Il caffè è tutto ITALIANO…o quasi: 4 italiani dietro la tazzina

Il caffè è una delle bevande più bevute al mondo, datata addirittura prima del 900 d.c. grazie ad alcuni reperti archeologici rivenuti recentemente.
Tutti noi sappiamo che l’origine del caffè non è italiana ma che la bevanda nasce nei paesi orientali (in Etiopa, solo per citarne uno).
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Ma quello che forse sfugge ai molti è che il successo della diffusione di questa calda bevanda è da attribuire a due fattori. 
Innanzitutto il fattore gusto. Nessuno può mettere in dubbio la qualità dell’aroma di un buon caffè.
E poi il fattore sociale: se il caffè è diventato una bevanda tanto consumata lo deve alla sua dimensione culturale e sociale. Si beve caffè non solo perchè piace ma anche per stare assieme; dietro quella tazza fumante si instaurano nuovi accordi, si dialoga tra colleghi, ci si concede un momento di relax prima di tornare a lavoro.
Quest’infuso ha sempre avuto un’anima “social”: le tribù nomadi ancora si radunano per consumare assieme caffè ma è grazie all’apertura dei primi locali in Europa se oggi anche noi occidentali attribuiamo al caffè non solo caratteristiche organolettiche. 
Ebbene non tutti sanno che la storia del caffè espresso come lo conosciamo oggi ovvero come bevanda sociale consumata in un tipico locale vede protagonisti degli italiani.
Ecco i nomi, i volti e come hanno contribuito:
Francesco Procopio dei Coltelli
Siciliano che visse in Francia tant’è vero che gli amici siculi amavano chiamarlo Procopio Cutò (in francese coltello si dice couteaux
Famoso nella storia per aver creato la prima macchina gelatiera (mi riserbo di scrivere un post sulla storia del gelato quanto prima).
gelatieri dell’epoca
E’ stato Procopio ad aprire il primo caffè della storia nel 1686.
Riuscì ad inaugurare nella capitale francese un luogo che diventò in poco tempo il più famoso di Parigi: il caffè Procope.
Fino ad allora c’erano “botteghe del caffè” ovvero locali dove si consumava esclusivamente caffè; col tempo ampliarono la loro offerta enogastronomica prendendo come riferimento il caffè Procope.  

Tra i frequentatori abitué c’erano Napoleone, Benjamin Franklin, Voltaire, Victor Hugo, Robespierre, Marat, Diderot, D’Alembert….e tanti altri…

Ancora oggi il locale conserva una memoria storica impressionante ricco di cimeli storici acquisiti nel tempo (il locale fa parte dei Monumenti storici della capitale). 
In questo caffè si è fatta davvero la storia.
Angelo Moriondo
E’ stato lui a creare la prima macchina per il caffè a pressione per caffè espresso.
Ristoratore ed albergatore torinese, Moriondo gestiva diverse attività. Assieme al meccanico  presentò nell’Expo Generale di Torino 1884 la prima macchina per il caffè espresso.
Tramite un ingegnoso sistema di serpentine l’acqua bollente veniva erogata con fortissima pressione attraversando un contenitore con polvere di caffè.
il progetto originale brevettato
Il nome del brevetto però secondo me era migliorabile: “Nuovi apparecchi a vapore per la confezione economica ed istantanea del caffè in bevanda. Sistema A. Moriondo“.
Angelo Moriondo non commercializzò mai la propria invenzione ma si limitò a creare macchine per le proprie attività a Torino
Più tardi, un altro italiano, il meccanico Luigi Bezzera, migliorò la macchina ribrevettandola e cedendo poi i diritti a Desiderio Pavoni che nel 1905 iniziò a produrre in serie la macchina per il caffè espresso. Per ottenere il caffè occorreva quasi un minuto.
Nel tempo sono stati tanti gli italiani che hanno contribuito al miglioramento della macchina ed alla sua diffusione. In particolare Pier Teresio Arduino ed Achille Gaggia.
Luigi Lavazza
Nel 1895 decise di diventare imprenditore aprendo la prima Drogheria Lavazza, a Torino.
Un uomo che vendeva tanti articoli e spezie, tra cui anche il caffè. Decise di intraprendere un viaggio verso le origini del caffè ed al suo ritorno, intuì che era possibile miscelare caffè di diversa provenienza.
Nasce l‘arte del blending (la creazione delle miscele).
Più tardi la piccola drogheria diventa un’azienda che cresce esponenzialmente fino a diventare uno dei simboli dello sviluppo industriale italiano.
Achille Gaggia
Se è vero che Angelo Moriondo è stato l’inventore della macchina del caffè espresso, è pur vero che il barista Achille Gaggia nel 1938 brevetta una macchina che non utilizza vapore. 
Attraverso un meccanismo a pistoni che spinge a pressione l’acqua ad alta temperatura attraverso la macinatura del caffè. Questo meccanismo permette di produrre uno strato di olio di caffè sulla superfice della bevanda….ovvero la crema. Nasce l’espresso italiano crema, come lo conosciamo oggi e per ottenerlo bastavano 25 secondi (proprio come oggi)

presso il MUMAC (museo per la macchina del caffè) è possibile
visionare quasi tutti i modelli di macchine per caffè espresso che si sono susseguiti nella storia.
Clicca qui per il sito ufficiale del MUMAC
Qual’è il futuro del caffè?
Ti anticipo che nel prossimo articolo parleremo di macchine del caffè ad aria compressa….
STAY TUNED!

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