Il trombettista Jazz Matteo Vertua in tv da Amadeus

Stezzano (Bergamo) - “I soliti ignoti” è una trasmissione che, in famiglia, la stezzanese Michela Ranica ha seguito fin dagli esordi. Soprattutto per i suoi genitori ultraottantenni Tarcisio e Adriana, il programma della Rai segna la degna conclusione di ogni serata. Se una volta si diceva «Dopo Carosello tutti a nanna», a casa loro si dice «A letto dopo Amadeus». Così ha pensato bene di proporre a suo figlio Matteo Vertua, trombettista jazz molto noto a Stezzano e non solo, di partecipare ai casting per fare una sorpresa ai nonni. E lui, dopo un'iniziale ritrosia, ha accettato. «Il provino di ottobre nella sede Rai di Milano è andato a buon fine e abbiamo concordato un periodo in cui eravamo disponibili per andare a Roma al Teatro delle Vittorie dove si svolge il programma - racconta Michela -. Una settimana prima ci hanno contattati e, a totale carico della Rai, ci hanno spesato viaggio e hotel a quattro stelle. Devo dire che ci hanno trattati bene. La mattina della registrazione un taxi mandato da loro ci ha prelevati dall'albergo e accompagnati a un'entrata laterale del teatro. Da qui ci hanno scortati fino al camerino, da cui non abbiamo potuto muoverci fino all'ora della registrazione. Per andare al bagno c'era una guardia che vigilava affinché non incontrassimo nessuno. I concorrenti, infatti, non possono assolutamente interagire né con gli ignoti, né con il parente misterioso e nemmeno con il pubblico che parteciperà in sala, quindi lo staff deve stare estremamente attento».

Il tempo è tuttavia trascorso veloce, tra trucco, parrucco, scelta dell'outfit e le tantissime firme che madre e figlio hanno dovuto apporre sui documenti per privacy, liberatorie, regolamento.

«Ci hanno spiegato come si sarebbe svolta la registrazione, come avremmo dovuto comportarci in studio e poi è arrivato il microfonista per prepararci - prosegue Michela -. Il responsabile di studio ci ha poi condotto nella postazione, dove Amadeus ci aspettava per iniziare. Il clima era molto familiare e rilassato, i collaboratori Rai ed Endemol erano tutti gentili e sereni. L'emozione comunque c'era ed è stata forte. Dal vivo in studio è molto difficile concentrarsi, gli ignoti sono lontani e non è facile confrontarne i tratti del viso. Da casa con l'aiuto delle inquadrature è diverso. È stato bello e interessante vedere i tempi televisivi e il brulicare dei tecnici in studio, da casa nulla traspare. Dietro ogni puntata c'è un lavoro d'equipe non indifferente, tutto è studiato nei minimi dettagli e controllato da un notaio in ogni fase».

Alla fine, Matteo e Michela hanno sbagliato la scelta del parente misterioso, non riuscendo così nell’intento di portare a casa il montepremi di 20 mila euro racimolato durante la puntata. Ma poco importa: il ricordo che entrambi conserveranno di questa esperienza vale molto di più di qualsiasi ricompensa in denaro. E al termine del programma non hanno potuto fare a meno di scattare una foto con Amadeus.

«È davvero un gran professionista, educato, garbato e rispettoso - conclude la madre -. Mi ricorda i grandi pilastri della tv, un mix tra Corrado, Raimondo Vianello e Fabrizio Frizzi. Ha preso il meglio dei tre e lo ha fatto suo. Ogni sera entra nelle case degli italiani con discrezione e semplicità. Anche per questo abbiamo preso coraggio e ci siamo catapultati in questa avventura. E lo stupore sul viso dei miei genitori, quando ci hanno visti in trasmissione, ci ha ripagati della fatica che, comunque, abbiamo accumulato in questi due giorni densi di emozioni».

(Tratto da Prima Bergamo del 23 marzo 2023)

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