Letture gustose parte 621

Ci sono degli equivoci da risolvere anche nel panorama dei cosiddetti “mangiari toscani” e riguardano una specialità che troviamo spesso sulle nostre tavole: i “biscotti di Prato” non sono nati a Prato. In riva al Bisenzio hanno trovato dignità, successo e un nuovo nome, ma non vi sono nati. Così come non esiste “la” ricetta dei “biscotti di Prato”, ma tante variazioni sul tema, a seconda della fantasia, dei gusti e delle mode del momento. E tanto meno i “biscotti di Prato possono essere scambiati con i “cantucci”, i quali vantano una storia ben più antica e solo negli ultimi 150 anni hanno vissuto un’esistenza “parallela” a quella dei dolcetti con le mandorle. Marco Ferri, l’autore di questa ricerca storicamente rigorosa e gastronomicamente seducente, spulciando documenti d’epoca racconta una storia che parte da lontano, dall’invenzione del pane, e giunge sino ai nostri giorni, fino alle nostre abitudini, come quella di “sposare” questo prodotto così tipico a del vino liquoroso.

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