Sharknado, dallo schermo alla birra

Abbiamo più volte, dalle pagine di questa rubrica, sottolineato quanto il fenomeno della birra artigianale sia vivo e in crescita. E oggi vi parliamo di una recente scoperta che conferma sia la vitalità e attenzione che il settore sta dimostrando, sia la sua creatività nel rispondere alle diverse esigenze: la birra ispirata a Sharknado 5.

Si tratta di una collaborazione tra il birrificio inglese Northern Monk, originario di Leeds, e la casa di distribuzione Tribal Films, una edizione limitata nata per lanciare l’uscita in homevideo, su territorio britannico, del quinto capitolo della saga.

Il pazzo mondo di Sharknado

Per chi non la conoscesse, Sharknado è una serie di film per la TV prodotta da The Asylum e mandata in onda in USA dal canale tematico SyFy. Una saga che oscilla pericolosamente e consapevolmente tra l’horror e il comico, iniziata nel 2013 e destinata a chiudersi dopo cinque seguiti proprio questa estate, con il sesto film The Last Sharknado: It’s About Time. La premessa è folle: l’arrivo di un possente ciclone pesca dall’oceano al largo di Los Angeles dei pericolosi squali e li trascina sulla terraferma, dove continuano a fare il loro dovere di macchine mangiauomini. Uno spunto che nel quinto capitolo uscito la scorsa estate, Sharknado 5: Global Swarming, ha assunto carattere internazionale, portando lo spettatore da Londra all’Asia, l’Australa e al Sud Africa, tra citazioni e il solito gusto per l’eccesso e il demenziale.

Sapore di mare, sapore di sale

I ragazzi di Northern Monk, con piglio da appassionati della saga, hanno accolto la sfida di realizzare una birra di Sharknado 5 senza limitarsi ad apporre la grafica del film sulle lattine, ma omaggiando il film di The Asylum nel concepire una ricetta ad hoc con creatività e la doverosa dose di autoironia.
La base della birra a tema 5harknado è una IPA, ma l’aggiunta di arance rosse e sale marino la caratterizza notevolmente sia nell’aspetto che nel sapore: il colore è infatti di un ambrato carico, tendendo al rosso, e note fruttate sono evidenti anche al palato, componenti di un gusto gradevole che si bilancia tra il leggero amaro di una IPA non troppo spinta e il dolce della sua anima più fruttata, in cui anche il salato è una lieve e piacevole aggiunta.

Una elevata bevibilità che non compromette la complessità del sapore: c’è ovviamente l’agrumato dell’arancia, ma sono presenti anche note di frutti rossi, oltre ad una accattivante punta di acidità che è data dall’aggiunta di lattosio. Il mix è veramente notevole e da scoprire a ognuno dei copiosi sorsi che i soli 5.5% ABV e la bassa carbonazione non fanno che incoraggiare.

Peccato solo per il poco carattere della componente olfattiva, che manca di completare l’intrigante prima impressione che dà la birra una volta versata nel bicchiere, grazie alla colorazione che richiama il sangue e la testa bianca e schiumosa come le onde del mare.

L’occhio vuole la sua parte

D’altra parte è chiaro che anche l’occhio vuole la sua parte, anche quando il prodotto in esame è una birra che deve fare il suo dovere, e colpire, una volta bevuta. Parliamo ovviamente anche della confezione, curata come in tante produzioni artigianali che stiamo provando ultimamente. Ma in questo caso il compito era semplice, perché l’esigenza di richiamare la grafica del film Sharknado 5 si è sposata alla perfezione con l’esigenza di realizzare una lattina accattivante e d’impatto: l’illustrazione della locandina del film di The Asylum è infatti riprodotta lungo tutta la superficie tubolare, con tanto di slogan “The Apocalypse has Teeth”.

La birra di Northern Monk è stata una piacevole e adorabile sorpresa, divertente, ironica e fruibile come i film che omaggia. L’ideale per rinfrescare una serata estiva.

Photo Credit: Erika Sciamanna

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