L’alternanza Scuola Lavoro: cos’è, come funziona, quanto dura e chi la deve svolgere?

 
Sarò diretto: cos’è l’ASL (alternanza scuola lavoro)?
E’ una metodologia didattica che coinvolge gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
La scuola stipula una convenzione con un ente esterno e permette ai propri studenti di affiancare un periodo di formazione teorica in classe ad un periodo di pratica in azienda (o  di simulazione aziendale..come vedremo più avanti nell’articolo).
La Legge 107 del 13 Luglio 2015 stabilisce l’obbligatorietà di questa metodologia (art.33 e 43)
Perchè fare alternanza scuola lavoro?
Perchè questa metodologia permette di avvicinare e far coesistere due realtà: il mondo scolastico e quello esperienziale nel campo del lavoro. Permette di sperimentare sul campo le competenze acquisite in aula e viceversa (sfruttare le esperienze del lavoro valorizzandole in classe). In questo modo viene favorito l’inserimento dei giovani in una dimensione organizzativa funzionante ed esterna alla vita scolastica estendendo le esperienze.

Quanto dura l’alternanza scuola lavoro?
Leggendo l’art. 33 della Legge 107 è possibile capirne la durata, diversa in base al tipo di istituto.
Le ore vanno svolte durante l’ultimo triennio di scuola (per la classe terza, quarta e quinta superiore) ed entro l’esami di Stato.

==> per i Licei la durata è di 200 ore
==> per gli Istituti Tecnici e Professionali è di 400 ore. La durata è maggiore in quando la mission per queste scuole è quella di far entrare direttamente i propri studenti nel mondo del lavoro dopo il Diploma

Non esiste per legge un monte ore predefinito. E’ lo studente che sceglie in autonomia quante ore suddividere nei tre anni (quasi sempre l’istituzione scolastica indirizza e consiglia di “splamare” le ore nei tre anni quindi nel caso di tecnici e professionali si parla di 133 ore per anno).
Il percorso ASL è valido se l’allievo  ha raggiunto il 75% di ore di presenza, vale a dire il raggiungimento di almeno 3/4 del monte ore previsto, ovvero:
==> per i Licei la durata  150 ore
==> per gli Istituti Tecnici e Professionali  300 ore

L’orario giornaliero di alternanza non può mai superare quello stabilito nella convenzione stipulata tra la scuola e l’azienda ospitante.
Quasi sempre si sceglie di distribuire l’alternanza su 5 giorni settimanali per un massimo di 8 ore al giorno; l’unico obbligo è quello di non superare le 40 ore settimanali.

Online trovi il portale ufficiale dell’Alternanza Scuola Lavoro del MIUR, molto ben fatto ed  interamente dedicato allo studente ed alle sue necessità. CLICCA qui per aprire il sito


I progetti di alternanza non vanno svolti obbligatoriamente durante l’anno; i docenti responsabili dei progetti possono anche optare per i periodi di vacanza (solitamente si sceglie la stosta del periodo natalizio). E non per forza gli studenti devono restare in Italia ma possono anche svolgere esperienze lavorative all’estero (solitamente vengono coivolti gli alunni che frequentano la classe quarta e quinta perchè ritenuti più responsabli e maturi).

Come funziona praticamente?
Lo studente quando inizierà a frenquentare il terzo anno verrà contattato dal Tutor Scolastico (un insegnante a cui è stato affidato il compito di assitere l’alunno per l’intera durata della sua esperienza di alternanza). ci si incontra per decidere cosa fare e dove andare. Dopo la scelta avverrà un periodo di formazione a scuola (iniziale o integrativa) sulle norme per l’antifortunistica sui luoghi di lavoro. Dopo aver preso visione della struttura ospitante, lo studente assieme alla scuola ed all’azienda firmerà il PATTO FORMATIVO. Si tratta di un documento in cui lo studente si impegna a seguire una serie di comportamenti precisi per garantire il buon esito dell’esperienza di alternanza.
Poi lo studente si recherà presso la struttura ospitante dove incontrerà il Tutor Esterno (il responsabile che lavora nell’azienda e si occuperà di assistere lo studente).
Potrà quindi iniziare la propria esperienza, unica e diversa da quelle che affornteranno i compagni di classe.
Durante il periodo di Alternanza lo studente verrà costantemente monitorato dal Tutor Scolastico (è dovere dello studente tenersi in contatto con il docente e viceversa). Allo studente verrà affidando un Registro firme di presenza ed DIARIO DI BORDO, un documento su cui lo studente annoterà le proprie attività. Entrambi i documenti restano nella struttura ospitante per tutta la durata dell’alternanza e vanno compilati giorno per giorno.
Alla fine del progetto, è obbligo della struttura ospitante valutare lo studente producendo un CERTIFICATO DELLE COMPETENTE. All’interno verranno riportati i livelli d’apprendimento raggiunti.
A sua volta, anche lo studente dovrà valutare l’azienda.
Dove vado a fare alternanza?
Come fa la scuola a decidere dove mandare i propri studenti?

I progetti di alternanza possono essere svolti presso:

  • Imprese e rispettive associazioni di rappresentanza;
  • Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
  • Enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore; 
  • Ordini professionali;
  • Musei e altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali;
  • Enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale;
  • Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

Esiste un Registro Nazionale delle Imprese per l’Alternanza che può liberamente essere consultato da chiunque (clicca qui).

Se sei un’azienda\ente\soggetto che vuole partecipare ai progetti di alternanza ed ospitare gli studenti devi obbligatoriamente seguire un iter ben preciso.
Innanzitutto avere all’interno un lavoratore dipendente che voglia coprire il ruolo di TUTOR INTERNO. Poi contattare la scuola con il percorso di studi più affine alla propria identità imprenditoriale (istituto tecnico  o professionale, alberghiero o meccanico….) ed iscriversi al Registro Nazionale per l’alternanza scuola lavoro.
Clicca qui per accedere al sito.
Fai pure affidamento alla scuola con cui vuoi partecipare per ulteriori informazioni.


Come viene valutata l’Alternanza Scuola Lavoro?

Come anticipato prima, alla fine del progetto lo studente riceve un CERTIFICATO DELLE COMPETENTE. All’interno verranno riportati i livelli d’apprendimento raggiunti.
E’ il Consiglio di Classe, a conclusione dell’anno scolastico che acquisisce le competenze raggiunte in azienda integrandole con quelle raggiunte in aula, negli strutini (sia intermedi che finali). Quindi è chiaro che nella valutazione finale l’esperienza dell’Alternanza (sia essa positiva che infruttuosa) ricade sugli esiti degli apprendimenti disciplinari e sul voto di condotta.

La Carta dei diritti e dei doveri dello studente in alternanza
Si tratta di un documento composto da 7 articoli molto ben strutturati in cui vengono raccolti sia i diritti che i doveri dello studente. Una guida molto attenta sulle norme comportamentali da rispettare in azienda sia per il discorso puramente anti-infortunistico, sia per non incorrere in provvediemnti disciplinari.
La piattaforma dell’alternanza
Il MIUR ha strutturato moltlo attentamente una piattaforma on-line per rispondere alle esigenze degli studenti. E’ possibile accedere con le proprie credenziali (ottenibili sul sito istruzione.it oppure usando il Sistema Pubblico di Identità Digitale SpID). Molto utile la funzione BOTTONE ROSSO che permette di segnalare eventuali “minacce” incontrate durante l’alternanza.
La simulazione aziendale
Alcune scuole possono tuttavia scegliere di non effettuare l’alternanza presso enti esterni all’istituzione scolastica ma prevedere un percorso di “impresa formativa simulata” (si utilizza infatti la sigla IFS)

Sul web sono reperibili numerose piattaforme per la simulazione come l’IFS CONFAO (clicca qui per accedere al sito).

Questa scelta è spesso adottata dai Licei come strumento di orientamento universitario.
Le classi simulano ad esempio un’attività imprenditoriale di e-commerce emulando un ciclo vitale aziendale.
Scaturiscono da questa forma di alternanza metodologie come il problem solving, il learning by doing, il cooperative learning e sopratutto il role playing in quanto l’intera classe deve emulare la struttura aziendale.

 
Differenza tra Alternanza e Stage?
Purtroppo in molte scuole italiane parliamo di Stage (termine francese che vuol dire “pratica”) e non di Alternanza (parliamo di molte cose senza conoscerle davvero….).
Quando si parla di alternanza come hai letto sopra,  si parla di un momento di apprendimento (e non di addestramento).
Le competenze apprese sono finalizzate tutte all’educazione e non alla retribuzione, come avviene invece per uno stage puro.
In ambito aziendale, stage è sinonimo di tirocinio iniziale previsto per i neo-assunti.
Qualcuno tempo fa trovò un buon compromesso tra ASL e stage ovvero stage formativo.

Sulla mia pagina Instagram, qualche tempo fa pubblicai un video in cui spiegavo attentamente la pronuncia esatta della parola francese (e non inglese) STAGE. Purtroppo sia nel mondo lavorativo che in quello scolastico molti oltre a non conoscerne il significato, pronunciano male questa parola.

CHI VUOLE EFFETTUARE L’ESAME DI STATO DA PRIVATISTA?
Deve obbligatoriamente aver svolto ore di alternanza?

La normativa attuale (salvo modifiche) prevede che non sia richiesta la verifica del requisito di partecipazione all’alternanza scuola lavoro. Tuttavia vengono valutate eventuali esperienze lavorative assimilabili all’ASL. Tali esperienze devono essere già presenti nel curriculum dello studente al momento della domanda per esame da privatista.

Ti occorre saperne di più o conoscere quali documenti occorrono per avviare\gestire l’alternanza?

Sul sito del MIUR trovi tutto quello che ti serve, e anche di più (clicca qui)

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