchio ancora in uso nel rugby internazionale. Nel 1878 l’impianto ospitò il suo primo test match di rugby con la partita Irlanda-Inghilterra, in precedenza vi si era giocata una partita tra Leinster e Ulster. Lansdowne Road possedeva un capienza di appena oltre 49.000 posti prima della sua demolizione nell’estate 2007. Il nuovo Aviva Stadium, con 51.700 posti a sedere, è stato inaugurato dove sorgeva Lansdowne Road nel maggio 2010. L’ultimo incontro disputato dall’Irlanda prima dell’inizio dei lavori riguardanti lo stadio fu contro i Pacific Islanders verso la fine del 2006. Senza Lansdowne Road disponibile per l’utilizzo, l’Irlanda si trovò senza uno stadio per il Sei Nazioni seguente. La Gaelic Athletic Association (GAA), proprietaria del Croke Park, ha reso disponibile lo stadio per i due incontri casalinghi contro Francia e Inghilterra nel 2007. È stata la prima volta in assoluto che si è giocato a rugby in questa sede. Il Croke Park è stato utilizzato anche per le successive partite dell’Irlanda al Sei Nazioni e per i principali test fino all’apertura dell’Aviva Stadium.

La prima partita dell’Irlanda all’Aviva Stadium è stata disputata contro i campioni del mondo in carica del Sudafrica il 6 novembre 2010, con i sudafricani che vinsero 23-21. A causa del significato storico di questa partita, il Sudafrica annunciò l’intenzione di indossare la loro seconda maglia per consentire all’Irlanda di utilizzare i loro classici colori verdi. Normalmente è infatti la squadra di casa a cambiare i propri colori in caso di disaccordo.

Otto ex giocatori dell’Irlanda sono stati introdotti nella International Rugby Hall of Fame:

Mike Gibson, Willie John McBride, Tony O’Reilly, Jack Kyle, Syd Millar, Keith Wood, Tom Kiernan, Fergus Slattery.

Mandatory Credit: Photo by Cathal Noonan/INPHO/REX/Shutterstock (4528101ah) Wales's Luke Charteris and Paul O'Connell of Ireland RBS 6 Nations Championship, Millennium Stadium, Wales, Wales vs Ireland - 14 Mar 2015

Paul O’Connel

Ultima cosa e poi prometto di smettere (se già non vi siete addormentati) … Voglio parlarvi del mio idolo (aimè non gioca più in Nazionale): il quindici irlandese Paul O’Connell.
Promettente nuotatore da ragazzo, in seguito O’Connell cominciò a giocare a rugby fino ad essere convocato nell’Irlanda under-21 facendo coppia con l’altra seconda linea Donncha O’Callaghan.
Paul O’Connell iniziò a giocare a livello di club nel 2001 con il Munster in Celtic League. L’anno seguente debuttò con la nazionale irlandese, in occasione del Sei Nazioni 2002, durante la partita contro il Galles segnando anche una meta. O’Connell fu uno dei titolari del Munster che disputò la finale della Heineken Cup 2001-02 persa 15-9 contro i Leicester Tigers. Fresco vincitore della Celtic League 2002-03, il seconda linea irlandese venne convocato per la Coppa del Mondo di rugby 2003 giocata in Australia.
Nel 2005 O’Connell indossò la maglia dei British and Irish Lions partecipando al loro tour in Nuova Zelanda e collezionando tre presenze contro gli All Blacks. L’anno dopo vinse la Heineken Cup con il Munster sconfiggendo il Biarritz 23-19, e fu anche l’unico giocatore dell’emisfero nord ad essere candidato al premio Miglior giocatore IRB dell’anno. Nel 2007 O’Connell disputò la sua seconda Coppa del Mondo, mentre nel 2008 conquistò la sua seconda Heineken Cup con il Munster sconfiggendo in finale il Tolosa 16-13. Nel frattempo divenne capitano del Munster, dopo il ritiro di Anthony Foley e vice capitano dell’Irlanda in sostituzione di Brian O’Driscoll.
Il 2009 fu l’anno della definitiva consacrazione a livello internazionale di Paul O’Connell. Dapprima realizzò con l’Irlanda uno storico secondo Grande Slam durante il Sei Nazioni a distanza di 61 anni dal primo (avvenuto durante il Cinque Nazioni 1948), in seguito vinse la sua seconda Celtic League con il Munster, e a coronamento delle sue prestazioni fu anche nominato capitano della selezione dei British and Irish Lions impegnati nel tour in Sudafrica. Nel 2011 O’Connell vinse la sua terza Celtic League ed in seguito prese parte alla Coppa del Mondo ospitata dalla Nuova Zelanda.
Nel 2013 Paul O’Connell partecipò al tour dei Lions in Australia giocando nella prima partita della serie contro i Wallabies vinta 23-21 e saltando i restanti due test match a causa di un braccio fratturato. Nel gennaio 2014 O’Connell prolungò il suo contratto con il Munster per altri due anni e due mesi dopo ottenne un nuovo successo internazionale vincendo il Sei Nazioni.
Nel giugno 2015, dopo avere vinto il suo terzo Sei Nazioni, O’Connell confermò la sua intenzione di ritirarsi dal rugby internazionale al termine della Coppa del Mondo ottenendo anticipatamente la rescissione del contratto con il Munster e la federazione irlandese e annunciando successivamente la firma di un contratto biennale con la squadra francese del Tolone.
Shoulder! To shoulder! We’ll answer Ireland’s Call! We’ll answer Ireland’s Call!

irfu-social

(varie fonti Wikipedia)

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