Strozzaprete ragu’ d’agnello e carciofi

L’etimologia del nome è evidente: trattandosi di forme grosse e pesanti di maccheroni, gli strozzapreti erano spesso di consumo non agevole, perfino, nella satira popolare d’allora, tipica d’una società con una forte presenza ecclesiastica, da parte di quelli che erano ritenuti i ghiottoni per eccellenza: i preti (infatti, nel Sonetto del Belli sopra citato, si racconta di un pranzo in cui un prete goloso e avido trangugia senza alcuna difficoltà perfino una grossa porzione di strozzapreti). Una delle leggende create per spiegare l’origine del nome si rifà alla tradizione secondo cui le donne romagnole preparavano questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese, mentre i mariti, di estrazione evidentemente più anticlericale, auguravano al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della minestra. Un’interpretazione suggerisce che l’etimologia del nome possa ricondursi alla consistenza degli strozzapreti, tale da domare anche la fame del prete (notoriamente forte mangiatore) sino a strozzarlo.
Un’altra interpretazione lega il nome al movimento secco e deciso con cui la casalinga romagnola “strozza” i listelli di sfoglia per ottenere gli strozzapreti, quasi a esprimere una rabbia tanto intensa tale da strozzare un prete. Un’altra leggenda è spiegata per la conformazione dello “strozzaprete”, che è simile ad un laccio per le scarpe, fatto di cuoio arricciato, (molto facile da reperire e apparentemente innocuo), il quale veniva usato proprio per strozzare i preti nei tempi dello stato pontificio, quando l’anticlericalismo era diventato fortissimo. Un’altra tradizione molto diffusa in Romagna vuole che tale tipo di pasta senza uova venisse preparata quando la massaia (l’azdora) rimaneva senza uova perché il prete se le era portate via tutte. La massaia, quindi, mentre impastava la farina con l’acqua si augurava che il prete si strozzasse mentre mangiava le uova con le quali lei avrebbe dovuto fare la pasta per la sua famiglia.
La sfoglia deve essere stesa con il mattarello abbastanza spessa, poi va tagliata a strisce di circa 1,5 cm di larghezza. A loro volta le strisce vengono tagliate a 5 cm o più di lunghezza e piegate manualmente una ad una come per i cavatelli (che sono molto più piccoli). Questo tipo di pasta, nell’immaginario italiano moderno considerata molto “rustica”, “rozza” e popolaresca, nata come riferisce il Belli unicamente con condimento di “sughillo” (voce napoletana dell’800 per sugo di arrosto o “stufato di carne”), oppure di formaggio e pepe, come tutte le paste antiche, è oggi condita con ragù e analoghi condimenti ricchi

Strozzaprete ragu’ d’agnello e carciofi 
strozzapreti ragu' agnello e carciofi ruggeri alessandra 
500 gr di polpa di agnello
15 carciofi media grandezza
150 gr di strozzaprete a persona
olio
sale
pepe
peperoncino
3 spicchi di aglio
trito di odori con più’ cipolla
2-3 bacche di ginepro
vino bianco qb
Spolpate con un coltello ben affilato la polpa dall’osso. Io uso come pezzo la coscia di agnello.
Tagliatela prima a pezzi medi e poi piano piano battetela a coltello e fatela più’ piccola che  potete.
Una volta pronto il trito di carne, mette in padella 1 spicchio di aglio , il trito di odori con olio evo.
Fate dorare e poi aggiungete la carne di agnello tritato, una presa di sale, le bacche di ginepro schiacciate e tritate, un pizzico di peperoncino e pepe.
Fate cuocere a fuoco basso e poi aggiungerete un bicchiere di vino bianco.
Continuate a cuocere la carne con il coperchio e se necessario aggiungete altro vino.
Nel frattempo pulite e carciofi e tagliateli a spicchi. In una padella mettete 2 spicchi di aglio con olio evo e quando e’ dorato aggiungete i carciofi, il sale, pepe e sfumate con un bicchiere di vino bianco ed 1 mestolo di acqua.
Coprite i carciofi con il coperchio e fateli cuocere.
Quando i carciofi sono quasi cotti uniteli al ragù d’agnello e fateli insaporire insieme.
Assaggiate e se necessario aggiustate di sale e pepe.
Per terminare la cottura potrebbe essere necessario aggiungere altro vino bianco.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, nel frattempo mettete circa 2 mestoli a persona di ragù’ in una padella e scaldatelo con l’aggiunta di un poco di acqua di cottura.
Scolate la pasta e mantecatela in padella con un poco di parmigiano e pecorino.
Strozzaprete ragu agnello e carciofi alessandra ruggeri
Alessandra………Bon Appétit !!!

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