MANGIA CIO’ CHE LEGGI #3 (versione 2018): insalata di patate all’olio da FESTA MOBILE DI E. Hemingway

Questa settimana sono rimasta a corto di idee per la mia rubrica, così in cerca di ispirazione sono andata a vedere i primi post mangio ciò che leggi. All’inizio del blog ero molto inesperta (lo sono ancora), e mi sono accorta chiedi alcuni libri a cui sono molto affezionata non hanno delle fotografie degne del loro valore che hanno per me.
Il caso, festa mobile di Ernest Hemingway.

Questo è uno dei miei romanzi di conforto, penso di leggerlo almeno una volta all’anno e di riprenderlo in mano almeno una volta al mese per rileggere alcuni passaggi.
La prima volta che l’ho letto è stato in cartaceo, infatti la copia in mio possesso è molto logora è ancora il prezzo in lire. Successivamente ho acquistato un edizione illustrata a cura di Franco Furoncoli, che ha pazientemente attraversato Parigi con la sua macchina fotografica per immortalare la città di Hemingway quella che lo ha segnato per tutta la vita. Sfogliare questa edizione è un vero viaggio Senza lasciare il proprio salotto. Si sente il profumo delle foglie dei Jardin du Luxembourg, si respira il profumo inconfondibile di questa città che come dice hemingway,

“… Ti veniva una gran fame a Parigi…” 

Leggere questo romanzo per me è ogni volta come tornare in questa città delle luci senza dover prendere l’aereo tanto che ora ho anche un edizione digitale sul mio Kindle pronta per essere consultata in qualsiasi momento della mia vita.

E’ un libro che sprigiona odori e sapori di una città meravigliosa, che amo profondamente. Che parla di tempi che non ci sono più in cui si aveva meno e forse si era più felici.

Quale piatto più semplice e povero dell’insalata di patate olio e aceto è così buono e confortante? Solo uno scrittore del calibro di Hemingway, può in poche righe farci sentire la bontà di questo piatto e l’appagamento che ne si trae.

“la birra era gelata e berla era una delizia. Le pommes à l’huile erano sode, con l’aceto e l’olio d’oliva eccellente. Misi un po’ di pepe nero sulle patate e intinsi il pane nell’olio d’oliva.”

 INGREDIENTI PER 2 PERSONE:

  • 5 patate medie a pasta gialla
  • un ciuffo di prezzemolo
  • olio EVO
  • aceto rosso di buona qualità e delicato
  • sale e pepe nero macinato fresco.
  • a scelta, un pizzico di aglio in polvere
Lessate le patate in abbondante acqua, se utilizzate un metodo tradizionale mettete le patate in acqua fredda in modo che le copra e cuocete per 40 minuti da quando accendete la fiamma. Se utilizzate la pentola a pressione elettrica come me, mettete le patate all’interno con acqua fredda a coprirle e cuocete per 12 minuti ad alta pressione, fate sfiatare e prelevate le vostre patate. 
Fate attenzione a non scottarvi e spellatele; tagliatele a tocchetti abbastanza grossi e mettetela in una ciotola con il prezzemolo tritato e tutti i condimenti mescolate bene e fate insaporire 10 minuti prima di portare in tavola. 

 Il trucco per ottenere il massimo sapore da questo semplice piatto elaborare mentre le patate sono calde in modo che assorbono meglio i sapori e soprattutto il piatto è meglio gustarlo tiepido e non freddo di frigorifero.

Mi raccomando, ricordatevi di fare come Hemingway birra ghiacciata e pane per fare la scarpetta una volta terminata e le patate.

SINOSSI E LINK D’ACQUISTO:

Il fantasma di Parigi, dove Hemingway soggiornò tra il 1921 e il 1928, accompagnò lo scrittore per tutta la vita, tornandogli prepotentemente alla mente soprattutto a partire dal 1957 quando, ormai malato, si fece urgente il bisogno di dedicare a quella città in cui era stato “molto povero e molto felice” il suo ultimo romanzo, rimasto incompiuto nella stesura finale e pubblicato postumo. Celebrazione della “vita intesa come una fiesta”, ricca ogni giorno di nuove esperienze e nuove illusioni, Festa mobile ci racconta di bistrò, marciapiedi, bevute, oppio, corse dei cavalli, campioni di ciclismo con tanto di baffi. Di snobismo letterario e sociale, di una fame che diventa scuola e disciplina, di cose pulite e cose meno pulite. Parigini, americani, e sopra tutto lei, Parigi. È un libro di ricordi, e molto di più: l’opera d’addio che dà l’estrema misura di un attaccamento insuperabile alla giovinezza, all’energia di vivere, agire ed esprimersi come scrittore.
   Parigi senza tempo, edizione illustrata di festa mobile di E.Hemingway a cura di Franco Furoncoli

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