Torta di ricotta e semolino al limone


Ci sono immagini o semplici parole in grado di risvegliare i ricordi di sapori ormai dimenticaticati. Una semplice fetta di torta di ricotta e semolino fatta da un’amica mi ha fatto tornare alla memoria la dolcezza e la morbidezza di quello che la mia nonna chiamava budino di semolino, in realtà alla vista identico alla torta.
Semolino, la parola magica legata all’infanzia nei ricordi di molti, Il semolino è il prodotto della macinazione dei chicchi dei cereali, tuttavia comunemente il termine indica la macinazione del grano duro. Questo prodotto è impiegato oltre che per la preparazione di zuppe e di gnocchi, come ad esempio i classici gnocchi alla romana, anche per le prime pappe destinate allo svezzamento del bambino e per la dieta degli anziani e dei convalescenti. Il semolino, infatti, è noto per la buona digeribilità e per il discreto senso di sazietà che assicura anche in quantità contenuta.
Nonostante il termine sia diventato il sinonimo del prodotto della macinazione del grano duro, vengono regolarmente prodotti anche il semolino di riso, il semolino giallo ottenuto dal mais, noto per la preparazione della polenta, e la cosiddetta crema di frumento, ossia il prodotto della macinazione del grano tenero impiegato per la pasticceria. Non posso negare che la minestra di semolino è ancora uno dei miei comfort-food preferiti. Pochi ingredienti per preparare questo dolce semplice da servire tiepido come scaldacuore.

Ingredienti (1 tortiera 20/22 cm)
600 gr latte fresco (intero o parzialmente scremato)
250 gr ricotta di pecora
150 gr zucchero grezzo di canna
120 gr semolino di grano duro
2 limoni di varietà Interdonato di Messina IGP
cardamomo macinato
2 uova medie
sale
zucchero al velo
Procedimento
Preriscaldare il forno a 180ºC gradi (funzione statico). 
Versare in una casseruola il latte e lo zucchero di canna, aggiungere la scorza grattugiata di un limone e un cucchiaino raso di cardamomo in polvere. Scaldare a fuoco moderato e a bollore, unire a pioggia il semolino, mescolando con una frusta in modo da non formare grumi. Cuocere, sempre mescolando, in modo che il semolino non si attacchi al fondo della casseruola, per 6/7′ minuti, fino a che il composto non si sarà addensato. Trasferire il semolino in una ciotola capiente o nel contenitore della planetaria.

Setacciare la ricotta ed aggiungerla al semolino, mescolando con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo; unire le uova, una alla volta, sempre mescolando con cura sino a completo assorbimento.
Oliare una tortiera (20/22 cm di diametro) e cospargere uniformemente di pane grattugiato. Versarvi il composto e livellarlo con l’aiuto di una spatola una spatola.
Infornare al centro del forno per 35/40′ minuti. Sformare il dolce una volta intiepidito e spolverizzare con zucchero al velo.
Servire il dolce tiepido.

Il dolce può essere servito con una crema di yogurt come suggerisce Ada nel suo sito www.sicilianicreativiincucina.it nella sua ricetta originale, o con frutta fresca o sciroppata e fettine di limone interdonato.
Il Limone Interdonato messinese IGP nasce da un incrocio tra un’antica varietà di limone ed il cedro, del quale assume una grande somiglianza.
La scoperta di questo particolare agrume si deve al colonnello garibaldino Giovanni Interdonato, da cui prende il nome, matura precocemente rispetto alle altre varietà limone.
Il succo di questo limone può essere bevuto anche senza aggiungere acqua perché ha meno acido citrico rispetto alle altre varietà di limoni e quindi è più gradevole al palato, per questa ragione è stato ribattezzato “il limone da mangiare”.
Ricco di succo e di vitamina C, il Limone Interdonato Messina IGP viene spesso usato nella preparazione di dolci tradizionali perché ha un sapore delicato e meno aspro rispetto agli altri limoni: pensiamo alla torta o alla crostata al limone e pistacchi di Bronte, la squisita marmellata, le gelatine, la spuma ghiacciata, i cannoli con ricotta e scorzette di limone. Questo limone è ottimo anche mangiato fresco in insalata, tagliato a spicchi e condito semplicemente con olio locale, aceto e sale: il pasto abituale dei contadini della zona. Per rendere più ricca la preparazione si possono aggiungere altri agrumi. In alternativa si possono cospargere gli spicchi dell’agrume con zucchero, lasciare riposare in frigo per una notte e poi consumare: è il limone “zuccarato”, una vera delizia. Oppure lo si può mordere come se fosse una mela.
Questa particolare varietà di agrume siciliano viene prodotto e commercializzato dalla Azienda Agricola Nisinatura nata nel 2001 a Fiumedinisi, un paesino collinare della riviera Ionica messinese, da un’idea imprenditoriale di Giuseppe Piccolo. E’ un’azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di uova di galline allevate all’aperto, polli da carne ruspanti. Vanta una variegata produzione di prodotti ortofrutticoli freschi e del Limone Interdonato di Messina IGP.
www.nisinatura.com




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