domenica 6 dicembre 2020

Les Nonnettes di Digione e ben tornato San Nicola

Nonnetta Nonnetta, ritmo ritmo...

Eh no, non confondiamoci, non è il cavallo di battaglia di Alberto Sordi. 
Con le Nonnettes di cui sopra, ce ne andiamo in Borgogna, nel capoluogo gastronomico di una delle regioni più ricche di bontà della Francia. 
Forse vi dice qualcosa la Crème de Cassis, o il Pain d'Epice, o l'immancabile Moutarde che altro non è la Senape che tutti amiamo. Oltre ad essere una regione di grandissimi vini. 
Ebbene, le Nonnettes nascono qui, nel 1300 in pieno Medioevo, all'interno di un Convento di Suore (la "nonne" in francese è la suora). 

Dal Pain d'Epice alla Nonnette il passo è breve 

La caratteristica di questi dolcini, che a Digione si consumano tutto l'anno ma che in genere vengono celebrati a partire dal 6 Dicembre in occasione della festa di San Nicola che apre ufficialmente la corsa verso il Natale, è la loro morbidezza profumatissima, una glassa leggera che garantisce alle tortine di restare morbide a lungo, ed un cuore fondente di marmellata di arance (ma anche di albicocche, mele cotogne, susine, ecc). 
Il loro straordinario profumo è dato da una miscela di spezie dal quale emerge l'anice stellato, oltre che le quattro classiche spezie del Pain d'Epice: zenzero, cannella, noce moscata, pepe garofanato o chiodo di garofano (ma nel nostro caso useremo del classico misto spezie reperibile con facilità). 
Il pain d'epices era già in auge in Francia dal XIV sec. 
Possiamo senz'altro dire che le Nonnettes sono un'evoluzione gentile e più delicata di qualcosa già molto apprezzata.

La Nonnette va attesa con pazienza come si fa con la donna amata. 

Lo straordinario carico di aromi di questo dolce si apprezza soltanto tempo dopo l'uscita dal forno. 
Quindi tenete a bada le fauci anche se il profumo vi toglierà di sentimento e aspettate il giorno dopo. 
Le cose migliori si ottengono con un po' di sacrificio e ci vuole tempo per ottenere delle perfette Nonnettes. 
Oggi, le migliori Nonnettes si possono gustare presso la Maison Mulot a Digione, che ha celebrato ben 224 anni di produzione tra pain d'epices e Nonnettes. 
Basti pensare che ogni anno soltanto in questa pasticceria, ne vengono prodotte e consumate oltre due milioni. 
Non ho la pretesa di condividere la ricetta originale perché credo che sia ben custodita dalle pasticcerie che producono questi dolci. 
Ma ho provato diverse versioni disponibili dalla rete, e quella che mi ha convinto maggiormente resta quella di Mercotte, che per altro ne fa un versione personale. 
L'occasione per proporvi queste tortine me l'ha data la cara Mary del blog Un'americana tra gli orsi invitandomi a partecipare ad una giornata dedicata al Ginger Bread 

Ingredienti per 8 Nonnettes in stampi da soufflé

100 g di farina di segale
100 g di farina 00
75 g di farina di avena
200 g di miele millefiori
35 g di zucchero 
200 ml di acqua
75 g di burro 
1 cucchiaino di bicarbonato
la scorza grattugiata di una arancia non trattata
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere 
1/2 cucchiaino di anice stellato in polvere 
1 cucchiaino di spezie per pain d'épices (o misto spezie)
50g di marmellata di arance 
  • In una casseruola, fate scaldare l'acqua con il miele, lo zucchero, il burro e la scorza di arancia, rimestando continuamente. Non appena il burro si è sciolto togliere dal fuoco. 
  • Setacciare le farine con il bicarbonato e tutte le spezie in una larga ciotola. Versare al centro il composto al miele e mescolare con una frusta in modo da sciogliere eventuali grumi ed ottenere un impasto ben omogeneo. 
  • Imburrare ed infarinare gli stampi (potrete usare anche degli stampi classici da muffin) e distribuire il composto riempiendo gli stampi per 2/3. Metterli in frigo per una mezz'ora. 
  • Accendete il forno a 190°. Con un cucchiaino formate una fossetta al centro di ogni stampo e riempitela con la marmellata di arancia. Fate cuocere per c.ca 14/18 minuti, sorvegliando con attenzione e fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto. Lasciateli raffreddare quindi sformateli e teneteli su una gratella fino a che non saranno freddi. Copriteli fino al giorno dopo e gustateli dopo il riposo. 









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