Geek Chicken: due fritture & scialatielli ai frutti di mare #Gomorra

Mammà, tu avisse partecipa’ a ‘nu programma ‘e cucina dint’ ‘a televisione!

Così, con una scena quasi familiare, ha iniziato la prima stagione di Gomorra, serie diventata ormai un cult sia qui che all’estero. A breve, ci sarà la quarta e attesissima stagione e, quindi, ho deciso di omaggiare una serie che mi ha colpito tantissimo – soprattutto perché prodotta in Italia! – con i due piatti che più sono stati citati dal web: le famose du frittur di Salvatore Conte e o’ scialatiello di Don Pietro Savastano.


Du frittur – le due fritture di Salvatore Conte

Come ci è ben chiaro fin dalla prima puntata, Salvatore Conte è un grande appassionato di cucina tradizionale, soprattutto grazie alla madre, che vediamo spesso intenta a cucinare grandi pentoloni di tagliatelle. Dopo l’incendio di inizio stagione, il nostro si sposta all’estero ed è qui, quindi, che lo vediamo intento ad ordinare le “deux fritures”, frase resa famosissima dal gruppo napoletano The Jackal.

Nella decima puntata della prima stagione, Salvatore Conte e il suo autista, Massimo, si fermano presso un ristorante francese ed ordinano il piatto che, però, non ci verrà mostrato.

Ingredienti:
per due fritture
  • 12 gamberetti
  • 300 gr di calamaretti
  • 150 gr (circa) di farina bianca
  • Olio d’oliva q.b.
  • Sale q.b.

Lavate con cura i calamaretti e ricavatene tanti anelli, tagliandoli. Asciugateli e infarinateli bene, fate la stessa cosa con i gamberetti. A piacere, potete privarli della testa.
In una padella capiente, mettete olio abbondante e portatelo a temperatura.
Friggete prima i gamberetti e, quando assumeranno un bel colore, scolateli, asciugateli su carta assorbente, in modo da far assorbire tutto l’olio in eccesso. Salate leggermente.
Friggete anche gli anelli di calamari e, quando saranno ben colorati, scolate anche questi su carta assorbente e salate a piacere.
Servite con una fettina di limone.
A Napoli, la frittura, generalmente, si serve nel classico “cuoppo” (cono), solitamente di carta gialla.



O scialatiello ch’e frutt’ ‘e mar – Scialatielli ai frutti di mare secondo Don Pietro Savastano

La seconda stagione è sicuramente molto movimentata per tutti i personaggi, soprattutto per il boss Savastano, che da un luogo segreto e ben protetto continua a manovrare il quartiere grazie a Patrizia, una giovane che avrà un ruolo fondamentale nella serie. Durante una loro conversazione, nella quarta puntata, Don Pietro chiede alla ragazza proprio di questo piatto e le spiega come debba essere preparato (Cannavacciuolo levate proprio).

O scialatiello ‘o ssai comme se fa? Cu ‘e frutt’ ‘e mare… e po’ ce vo’ ‘o cucchiaro.

Ingredienti:
x4 persone
  • 500 gr di scialatielli freschi
  • 250 gr di calamari tagliati a pezzi
  • 350 gr di gamberoni
  • 300 gr di cozze
  • 200 gr di vongole veraci
  • 100 gr di lupini (vongole più piccole)
  • 250 gr di pomodorini freschi
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • Olio evo q.b.
  • Peperoncino piccante
  • Prezzemolo tritato
  • Aglio

In una ciotola capiente, versate 1 litro d’acqua e due cucchiai di sale assieme alle vongole, in modo da farle spurgare (ovvero far cacciare ai molluschi la sabbia rimasta all’interno). Pulite le cozze dalla “barba” che sporge leggermente dal guscio, facendo attenzione a non uccidere il muscolo. A piacere, potete sgusciare i gamberetti, in modo da rendere più veloce la cottura (e la mangiata!). In una saltapasta molto capiente, versate un po’ di olio evo e fate soffriggere leggermente l’aglio intero, sbucciato. Unite le cozze e le vongole e fate cuocere per un minuto con un coperchio, dopodiché, alzando la fiamma per qualche istante, sfumate con il vino e poi riabbassate la fiamma. Ricoprite con il coperchio e lasciate cuocere per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo, iniziate a riscaldare l’acqua per la pasta. Unite i gamberetti, i pomodorini tagliati in pezzi e il prezzemolo e fate cuocere fino a quando non si saranno colorati. Mentre aspettate che la pasta si cuoce, potete togliere i gusci delle vongole, in modo da rendere più facile l’impiattamento. Una volta cotta la pasta, prendete gli spaghetti con un forchettone e uniteli al sughetto, facendo amalgamare il tutto per bene e poi servite con un delizioso bicchiere di pipì.

Biv aggià capì si me pozz’ fidà e te

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