Un tuffo nel sale!

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Adoro il mare, seppur la salsedine che rimane sul corpo, che sembrerebbe essere un toccasana per la pelle ed il nostro organismo, un po’, non nascondo, mi infastidisce. È da questo connubio salute/fastidio che è nata la curiosità di fare più chiarezza dietro a quello che è il mondo del sale.  Ed eccoci così a visitare le Saline di Cervia, alle porte del Delta del Po, a gustare i granelli dolci di sale integrale e a fare una meravigliosa gita in barca, riscoprendo l’incanto di una natura che si cerca di lasciare incontaminata.  E, dopo una accurata prefazione, eccoci muniti di binocoli, per guardare da lontano i volatili che han fatto di quel posto il proprio habitat.. i gabbiani comuni, i fenicotteri, la pettegola, il fratino, il cormorano e tanti altri, hanno nidificato, dando il seguito alla loro specie.

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Tra una vegetazione caratterizzata da foglioline sottili, come per richiamare meno acqua possibile, ecco invece sbucare la salicornia, un’erba spontanea, carnosa, che cresce ai lati dei bacini delle saline, dal gusto naturalmente salato, una leccornia che si  vuole lasciare al suo sale e a quel terreno dal fondo scuro come la pece, ricco di argilla, utilizzato non solo per i trattamenti di bellezza ma anche per quelli salutari. Scopriamo che periodicamente alcuni turisti, per beneficiarne delle qualità, si insediano di nascosto per farsi i fanghi, scappando poi furtivamente con il pastone addosso.. imageCi troviamo in una delle aree protette del mediterraneo, e seppur faccia già caldo, i bacini sono ancora molto liquidi.. le piogge hanno avuto la meglio anche quest’anno ed il sale, denominato l’oro bianco, per la ricchezza di oligoelementi che lo contraddistingue, fatica a formarsi. Anche quest’anno, ci annunciano, le confezioni in vendita saranno di ridotte misure. Qui il sale è raccolto secondo il metodo tradizionale, essiccato in maniera naturale alla luce del sole e lavato con acqua ad alta salinità, non viene sbiancato nè macinato o aggiunto di additivi perchè si mantenga la sua purezza e le sue preziose caratteristiche che gli dona l’acqua marina. Pensate, che il sale appena raccolto si presenta di colore rosa. Questo colore è dato dall’alga dunaniella, ricca di licopene e betacatotene. Nelle saline troviamo anche infiniti e minuscoli crostacei d’acqua salata, le artemie saline, dette anche scimmie d’acqua, che sviluppano adattamenti in condizioni di vita estreme come le pozze di sale. Sono proprio questi minuscoli crostacei che nutrendosi di alghe, danno il colore rosa ai fenicotteri di cui ne vanno ghiotti!

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Il sale dolce di Cervia oltre ad essere integrale è anche dolce. Non si parla di una dolcezza intesa come zuccherina, bensì di una mancanza di amarezza, presente invece in altre tipologie di sale in commercio, dovuta alla solidificazione di cloruro di sodio puro prima della solidificazione degli altri sali presenti nell’acqua di mare. Complice il mare, con le sue basse temperature.

Questa caratteristica lo rende particolarmente ambito in gastronomia e pasticceria per la preparazione di salumi, formaggi e cioccolato.

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Sarà che sono affascinata da tutto ciò che è cibo e quindi particolarmente sensibile, ma soprattutto negli ultimi anni ho avuto la percezione che si stiano facendo due vere e proprie campagne, una anti sale ed un’altra pro sale integrale. Una cosa è certa, di sale bisognerebbe consumarne poco, il meno possibile. Ma perchè il sale sarebbe cosî dannoso?

A tale propositivo, riporto parte di un articolo di Marco Bianchi che spiega:

“Meno sale significa meno ritenzione idrica e quindi di conseguenza depurazione più immediata del tuo organismo. Il sodio ha la capacità di trattenere i liquidi presenti tra le cellule, cioè di ostacolare la circolazione e di trattenere le tossine all’interno del nostro corpo. Svariati studi confermano i molteplici benefici dovuti a una minore assunzione di sale. Troppo, facilita la comparsa di ipertensione, disfunzione renale, calcoli renali, osteoporosi, infezioni gastriche e si sta valutando se vi sia una correlazione con il rischio di tumori dello stomaco.”

Il quantitativo raccomandato per la nostra dieta quotidiana? 3-5 grammi al giorno, circa un cucchiaiono. Di sali ve ne un’infinità, di diverse sfacettature e colori e spesso si ha l’imbarazzo nella scelta.

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Dicono che il comune sale da cucina che si trova al supermercato non sia tra i più raccomandati in quanto è molto raffinato e non apporta nulla al nostro organismo. Se si sceglie invece  un sale marino integrale, la questione sembrerebbe cambiare perchè fornirebbe al nostro organismo minerali e altre sostanze utili tra cui il magnesio, lo zinco e lo iodio. Ma è davvero così?!!

Secondo l‘articolo di Dario Bressanini , confermato anche dalla mia nutrizionista Lucilla Titta, le percentuali di micronutrienti che il sale integrale apporterebbe al nostro fisico sarebbero davvero insignificanti rispetto ad un sale raffinato, non tali da giustificare una visibilità di prestigio salutistico, nonché una lievitazione sostanziale del prezzo del prodotto, cosa che invece è avvenuta per molti sali. Certo è che, se lo iodio, un oligoelemento fondamentale per il nostro benessere, viene  addizionato artificialmente al sale raffinato, per eradicare i gravissimi problemi che la mancanza può causare (gozzo/demenza), privarsene non sarebbe un bene.

Peccato che sui miei pacchettini di Sale dolce di Cervia acquistati leggo a chiare lettere.. “This salt does nor supply iodide, a necessary nutrient.” .. credevo di aver fatto un affare salutistico con il mio acquisto ed invece.. Vabbè, lo utilizzerò per qualche ricettina particolare, vista la mancanza di note amarognole!

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