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Come cucinare il capriolo in umido con polenta e quale vino abbinare

Il capriolo in umido con polenta è un piatto unico tipico perfetto quando le temperature scendono e i cibi caldi e sostanziosi diventano i veri protagonisti della tavola. Molto diffuso in Veneto il capriolo in umido con polenta è un piatto di selvaggina tra i più apprezzati e la preparazione, seppur lunga, non deve spaventare. Per ottenere un ottimo risultato e cucinare il capriolo in umido con polenta a regola d’arte bisogna seguire alcuni passaggi fondamentali.

Innanzitutto, se possibile, acquistate la carne di capriolo solo da un rivenditore di vostra fiducia che saprà fornirvi il taglio più adatto alla vostra preparazione. Poi dovete considerare che prima di cucinare la carne di capriolo è necessario farla marinare per attenuare il tipico e poco gradevole gusto di “selvatico” che la caratterizza. Il tempo in cui la carne viene lasciata marinare può variare in base all’intensità del suo gusto. In media una notte può essere sufficiente, altre volte possono essere necessarie 18-24 ore. Ricordate infine che quando cucinate la carne di capriolo dovrete essere parchi nell’utilizzo delle spezie che la renderanno ancora più saporita e prelibata.

Capriolo in umido con polenta, la ricetta

Il piatto perfetto per coccolarsi in inverno. Grazie alla lunga marinatura e cottura la carne diventa morbida e succosa.

Capriolo in umido con polenta
Ingredienti per 4 persone
850 g di polpa di capriolo
500 g di farina di mais per polenta
200 g di polpa di pomodoro
2 rametti di rosmarino
2 foglie di salvia
1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro
1 cipolla ramata
1 carota
1 costa di sedano
1 spicchio di aglio in camicia
1 noce di burro
1 piccolo peperoncino secco
olio evo
sale
peperoncino

per la marinatura del capriolo
10 chicchi di pepe nero in grani
4 chiodi di garofano
4 bacche di ginepro
2 foglie di alloro
1 lt di vino rosso fermo
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano

Procedimento
Lavate la polpa di capriolo e tagliatela a bocconcini non molto grandi cercando di seguire il verso delle fibre. Preparate gli ingredienti per la marinatura. Sbucciate la cipolla e infilzatela con i chiodi di garofano. Sbucciate la carota e tagliatela a pezzettoni. Lavate il sedano e riducetelo a pezzi. Mettete il capriolo in una ciotola e coprite con il vino. Aggiungete tutti gli altri ingredienti della marinata, coprite con pellicola trasparente, trasferite la ciotola in frigo e lasciate marinare almeno una notte.

Trascorso questo tempo scolate la carne dalla marinata, filtrate il liquido e tenetelo da parte. Tritate il sedano, la cipolla e la carota e metteteli in una casseruola. Aggiungete il burro, 2 cucchiai di olio evo, il concentrato di pomodoro, il peperoncino e fate soffriggere su fiamma media. Quando la cipolla sarà trasparente unite anche la carne e fatela rosolare. Aggiungete il rosmarino, lo spicchio di aglio in camicia, la salvia e sfumate con un bicchiere di liquido della marinatura. Lasciate evaporare il vino quindi aggiungete la polpa di pomodoro e aggiustate di sale.

Coprite con un coperchio, abbassate la fiamma al minimo e portate a termine la cottura della carne. Il tempo di cottura dipenderà dalla carne stessa: più è tenera e più la cottura sarà veloce. Una volta che il capriolo sarà giunto a cottura, eliminate il rametto di rosmarino, lo spicchio di aglio e le foglie di salvia e tenete al caldo.
Preparate la polenta seguendo le istruzioni riportate sulla confezione. Disponetela nei singoli piatti, completate con il capriolo in umido e il suo sugo e servite subito.

Quale vino abbinare al capriolo in umido con polenta

Per accompagnare un piatto così saporito e speziato restiamo in Veneto dove nasce un vitigno autoctono a bacca rossa che viene vinificato in purezza: il Raboso! Si tratta di un vino rosso di medio corpo, leggero ed estremamente piacevole che si abbina perfettamente a questa ricetta di stagione. Il Raboso Piave IGT Veneto che ho scelto è di Cantina Pizzolato. Al naso ricorda i frutti rossi e la sua tipica acidità lo rende un vino fresco e vivace perfetto per accompagnare i salumi e i piatti ricchi della cucina veneta.
Oltre ad essere un ottimo vino che parla del territorio in cui nascono le uve, il Raboso Piave IGT Veneto di Cantina Pizzolato è certificato biologico e vegano ed è uno dei vini rossi della virtuosa linea Back to Basic presentata a maggio e 100% ecosostenibile. Un vino buono ed etico la cui produzione e imbottigliamento si distinguono per il basso impatto ambientale. Le uve sono certificate bio provengono dai vigneti dell’azienda agricola Pizzolato. Il vetro della bottiglia è composto per il 94% da vetro riciclato e ha il nome di wild glass. Il tappo è interamente in sughero, materiale ecologico naturale e sostenibile che permette di compensare un livello di CO₂ pari a 297 grammi. L’etichetta in carta Sabrage, 100% riciclata e ottenuta dagli scarti della lavorazione dell’industria del cotone, non contiene plastiche o altri materiali di derivazione non naturale. Essa occupa, sulla bottiglia, il minor spazio possibile, ed è un pezzo unico così da ridurre il quantitativo di colla. Inoltre la tecnica del debossing riduce al minimo l’uso di inchiostro che è inferiore all’1%. Infine l’imballo di cartone è anch’esso ottenuto al 79% da carta riciclata.

Sara

Buona forchetta, blogger e content creator sono un’instancabile curiosa. Nel 2010 ho deciso di riunire le mie passioni (cucina, scrittura, viaggi, vino e fotografia) in un blog, L'Appetito Vien Leggendo. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Sono anche una social media addicted e mi trovate sempre connessa!


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Buona forchetta, blogger e content creator sono un’instancabile curiosa. Nel 2010 ho deciso di riunire le mie passioni (cucina, scrittura, viaggi, vino e fotografia) in un blog, L'Appetito Vien Leggendo. Per professione collaboro con numerose aziende legate al food, beverage e travel occupandomi di food writing, food styling, editing, food photography, tour enogastronomici e interviste agli chef. Sono anche una social media addicted e mi trovate sempre connessa!