Gulasch a modo mio

Gulasch a modo mio Questo secondo viene fatto unendo tre tipi di carne: manzo, maiale, pecora ed il risultato è ottimo.  

La cipolla, la paprika e la lunga cottura fanno tutto il resto, un piatto adatto nelle giornate invernali, ma gari accompagnato da un buona polenta o da semmel knodel.
Gulasch a modo mio
  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura4 Ore
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaTedesca

Ingredienti

  • 300 gScamone di manzo
  • 300 gCoppa di maiale
  • 300 gPecora
  • 3Cipolle
  • 100 gBurro
  • 50 gFarina
  • 1 cucchiaioSalsa ketchup
  • q.b.Paprika piccante
  • q.b.Sale
  • q.b.Pepe

Preparazione del Gulasch a modo mio

  1. Tagliate la carne in piccoli dadi circa 2/3 cm. per lato e passarli nella farina.

  2. Mettete in un tegame, il burro e le cipolle affettate finemente. Stufarle lentamente a fuoco basso.

  3. Una volta che le cipolle sono ben ammorbidite aggiungere la carne, un pizzico di sale, un pizzico di pepe, mescolare far rosolare bene la carne.

    Unire, dopo 5-10 minuti, la paprika, mescolate e mettere il coperchio.

    Dopo altri 5-10 minuti aggiungete il ketchup e coprite tutta la carne con abbondante brodo rimettere il coperchio e far sobbollire per 3 ore circa (il sugo deve diventare denso e scuro).  

  4. Gulasch a modo mio

    Portare in tavole e buon appetito! 😉

  5. Gulasch a modo mio

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.Il gulasch (in ungherese gulyás o, più precisamente, gulyás-leves, che letteralmente significa “zuppa del mandriano”) è un piatto tipico della cucina ungherese che si è poi diffuso in tutta l’Europa centro-orientale e centrale (da cui la grafia gulasch usata nei paesi di lingua tedesca). Il gulasch è una zuppa che i mandriani cucinavano dentro un grande paiolo messo sopra un fuoco alimentato dalla legna all’aperto quando, ad esempio, trasportavano i pregiati bovini grigi di razza podolica (razza bovina dalle lunghe corna) dalla pianura della Puszta ai mercati di Moravia, Vienna e Norimberga. Questo piatto sostanzioso a base di carne, lardo, soffritto di cipolle e carote, patate e paprica era l’ideale per riscaldare i robusti bovari discendenti di una razza di cavalieri che era scesa in Europa verso la fine del secolo IX dalla steppa del Caucaso. Ma fu solamente verso la fine del XVIII secolo che il gulasch dalla prateria arrivò ad essere conosciuto dalle famiglie borghesi, per poi apparire sulla tavola del popolo insieme ad altri stufati di carne, come i paprikás aggiustati con la farina, la paprica e la tejföl (la panna acida), o il pörkölt, chiamata anche la “rosolata della Puszta”. A varcare però i confini nazionali per entrare nei menu di tante nazioni fu solamente il gulasch. Mentre nella sua forma originale è essenzialmente una zuppa a base di carne, in alcune varianti, soprattutto fuori dall’Ungheria, viene cotto tanto finché, asciugandosi, diviene una specie di spezzatino. Il colore rosso è dato dalla paprica immessa in abbondanza, che, contrariamente a quanto si possa credere fuori dall’Ungheria, non è molto piccante (infatti la parola paprika in ungherese significa peperone).

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Pubblicato da lemieloverie

Non sono uno chef, né tanto meno chissà quale cuoca, ma mi è sempre piaciuto cucinare e la mia passione è diventata anche un lavoro, ho gestito per 10 anni il Chiosco le coccinelle a Ravenna. Raccolgo in questo blog le miei ricette, quelle recuperate di famiglia e tutte quelle che nel tempo ho provato e che mi sono particolarmente piaciute.

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