Torta paradiso con mousse di cachi – senza glutine e senza latticini

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A volte qualcuno mi chiede “Ma perché corri? Non hai paura sola?”

Rispondere è complesso, ma questa sera posso provarci, a modo mio.

Era da tanto, troppo, che non correvo di sera ed oggi mi è stata regalata un ora dalla mia mamma e ne ho subito approfittato.

Scarpette nuove, d’obbligo la bomboletta per l’asma e via lungo il fiume.

Non ricordavo quanto bello potesse essere il paesaggio serale, i colori tenui, smorzati, sbiaditi dalla giornata, dal tempo, dall’autunno. Il silenzio mi avvolge e mi culla, in lontananza solo il vociare frenetico dei cani rinchiusi in gabbia. Tutto è immobile, fermo, come sospeso: l’acqua del fiume è poca e stagnante e raduna foglie ingiallite che galleggiano intorpidite dall’aria fresca. Un gabbiano volteggia sulla mia testa in cerca, forse, di compagnia.

Ma il mio percorso è in solitaria, costeggio il canale colmo ma lentissimo e cupo. Il sole stanco si china, si specchia nelle acque e arrossisce ed uno stormo di anatre prende il volo intimorite dal mio arrivo.

Quindi decido di voler ammirare questo panorama da sopra la collina, dove c’è la chiesa e mi intrufolo tra i vecchi vicoli del paese, con passo felpato come un gatto per non essere vista e salgo con fatica le lunghe scale e poi su per l’infinita salita. Credo di non farcela, il fiato è corto, ma manca poco. In lontananza vedo il sole che ha deciso di aspettarmi e mi incita a non fermarmi.

Arrivo in cima e lo spettacolo è enorme: sul paese, sui campi e fino in fondo, dove svetta un campanile eremita, si alza fiacca la bruma che tutto avvolge come una coperta di seta.

Il sole finalmente raggiunge l’orizzonte ed io mi fermo: respiro veloce, che il fiato si fa corto, ma i miei occhi han sete di vedere questo spettacolo e il mio cuore sussulta di gioia per ciò che mi è stato donato in questa serata d’autunno.

Ma il riposo è un attimo fuggente, il sole è calato e la strada si farà cupa.

Veloce corro per la discesa, che facile non è, scelgo la strada corta che porta al ponte e, tolti gli auricolari, odo solo il suono ritmico dei miei passi sui sassi ed il respiro affannoso. Il silenzio mi avvolge ed io ora mi tuffo in quella bruma che sfioro e mi accarezza e mi culla. L’aria fresca arriva ma è solo un lieve pizzicore sulla pelle accaldata e sudata. Non ho paura, son sola ma non troppo, ogni anima del mio passato mi fa compagnia ed io corro ancora più adagio per assaporare ciascun istante e attimo di un’ora che volge al termine: fra pochi passi sarò al bivio per casa, e poi l’ultima salita con la fine di questo sogno ad occhi aperti. Rimetto la musica, inizia “Don’t cry”, perfetta per questa serata lieve e malinconica e allora decido di prolungare il sogno quindi dritta al bivio, solo un chilometro in più passando sotto al salice piangente e accanto ai meli carichi di frutti gialli.

Un albero di cachi, piccolo piccolo, poco più alto di me si fa notare per i suoi rami carichi di frutti maturi e succosi. Talmente carico che il peso curva la pianta che resiste al peso eccessivo.

E il torpore inizia ad arrivare, quasi buio, quasi stanca ma nulla ora può farmi fermare, corro, corro, attraverso il ponte, corro sulla strada colma di persone che tornano dal lavoro, arrabbiate, deluse, nervose, ed io che le sfioro serena e le gambe sembrano andare da sole.

Corro, raggiungo la via, vedo la casa in lontananza ed intravedo la mia bimba impegnata nel gioco, corro e poi un grido gioioso e acuto, MAMMA! Le mani che lasciano in monopattino che prova a restare in equilibrio cadendo poi rovinosamente sul selciato e i suoi passi rapidi e veloci, la SUA corsa verso di me. Mi butta le braccia al collo “Mamma, sei tornata, sei a casa”

“Si Amore, SONO A CASA”

Ecco cosa è la corsa, emozioni, pensieri, sensazioni, colori, sfumature. Tutti i sensi del corpo che entrano in comunicazione fra loro in un crescendo emozionante di visioni e attimi sia fisici che mentali. Non provo paura, anche quando la strada è quasi buia, anche se sono in mezzo ai campi, anche se il sentiero è fuori dal cammino comune. Corro e basta.

Alcune ricette nascono così, correndo.

I cachi mi hanno chiamato. Ho dovuto farne una torta.

E visto che molti dicono che le mie torte sono troppo complesse ho deciso di ripartire dalle basi: torta paradiso, più semplice di così 😉

Ma ovviamente torta paradiso senza glutine e senza latticini.

La ricetta l’ho presa dal maestro Sal de Riso e l’ho semplicemente sglutinata e delattosata, volendo usare lo strutto per non seccarla troppo.

Purtroppo le farine senza glutine sono molto asciutte e il giorno dopo le possono risultare secche. Lo strutto aiuta ad evitare questo.

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INGREDIENTI

100 grammi di fecola di patate*

90 grammi di farina di riso finissima (mi raccomando fine!!)*

150+40 grammi di zucchero

50 grammi di olio di semi o di riso

50 grammi di strutto

2 uova (100 grammi) di galline felici

80 grammi di tuorli (circa 5) sempre di galline felici

scorza di un limone biologico

semi di vaniglia

1 pizzico di sale

½ bustina di lievito*

PER LA MOUSSE DI CACHI

350 grammi di cachi frullati, senza buccia

Qualche goccia di succo di limone

5 grammi di agar agar*

* ingredienti a rischio contaminazione. Per celiaci devono essere certificati.

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Setacciate la fecola con la farina di riso e il lievito.

Accendete il forno a 170 gradi.

Le uova devono essere a TEMPERATURA ambiente.

Innanzitutto montate con le fruste lo strutto insieme ai 150 grammi di zucchero, la scorza del limone e la vaniglia fino a quando non sarà una crema. Aggiungete l’olio a filo mentre monta e incorporate bene.

Sempre mente le fruste sono in movimento aggiungete i tuorli, uno alla volta. Non aggiungete fino a quando il precedente non è incorporato bene.

A parte montate le uova intere con i 40 grammi di zucchero e il sale. Montatele a lungo fino a quando non saranno gonfie e spumose, ci vorranno almeno 15/20 minuti.

Potete procedere ad assemblare tutte le preparazioni.

Aggiungete un terzo delle farine e lievito setacciate fra loro al composto di strutto montato e mescolate dal basso verso l’alto, poi aggiungete un terzo di uova montate, mescolate delicatamente e procedete così alternando farine e uova. Mi raccomando mescolate piano per non smontare il tutto.

Il composto sarà molto sodo, così deve essere, se guardate il video di Sal de Riso, non sarà così sodo come il suo, ma è normale.

Versare il una tortiera dal diametro di 24 centimetri, oliata e infarinata (con farina di riso) e fate cuocere per circa 45/50 minuti.

Come vi dico sempre la cottura varia da forno a forno, fate attenzione a non farla cuocere troppo perché perderete l’effetto umido e soffice.

PER LA MOUSSE

Ponete in un padellino 200 grammi di polpa di cachi, l’agar agar e il succo di limone e portate a ebollizione per 3 minuti mescolando in continuazione.

Successivamente spegnete la fiamma, fate raffreddare leggermente e aggiungete i restanti 150 grammi di polpa di cachi, così facendo conserveremo il colore e le proprietà benefiche del caco, almeno in parte.

I cachi sono ricchi di beta-carotene, potassio e vitamina C, indicati quindi a chi pratica sport.

Lasciare raffreddare in frigo.

Al momento di servire la torta completamente raffreddata creare dei ciuffetti di mousse con la sac a poche munita di beccuccio a stella.

Volendo potete anche farcire la torta.

Nella mousse non ho aggiunto zucchero di proposito poiché i cachi sono un frutto dolcissimo ma se lo desiderate potete dolcificarla leggermente.

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6 pensieri su “Torta paradiso con mousse di cachi – senza glutine e senza latticini

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