I piatti tipici della cucina piacentina

cucina piacentina

In provincia di Piacenza, come in tutta la Romagna, sono sempre rimaste le usanze e le tradizioni popolari che riguardano il cibo. La provincia è ricca di piatti tipici, ovviamente da poter assaggiare nella loro essenza solo in Romagna. Magari tra una visita e l’altra della città, potrai sederti in un ristorante e godere di tutte le specialità. Parlando di imitazioni, c’è da ammettere che la cucina italiana è invidiata in tutto il mondo proprio per le tradizioni che vengono ormai tramandate dal popolo, non c’è nulla di scritto. Quindi o vai sul luogo e gusti davvero la pietanza locale o sarà vano ogni altro tentativo.

Antipasti piacentini

Come da tradizione, nella provincia piacentina è rimasta una cultura importante nei confronti dei salumi derivanti dal maiale. Questo animale viene allevato da secoli nella Romagna e i suoi derivati sono stati inseriti nelle liste di alimenti DOP (Denominazione di Origine Protetta). Ciò significa che la lavorazione della carne di suino può avvenire solo nella provincia piacentina, mentre le carni possono arrivare da tutta la regione. Questo piatto come antipasto può essere accompagnato da un buon Gutturnio piacentino.

Tra le ricchezze culinarie sono famosi il Salame Piacentino, la Coppa Piacentina e la Pancetta Piacentina. Sono tutti salumi originari del maiale e si distinguono per il trattamento e il tempo di stagionatura. Il primo ha bisogno di solo 45 giorni di stagionatura, mentre per gli altri due bisogna considerare tra i quattro e i sei mesi.

Se sei in un ristorante piacentino, tra gli antipasti non potranno mancare questi tre elementi che hanno reso l’arte culinaria piacentina tra le migliori in Italia. Potrai poi accompagnarli con altre pietanze, come ad esempio una semplice torta di patate (De. Co.), costituita principalmente da una base di pasta sfoglia, sulla quale poggerà l’impasto di patate.

Ancora puoi trovare la bortellina (rivergarese, bettolese o della Val Luretta), semplici frittelle fatte con sale, acqua e farina, ottime per l’accompagnamento dei salumi prima elencati, oppure il bataro, altro tipo di focaccia prevalentemente fatta nella Val Luretta. Entrambe le pietanze sono ottime per l’accompagnamento dei salumi prima elencati, così da gustarsi un vero antipasto di campagna, semplice e delizioso.

Primi piatti e secondi piatti

Passando invece al vivo del pranzo o della cena, non possono mancare i primi piatti, anche qui la tradizione concede l’imbarazzo della scelta.

Tra i primi piatti hanno la meglio i tortelli (alla piacentina, di zucca e alla castagna) oppure gli gnocchi noti come i pisarei e faso oltre agli anolini.

I primi sono semplici tortelli ripieni, di zucca, ricotta o castagne, mentre i pisarei (De.Co.) sono gnocchi conditi con fagioli, cipolle, lardo e pomodoro. Quanto agli anolini si tratta di una pasta all’uovo ripiena di carne. Insomma ti divertirai a stuzzicare il palato!

Tra i secondi piatti, molto interessante è l’utilizzo della carne equina. Cucinata in diversi modi appare nei tre secondi piatti piacentini principali, tra cui, pìcula ‘d cavall, carne di cavallo tritata, stracotto d’asinina cotto nel vino rosso. Altra peculiarità della cucina piacentina è la lumaca alla bobbiese (De. Co).

Tra i vini che accompagneranno il tuo pasto, puoi trovare l’eccellenza Romagnola, che abbiamo già citato, il Gutturnio, ottenuto dai pregiati vitigni di Barbera e Croatina. Se ti trovi a Piacenza, non perderti queste specialità locali, perché in altri posti troverai solo imitazioni!