Pandisole….il mio

Ultimamente in giro sui gruppi Facebook a cui sono iscritta, gira questo simpatico pane giallo chiamato “Pandisole”: ha la curcuma nell’impasto che, insieme ai semi di girasole (ovviamente), prende la caratteristica di avere un bel colore giallo intenso.
Il sapore è delizioso non è molto soffice ma questa è una caratteristica che non mi dispiace affatto; io non avevo le farine indicate in ricetta, quindi le ho sostituite (modifiche tra parentesi).
La ricetta viene da questo sito, il procedimento è facile ed il successo assicurato, provatelo.

Ingredienti:

100gr pasta madre solida (oppure 70 di pasta madre liquida, aggiungendo 30gr di farina all’impasto)
300gr farina Buratto Mulino Marino (io farina integrale Molino Rossetto)
300gr farina Senatore Cappelli (io semola rimacinata di grano duro)
450gr di acqua
12gr di sale
5gr di curcuma
80gr di semi di girasole

Procedimento:
(direttamente dal sito, ma io ho riadattato gli orari pur rispettando le tempistiche richieste dalla ricetta)

La ricetta è tarata per essere realizzata in due giorni, ma con il lavoro distribuito alla sera e alla mattina, per chi lavora.
Ore 17: si rinfresca la pasta madre e dopo un’ora (alle 18) si avvia l’autolisi, impastando velocemente (3-4 minuti) tutta la quantità prevista di farina con il 55% (330gr di acqua).
Ore 20: dopo le tre ore, si aggiunge la pasta madre o il licoli al composto autolitico, e si inizia ad impastare, aggiungendo a filo ulteriori 120gr di acqua per arrivare ad una idratazione complessiva del 75%.
Quando avrete ottenuto un composto omogeneo, liscio e compatto, aggiungete la curcuma e i semi e amalgamate bene.
Quando sarà di nuovo compatto e omogeneamente colorato di un bel giallo sole, toglietelo dalla ciotola della planetaria e adagiatelo sul piano di lavoro, formando una palla e coprendolo, lasciando riposare mezz’ora.
Ore 21 circa: a questo punto iniziate le pieghe: consiglio pieghe slap & fold, oppure pieghe a tre se il vostro impasto è di consistenza sufficiente. (a me erano sufficienti le pieghe a 3)
Fate un paio di giri distanziati da mezz’ora di riposo, e terminate quando l’impasto “sta su” da solo senza accasciarsi.
Saranno circa le 23. A questo punto lasciate lievitare tutta la notte (22-23 gradi) e al mattino interverrete di nuovo.
Ore 7: stendete arrotolate e fate la forma. Riponete in un cestino. Ore 8: riponete in frigo, coperto, a 4 gradi, per 24 ore
Ore 7 del giorno successivo: infornate direttamente dal frigo, praticando un taglio verticale su tutta la lunghezza del pane, cuocendo 15′ a 250 gradi con vapore, ulteriori 10′ a 220 gradi rinnovando il vapore, poi altri 35-40 minuti a 180 aprendo lo sportello del forno “a spiffero” per gli ultimi dieci minuti.
 Mettete a freddare su una gratella, in verticale, e aspettate come sempre almeno 8 ore di completo raffreddamento prima di tagliare.


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