Speciaal: da Extraomnes una birra perfetta per l?estate

Estate, tempo di caldo, mare e vacanze… almeno per qualcuno. In tanti preferiscono evitare le bevande alcoliche a favore di qualcosa di più rinfrescante e ci sentiamo di comprenderne l’esigenza. C’è però chi non vuole rinunciare ad una buona birra e si limita semplicemente a stare attento alla gradazione alcolica, dando la preferenza a stili più leggeri e beverini. La buona notizia è che non mancano le alternative per chi rientra in quest’ultima categoria, perché tra le tendenze più recenti del mercato, tra IPA e sour che abbondano, c’è molta varietà e qualità.

La filosofia session

Nell’ampio panorama delle birre artigianali che si sta delineando negli ultimi anni, infatti, c’è sì una ricerca di birre estreme, particolari, sperimentali e talvolta azzardate, ma c’è anche un versante opposto che predilige la bevibilità spinta all’ennesima potenza. Ci sono, per esempio, le session beer, il cui stesso nome suggerisce la quantità di fruizione: una session è una birra che può essere bevuta più volte nell’arco di una serata, per accompagnarla e sostenerla senza diventare invasiva da nessun punto di vista. Non è uno stile, è una filosofia: basso grado alcolico (al massimo 4.5%), gusto equilibrato senza eccessi e, perché no, prezzo contenuto. Una session deve essere un elemento della serata, senza diventarne protagonista ed è ovvio che per le sue caratteristiche di bevibilità si candida a birra ideale per chi vuole qualcosa di leggero e non impegnativo.

Special, di nome e di fatto

Il nostro suggerimento di oggi rientra proprio in questa categoria, essendo nelle parole del birrificio che l’ha prodotta, Extraomnes, una “session beer nel significato più puro del termine.” Abbiamo bevuto e apprezzato molte delle ricette del birrificio di Marnate (Varese), della loro natalizia abbiamo anche scritto su queste pagine, e ci siamo avvicinati con entusiasmo alla Speciaal, prodotta e presentata per la scorsa estate, evidentemente proprio per assecondare l’esigenza raccontata poco sopra.

Ma se l’allineamento all’idea di session beer è evidente, meno lo è la scelta dello stile di riferimento, perché la Speciaal si muove tra essi senza rientrare in nessuno in particolare.

Ha aromi e amaro che ricordano una IPA, ma non lo è; ha la bevibilità di un’APA, ma una base che richiama maggiormente una blond ale di stampo belga, pur limitandosi nella gradazione alcolica. Insomma è, come il nome stesso suggerisce, una ricetta speciale del birraio Luigi “Schigi” D’Amelio che si diverte a sperimentare anche su una birra più leggera e beverina quanto già fatto con altre più complesse e strutturate.

Agrumata e floreale, la Speciaal è una bevuta gradevolissima grazie alla secchezza e l’amaro dato dal luppolo Azacca usato in dry hopping; dissetante con la vivacità della carbonazione; soddisfacente e freschissima anche al naso con toni di pompelmo, mandarino e qualche nota più tropicale.

Sulla via del cane

Rimanendo in casa Extraomnes, c’è qualcosa della Speciaal che ricorda la loro Blond e la Zest, ma in questo caso il finale è molto più intenso. La continuità con il birrificio di appartenenza è mantenuta anche nel look, con il solito cane ritratto in verde intenso su sfondo nero, così come il nome della birra, senza nessun particolare orpello grafico (per la Kerst, per esempio, avevamo evidenziato come la base grafica del birrificio fosse stata adattata al periodo natalizio). La birra stessa all’aspetto appare chiara torbida con una testa di schiuma ampia e persistente e, bevuta nella pinta americana suggerita dal sito di Extraomnes, si rivela la scelta migliore per assecondare la voglia di una bevuta fresca e dissetante per questa estate che solo ora sembra entrare climaticamente nel vivo. 

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