Ciciri e tria di San Giuseppe

Questo piatto vanta origini antichissime, che ci riportano addirittura agli arabi e alle celebrazioni agresti per l’equinozio di primavera dell’antichità classica, dove ci si serviva di questa ricetta per utilizzare i legumi vecchi per far posto al nuovo raccolto. L’uso di questa ricetta è inoltre legato ad una lunga tradizione popolare, in base alla quale durante le celebrazioni per la festa di San Giuseppe, venivano allestiti dei lunghi tavoli e si preparavano grandi quantità di questa pietanza da offrire ai poveri del paese.

Per chi fosse ancora perplesso: ciciri e tria sta per pasta con i ceci e quindi questa ricetta consiste in una specie di tagliatella, che viene in parte lessata ed in parte fritta, unita ad i ceci che invece vengono quasi stufati.

In Salento questa ricetta assume diversi nomi a seconda del paese dove la si prova, i ceci, infatti, possono essere definiti come “ciciri“, “ciciari“ o “ciceri“ (l’unico elemento in comune è la “tria” e non varia). Questi sono solo alcuni esempi ma mettono in evidenza nel migliore dei modi come, pur posizionandosi in una stessa zona geografica, i paesi salentini abbiano diverse denotazioni anche per prodotti di uso comune.

Ingredienti:
Pasta fatta in casa
150 gr di ceci secchi (dose per 4 persone)
brodo vegetale
cipolle, aglio, peperoncino, sedano, carote q.b.
olio, sale, pepe q.b.
Preparazione:
Circa dodici ore prima di cucinare questa ricetta ricordate di mettere a bagno i ceci in acqua salata. Solo dopo le dodici ore, appunto, saranno pronti per essere messi in padella insieme a cipolla, aglio, peperoncino, sedano e carota (a discrezione del vostro gusto) per iniziare la loro lenta cottura aggiungendo di tanto in tanto del brodo vegetale per mantenerli morbidi.

Per quanto riguarda la pasta, invece, si parte dalla base della ricetta salentina della pasta fatta in casa: si prepara un impasto molto consistente (due terzi di farina 00, un terzo di farina di grano duro o farina d’orzo e acqua) che viene steso come una classica sfoglia ma, questa volta, viene tagliata in modo da ottenere tagliatelle larghe anche un paio di centimetri.

Gli scarti della sfoglia saranno la particolarità di questa ricetta: dovranno essere tagliati a pezzi irregolari e fritti in olio extravergine di oliva, ottenendo i cosiddetti frizzuli, che daranno al piatto una consistenza più croccante che va a contrapporsi alla consistenza tenera della pasta fatta in casa andando a creare il mix caratteristico della ricetta.

Unite quindi la pasta lessata ai ceci e, dopo aver mischiato i loro sapori, aggiungete la pasta fritta. Un segreto per questa ricetta è quello di aggiungere molto pepe, solo se di vostro gusto, che lega perfettamente con il gusto e gli odori di questo piatto tipico salentino.

Ecco quindi per voi un’altra ricetta da aggiungere al ricettario salentino. Una pietanza povera ma dal gusto delicato, che le nostre nonne preparavano dedicandoci anche tutta la giornata: al tempo, infatti, si facevano cuocere i ceci nelle pignate (pentole di creta) nel camino andando così ad impiegare quasi intere giornate per la preparazione di questo piatto.

Come tutte le ricette tradizionali salentine, anche questo è un piatto semplice da realizzare per chi ama mettersi alla prova in cucina, e con ingredienti semplici e facili da reperire. Per chi preferisse semplicemente gustarli è comunque possibile assaggiare questa delizia nei ristoranti di cucina tipica del centro storico di Lecce e in alcuni agriturismi del Salento.

Fonte della ricetta:https://blog.giallozafferano.it/unadonnaincucina/ciciri-e-tria-di-san-giuseppe/

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